Vita di città
Bari vecchia, i cittadini attaccano Decaro sul restyling di piazza San Pietro. Il sindaco: «Chiedo scusa»
Il primo cittadino: «Ai residenti non deve interessare cosa c'è dietro un lavoro pubblico, il cantiere va portato a termine»
Bari - giovedì 3 dicembre 2020
17.17
I cittadini di Bari vecchia attaccano il sindaco Antonio Decaro per i ritardi nel completamento degli interventi di riqualificazione in piazza San Pietro. Negli scorsi giorni, sulle recinzioni di cantiere, è apparso un cartello «Con cui alcuni residenti mi prendono in giro, avrei potuto farlo rimuovere, quando è apparso molti giorni fa sulla recinzione del cantiere, ma non mi sembrava giusto. Perché ai cittadini non interessa e non deve interessare cosa c'è dietro un lavoro pubblico. Per loro, legittimamente, un cantiere che apre deve terminare», ha scritto il primo cittadino su Facebook.
Decaro prosegue con il "mea culpa": «Chiedo scusa. L'impresa ci assicura che mercoledì prossimo tornerà con i suoi operai su quella piazza nella città vecchia per riprendere i lavori. Fino a quel giorno quel cartello resterà li. Sarà un modo per chiedere scusa alle persone che abitano nella piazza».
Il sindaco ammette l'errore: «In un mondo in cui la colpa è sempre di qualcun altro e, soprattutto in politica, ci siamo abituati al gioco dello scaricabarile e del cerino che resta in mano ad altri, non e facile per un sindaco chiedere scusa. Io sento ancora la necessità di farlo quando sbaglio. E nel caso di piazza San Pietro abbiamo sbagliato. Certo, la soprintendenza ci ha messo mesi per fornire le autorizzazioni necessarie alla ripresa dei lavori, così come gli uffici comunali hanno impiegato mesi per rispondere alle prescrizioni. Autorizzazioni e documenti che si sono persi tra carte e protocolli gestiti con difficoltà nel periodo dello smartworking. Ma questo giustamente ai cittadini non interessa, perché io sono il sindaco e la responsabilità di quello che accade in città è comunque mia».
Decaro prosegue con il "mea culpa": «Chiedo scusa. L'impresa ci assicura che mercoledì prossimo tornerà con i suoi operai su quella piazza nella città vecchia per riprendere i lavori. Fino a quel giorno quel cartello resterà li. Sarà un modo per chiedere scusa alle persone che abitano nella piazza».
Il sindaco ammette l'errore: «In un mondo in cui la colpa è sempre di qualcun altro e, soprattutto in politica, ci siamo abituati al gioco dello scaricabarile e del cerino che resta in mano ad altri, non e facile per un sindaco chiedere scusa. Io sento ancora la necessità di farlo quando sbaglio. E nel caso di piazza San Pietro abbiamo sbagliato. Certo, la soprintendenza ci ha messo mesi per fornire le autorizzazioni necessarie alla ripresa dei lavori, così come gli uffici comunali hanno impiegato mesi per rispondere alle prescrizioni. Autorizzazioni e documenti che si sono persi tra carte e protocolli gestiti con difficoltà nel periodo dello smartworking. Ma questo giustamente ai cittadini non interessa, perché io sono il sindaco e la responsabilità di quello che accade in città è comunque mia».