Territorio
Bari, si continua a lavorare sul sito neolitico di Palese. Divisioni all'interno dei comitati
Il cantiere procede spedito e nel frattempo scoppiano le polemiche. Cippone: «Dubbi sulla gestione legale»
Bari - mercoledì 5 settembre 2018
Operai a lavoro nell'area dell'ormai ex villaggio neolitico del quartiere di Bari-Palese. Sui resti archeologici sorgeranno dei nuovi villini, che la ditta Tatullo sta provvedendo a costruire.
Davanti al cancello di via Vittorio Veneto un operaio fa le veci del vigile, dirige il traffico, blocca le auto per consentire ai mezzi pesanti di entrare e uscire dal cantiere per caricare e scaricare il materiale edile.
Sembra, quindi, esser rimasto inascoltato il grido di protesta dei diversi comitati spontaneamente costituitisi per salvaguardare il prezioso sito archeologico antico di 8.500 anni. Non bastasse, però, l'irremovibile posizione della Soprintendenza ai Beni culturali, a remare contro la buona riuscita della protesta sarebbero intervenute anche alcune divisioni interne agli stessi comitati.
Stando, infatti, a quanto spiegato dall'imprenditore e componente del Comitato per la tutela del territorio Donato Cippone, esisterebbe un giallo legato allo smarrimento della «Denuncia alla Procura della Repubblica di Bari di cui i primi sottoscrittori, che furono Eugenio Lombardi e Nicola De Toma (rispettivamente presidente dell'associazione Ecomuseale ed ex candidato alle regionali 2015 con L'Altra Puglia, NdR), oggi dicono: il primo di non ritrovare più copia firmata dell'originale, con l'avvenuto deposito in tribunale penale, mentre il secondo di non averne mai avuto copia perché i documenti li conservava l'architetto Lombardi».
Mal di pancia e incomprensioni che serpeggiano all'interno di un fronte che fino allo scorso weekend sembrava compatto. Scrive ancora Cippone: «Noi del Comitato per la tutela del territorio e altri comitati civici iniziamo a nutrire qualche dubbio su come è stata gestita la parte legale dell'iniziativa - egregia per tutto il resto - condotta da Lombardi. L'architetto improvvisamente, ha deciso di non partecipare più all'incontro di venerdì scorso tra alcuni rappresentanti dei vari comitati cittadini (con noi il Portavoce del M5S Sabino Mangano) e l'Assessore Carla Tedesco».
Non resta, quindi che un pronto ritrovamento della documentazione affinché possa essere «Messa a disposizione di quanti, come nel nostro caso, intendono (con un gruppo di avvocati) davvero andare fino in fondo a tutta la triste vicenda che ha prodotto la devastazione di un villaggio neolitico, il più antico d'Europa, di oltre 8.000 anni fa. Nel caso dovessero risultare degli illeciti, auspichiamo che i responsabili vengano puniti per legge», conclude Cippone.
Davanti al cancello di via Vittorio Veneto un operaio fa le veci del vigile, dirige il traffico, blocca le auto per consentire ai mezzi pesanti di entrare e uscire dal cantiere per caricare e scaricare il materiale edile.
Sembra, quindi, esser rimasto inascoltato il grido di protesta dei diversi comitati spontaneamente costituitisi per salvaguardare il prezioso sito archeologico antico di 8.500 anni. Non bastasse, però, l'irremovibile posizione della Soprintendenza ai Beni culturali, a remare contro la buona riuscita della protesta sarebbero intervenute anche alcune divisioni interne agli stessi comitati.
Stando, infatti, a quanto spiegato dall'imprenditore e componente del Comitato per la tutela del territorio Donato Cippone, esisterebbe un giallo legato allo smarrimento della «Denuncia alla Procura della Repubblica di Bari di cui i primi sottoscrittori, che furono Eugenio Lombardi e Nicola De Toma (rispettivamente presidente dell'associazione Ecomuseale ed ex candidato alle regionali 2015 con L'Altra Puglia, NdR), oggi dicono: il primo di non ritrovare più copia firmata dell'originale, con l'avvenuto deposito in tribunale penale, mentre il secondo di non averne mai avuto copia perché i documenti li conservava l'architetto Lombardi».
Mal di pancia e incomprensioni che serpeggiano all'interno di un fronte che fino allo scorso weekend sembrava compatto. Scrive ancora Cippone: «Noi del Comitato per la tutela del territorio e altri comitati civici iniziamo a nutrire qualche dubbio su come è stata gestita la parte legale dell'iniziativa - egregia per tutto il resto - condotta da Lombardi. L'architetto improvvisamente, ha deciso di non partecipare più all'incontro di venerdì scorso tra alcuni rappresentanti dei vari comitati cittadini (con noi il Portavoce del M5S Sabino Mangano) e l'Assessore Carla Tedesco».
Non resta, quindi che un pronto ritrovamento della documentazione affinché possa essere «Messa a disposizione di quanti, come nel nostro caso, intendono (con un gruppo di avvocati) davvero andare fino in fondo a tutta la triste vicenda che ha prodotto la devastazione di un villaggio neolitico, il più antico d'Europa, di oltre 8.000 anni fa. Nel caso dovessero risultare degli illeciti, auspichiamo che i responsabili vengano puniti per legge», conclude Cippone.