Territorio
Bari, un'ecomappa per scoprire i luogi green della città
L'iniziativa è stata lanciata da Greenpeace, sono nove i centri attualmente censiti
Bari - domenica 6 giugno 2021
10.26
Nella giornata mondiale dell'ambiente, tenutasi ieri, Greenpeace ha lanciato una mappa digitale per ripensare il modo in cui viviamo le nostre città e scoprire il loro lato più green.
L'ecomappa include anche Bari tra le prime nove città censite e offre una guida navigabile da computer e smartphone per trovare le aree verdi e i servizi di bike sharing più vicini, trovare i punti vendita di prodotti sfusi o usati, i mercati contadini e gli orti urbani. Ma anche per scoprire sapere quali aree della città sono collegate da piste ciclabili, se ci sono ciclofficine nel proprio quartiere, dove trovare fontanelle ed erogatori di acqua potabile, e orientarsi tra parchi, giardini e negozi di artigianato. La nuova iniziativa di Greenpeace intende promuovere uno stile di vita più sostenibile e offrire a cittadine e cittadini uno strumento per ridurre il nostro impatto ambientale, dai trasporti ai consumi.
L'ecomappa di Greenpeace è online al link ecomappa.greenpeace.it. A Bari volontarie e volontari di Greenpeace hanno mappato un centinaio di punti di interesse tra mercati, zone verdi attrezzate, negozi di prodotti sfusi, ciclofficine, fontanelle, dalla periferia al centro. I punti censiti sulla mappa cittadina saranno periodicamente aggiornati grazie al continuo impegno del gruppo locale di Greenpeace e alle segnalazioni di tutti gli utenti che vorranno contribuire attivamente al progetto.
"Oggi 4,2 miliardi di persone, cioè circa il 55% della popolazione mondiale, vive nelle città, centri nevralgici di molte attività economiche ma anche responsabili del 70% delle emissioni globali di gas serra. I lockdown imposti dalla pandemia di COVID-19 ci hanno portato a riconoscere la necessità di ripensare le nostre città, renderle più verdi e sostenibili", spiega Martina Borghi, portavoce del progetto Ecomappa di Greenpeace Italia. "Grazie alle nostre volontarie e ai nostri volontari, abbiamo raccolto le soluzioni già esistenti per una vita più sostenibile nei centri urbani e speriamo che questo progetto cresca nel tempo, con la partecipazione di tutte e tutti, ispirando la nascita di nuove abitudini ed esperienze verso città sempre più vivibili."
L'ecomappa di Greenpeace, il primo progetto di questo tipo in Italia a raccogliere un così ampio numero di soluzioni e alternative ecosostenibili in unico strumento online, include oggi le prime nove città pilota: Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Palermo, Firenze, Lucca e Pisa e sarà via via esteso anche ad altre città italiane con l'obiettivo di promuovere una nuova visione dei nostri centri urbani, più verde e a misura di persona.
Città più sostenibili non sono solo necessarie per rallentare la crisi climatica in corso, ma sono indispensabili nella risposta alla crisi economica e sociale post-Covid e alleate della nostra salute, come rivela l'ultimo rapporto di Greenpeace sui benefici delle aree verdi in città. Per l'associazione ambientalista è fondamentale che gli abitanti dei centri urbani siano in prima linea negli sforzi per affrontare e prevenire i rischi futuri posti dai cambiamenti climatici o dalle pandemie, rendendo più resilienti i luoghi in cui oggi vive la maggior parte della popolazione mondiale.
L'ecomappa include anche Bari tra le prime nove città censite e offre una guida navigabile da computer e smartphone per trovare le aree verdi e i servizi di bike sharing più vicini, trovare i punti vendita di prodotti sfusi o usati, i mercati contadini e gli orti urbani. Ma anche per scoprire sapere quali aree della città sono collegate da piste ciclabili, se ci sono ciclofficine nel proprio quartiere, dove trovare fontanelle ed erogatori di acqua potabile, e orientarsi tra parchi, giardini e negozi di artigianato. La nuova iniziativa di Greenpeace intende promuovere uno stile di vita più sostenibile e offrire a cittadine e cittadini uno strumento per ridurre il nostro impatto ambientale, dai trasporti ai consumi.
L'ecomappa di Greenpeace è online al link ecomappa.greenpeace.it. A Bari volontarie e volontari di Greenpeace hanno mappato un centinaio di punti di interesse tra mercati, zone verdi attrezzate, negozi di prodotti sfusi, ciclofficine, fontanelle, dalla periferia al centro. I punti censiti sulla mappa cittadina saranno periodicamente aggiornati grazie al continuo impegno del gruppo locale di Greenpeace e alle segnalazioni di tutti gli utenti che vorranno contribuire attivamente al progetto.
"Oggi 4,2 miliardi di persone, cioè circa il 55% della popolazione mondiale, vive nelle città, centri nevralgici di molte attività economiche ma anche responsabili del 70% delle emissioni globali di gas serra. I lockdown imposti dalla pandemia di COVID-19 ci hanno portato a riconoscere la necessità di ripensare le nostre città, renderle più verdi e sostenibili", spiega Martina Borghi, portavoce del progetto Ecomappa di Greenpeace Italia. "Grazie alle nostre volontarie e ai nostri volontari, abbiamo raccolto le soluzioni già esistenti per una vita più sostenibile nei centri urbani e speriamo che questo progetto cresca nel tempo, con la partecipazione di tutte e tutti, ispirando la nascita di nuove abitudini ed esperienze verso città sempre più vivibili."
L'ecomappa di Greenpeace, il primo progetto di questo tipo in Italia a raccogliere un così ampio numero di soluzioni e alternative ecosostenibili in unico strumento online, include oggi le prime nove città pilota: Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Palermo, Firenze, Lucca e Pisa e sarà via via esteso anche ad altre città italiane con l'obiettivo di promuovere una nuova visione dei nostri centri urbani, più verde e a misura di persona.
Città più sostenibili non sono solo necessarie per rallentare la crisi climatica in corso, ma sono indispensabili nella risposta alla crisi economica e sociale post-Covid e alleate della nostra salute, come rivela l'ultimo rapporto di Greenpeace sui benefici delle aree verdi in città. Per l'associazione ambientalista è fondamentale che gli abitanti dei centri urbani siano in prima linea negli sforzi per affrontare e prevenire i rischi futuri posti dai cambiamenti climatici o dalle pandemie, rendendo più resilienti i luoghi in cui oggi vive la maggior parte della popolazione mondiale.