Politica
Beni confiscati alla mafia, Decaro risponde a Salvini: «Follia venderli»
Il sindaco: «A Bari abbiamo deciso di darli a chi non aveva un tetto sopra la testa»
Bari - mercoledì 20 febbraio 2019
1.20
Hanno fatto discutere le affermazioni del ministro degli Interni Matteo Salvini, che ieri in visita nel rione Japigia di Bari, recandosi presso una villa confiscata a un pregiudicato vicino alla famiglia Parisi, ha detto che sarà venduta.
Sulla questione è intervenuto anche il sindaco Antonio Decaro, con un duro commento: «Il ministro Salvini, proprio da lì, da uno degli immobili confiscati, ha detto di volerlo vendere. Una scelta folle. Quei beni vanno utilizzati per finalità sociali, in un quartiere come Japigia che ne ha molto bisogno, non per fare cassa», ha detto il primo cittadino di Bari.
«Niente slogan, niente annunci, niente chiacchiere da campagna elettorale. Sui beni confiscati alla mafia che ci è stato concesso di utilizzare - continua Decaro - abbiamo fatto una cosa semplice: li abbiamo dati a chi non aveva un tetto sulla testa. Abbiamo dato una nuova casa a 34 famiglie in emergenza abitativa. Altri 36 beni invece sono stati assegnati ad associazioni impegnate in attività sociali come la Comunità Chiccolino che si occupa della rieducazione dei minori sottratti al circuito penale, o i centri che ospitano le donne sottratte alla tratta della prostituzione o le associazioni che fanno attività per animazione sociale nei quartieri".
«Nella conferenza di servizi del 23 marzo 2017 - ha detto ancora Decaro - abbiamo chiesto di ottenere altri 36 beni immobili confiscati. Purtroppo ad oggi non abbiamo avuto nessuna risposta. O meglio, una risposta è arrivata, ma è quella sbagliata. Se il Ministro mi avesse dato l'onore di accompagnarlo - conclude Decaro - gli avrei indicato, a pochi metri di distanza dal suo set elettorale, un'altra villa confiscata alla mafia. Attualmente ancora occupata dalla famiglia del boss. Magari il suo ministero potrebbe darci una mano a risolvere il problema».
Sulla questione è intervenuto anche il sindaco Antonio Decaro, con un duro commento: «Il ministro Salvini, proprio da lì, da uno degli immobili confiscati, ha detto di volerlo vendere. Una scelta folle. Quei beni vanno utilizzati per finalità sociali, in un quartiere come Japigia che ne ha molto bisogno, non per fare cassa», ha detto il primo cittadino di Bari.
«Niente slogan, niente annunci, niente chiacchiere da campagna elettorale. Sui beni confiscati alla mafia che ci è stato concesso di utilizzare - continua Decaro - abbiamo fatto una cosa semplice: li abbiamo dati a chi non aveva un tetto sulla testa. Abbiamo dato una nuova casa a 34 famiglie in emergenza abitativa. Altri 36 beni invece sono stati assegnati ad associazioni impegnate in attività sociali come la Comunità Chiccolino che si occupa della rieducazione dei minori sottratti al circuito penale, o i centri che ospitano le donne sottratte alla tratta della prostituzione o le associazioni che fanno attività per animazione sociale nei quartieri".
«Nella conferenza di servizi del 23 marzo 2017 - ha detto ancora Decaro - abbiamo chiesto di ottenere altri 36 beni immobili confiscati. Purtroppo ad oggi non abbiamo avuto nessuna risposta. O meglio, una risposta è arrivata, ma è quella sbagliata. Se il Ministro mi avesse dato l'onore di accompagnarlo - conclude Decaro - gli avrei indicato, a pochi metri di distanza dal suo set elettorale, un'altra villa confiscata alla mafia. Attualmente ancora occupata dalla famiglia del boss. Magari il suo ministero potrebbe darci una mano a risolvere il problema».