La Polizia di Stato
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Cronaca

Bari vecchia, vicoli al setaccio: c'è tensione dopo l'omicidio Capriati

I tre arresti dei Carabinieri, seguono i cinque operati dalla Questura. Sequestrati dosi di stupefacente e fiumi di denaro contante

Nella città vecchia la tensione ormai si taglia con il coltello. È stato un mese incandescente, quello di maggio che s'avvia alla fine, e non certo per le temperature. Al centro c'è la droga che dal centro antico, enclave del clan mafioso Capriati, finisce per rifornire i danarosi frequentatori dei locali della movida dell'Umbertino.

La situazione, a quasi due mesi dall'omicidio di Raffaele Capriati, ammazzato in un agguato mafioso la sera di Pasquetta a Torre a Mare, desta inevitabilmente inquietudine. Dopo di allora, non sono mancati altri colpi di scena. Come gli arresti di quattro sodali del clan, fra cui Giuseppe Capriati, figlio di Domenico, ucciso nel 2018 in un agguato in via Archimede, e Onofrio Lorusso, cognato di Lello, oltre al figlio maggiore di quest'ultimo, Sabino. Ma i controlli non si sono conclusi.

Nell'ambito delle attività di controllo del borgo, disposte dal Comando Provinciale dei Carabinieri a Bari e intensificate dopo l'omicidio del nipote del boss Tonino Capriati, i militari della Stazione di Bari San Nicola, a maggio, hanno operato per contrastare lo spaccio di droga svolte dal clan che ha la propria sede in piazza San Pietro. Finiti sotto sequestro, in totale, ben 249 grammi fra cocaina, hashish e marijuana e la somma di 5.165 euro ritenuta «provento della illecita attività».

Nel corso di un controllo, un 19enne, già noto alle forze di polizia, è stato sorpreso, mentre trasportava ben 4.370 euro in contanti, ritenuto «provento della illecita attività di spaccio di droga» e sottoposti a sequestro. Il giovane è stato denunciato per il riciclaggio del denaro. Ma c'è di più. Un altro 19enne è stato sorpreso in flagranza di reato con la droga (38 grammi di cocaina, 67 di hashish e 56 di marijuana) e la somma liquida di 265 euro ritenuta «provento della illecita attività».

Arrestato per detenzione di droga, dopo la direttissima, è stato condannato alla pena, da scontare in detenzione domiciliare, di 2 anni di reclusione e 2mila euro di multa. Un 24enne e un 19enne baresi, infine, sono finiti in manette perché trovati in possesso di diverse dosi di droga (21 grammi di cocaina, 52 di hashish e 15 di marijuana) e della somma di 530 euro ritenuta «provento dell'illecita attività». I due giovani sono stati condannati a 1 anno e 4 mesi e 2mila euro di multa.

Non profili particolari, ma è chiaro che tutto assume un aspetto meritevole di altri approfondimenti. Sullo sfondo, sempre, l'omicidio del figlio di Sabino Capriati, personaggio che potrebbe avere assunto un ruolo importante fra i vicoli della città vecchia. Tutte tessere di un mosaico più ampio da inserire nel posto giusto.
  • Clan Capriati
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