
Politica
Bellomo su dichiarazioni Olivieri: «Silenzio di Decaro assordante»
Una nota dura del deputato della Lega riaccende la polemica sulle infiltrazioni mafiose ed il voto di scambio nelle elezioni del 2019
Bari - venerdì 14 febbraio 2025
17.21
«Il silenzio di Decaro sulle dichiarazioni di Giacomo Olivieri è a dir poco assordante. Oltre a essere sordo e cieco, quando viene chiamato in causa indirettamente per fatti così gravi, diventa anche muto. Se l'ex consigliere regionale aveva stretto un patto con la sinistra per indebolire il centrodestra, è evidente che questo accordo andava a tutto vantaggio, come poi effettivamente accadde, del candidato sindaco Decaro».
Lo dichiara il deputato della Lega, Davide Bellomo, componente della Commissione Giustizia della Camera.
«Cui prodest? dicevano i latini. E poco importa se lo scambio politico-elettorale, con evidenti tracce sparse di criminalità organizzata, abbia inciso solo parzialmente sul risultato finale. Uno schifo resta uno schifo - continua Bellomo -, anche se le quantità sono modiche. Mentre però Emiliano minaccia giustamente querele nei confronti di chi lo chiama in causa, Decaro sta zitto. Anche quando un pentito, ritenuto credibile su tutto il resto, lo accusa di aver incontrato prima di una campagna elettorale il fratello di un noto boss. Trovi il coraggio di reagire nelle sedi competenti, come farebbe chiunque venisse calunniato. Altrimenti, i baresi onesti saranno legittimati a pensare che questa forma di silente snobismo nasconda ben altro. E che il consenso di Decaro in questi anni desti più di un sospetto», è il durissimo attacco conclusivo dell'esponente leghista.
Lo dichiara il deputato della Lega, Davide Bellomo, componente della Commissione Giustizia della Camera.
«Cui prodest? dicevano i latini. E poco importa se lo scambio politico-elettorale, con evidenti tracce sparse di criminalità organizzata, abbia inciso solo parzialmente sul risultato finale. Uno schifo resta uno schifo - continua Bellomo -, anche se le quantità sono modiche. Mentre però Emiliano minaccia giustamente querele nei confronti di chi lo chiama in causa, Decaro sta zitto. Anche quando un pentito, ritenuto credibile su tutto il resto, lo accusa di aver incontrato prima di una campagna elettorale il fratello di un noto boss. Trovi il coraggio di reagire nelle sedi competenti, come farebbe chiunque venisse calunniato. Altrimenti, i baresi onesti saranno legittimati a pensare che questa forma di silente snobismo nasconda ben altro. E che il consenso di Decaro in questi anni desti più di un sospetto», è il durissimo attacco conclusivo dell'esponente leghista.