Cronaca
Bimbo caduto sugli scogli a San Girolamo, il racconto di chi l’ha salvato
Decisive le manovre di rianimazione applicate da Ylenia Narsete e dalla sua amica subito dopo l’incidente
Bari - sabato 24 agosto 2019
8.07
Ha fatto il giro del web la vicenda del piccolo Dylan, bimbo di 3 anni che ha rischiato di annegare dopo una caduta dagli scogli nel mare di San Girolamo, quartiere nord di Bari. Fortunatamente si può parlare solo di una disavventura: dopo quasi 24 ore di coma farmacologico Dylan si è svegliato, ha ripreso coscienza ed è tornato a parlare.
In quei momenti concitati a prestare il primo, e decisivo, soccorso al bimbo è stata Ylenia Narsete, nota a chi segue il calcio a 5 femminile per essere portiere della squadra della Makula Nox Molfetta, nonché appartenente ai ranghi militari. «Ero in cabina e da lontano ho sentito le grida – racconta. Ho visto un signore che adagiava il bimbo sullo scoglio, mi sono avvicinata e ho fin da subito preso il battito e controllato che non avesse nulla in bocca. La mia amica ha iniziato con la rianimazione, finché non sono arrivati i sanitari del 118».
Chi era sulla spiaggia a prestare aiuto al bimbo ha da subito avuto la percezione della gravità delle condizioni del piccolo. «Al mio arrivo il bimbo era cianotico, non aveva battito cardiaco e non respirava – racconta Ylenia Narsete. Abbiamo insufflato aria nei polmoni del piccolo intervallando le compressioni toraciche; nel frattempo lo abbiamo girato perché continuava a fuoriuscire acqua dalla bocca».
Una serie di manovre che, di fatto, hanno salvato la vita di Dylan, prima che venisse preso in carico dai sanitari. Ora, per fortuna, il peggio sembra passato: «Sono passata a visitarlo – continua Narsete. Piange, parla, chiede della madre. Ci vorranno tempi un po' più lunghi per il recupero dal momento che è piccolo e ha ingerito tanta acqua. Noi abbiamo fatto solo quello che dovevamo; lui vi ha messo tanto del suo per superare questo brutto momento», conclude chi ha salvato il bimbo.
In quei momenti concitati a prestare il primo, e decisivo, soccorso al bimbo è stata Ylenia Narsete, nota a chi segue il calcio a 5 femminile per essere portiere della squadra della Makula Nox Molfetta, nonché appartenente ai ranghi militari. «Ero in cabina e da lontano ho sentito le grida – racconta. Ho visto un signore che adagiava il bimbo sullo scoglio, mi sono avvicinata e ho fin da subito preso il battito e controllato che non avesse nulla in bocca. La mia amica ha iniziato con la rianimazione, finché non sono arrivati i sanitari del 118».
Chi era sulla spiaggia a prestare aiuto al bimbo ha da subito avuto la percezione della gravità delle condizioni del piccolo. «Al mio arrivo il bimbo era cianotico, non aveva battito cardiaco e non respirava – racconta Ylenia Narsete. Abbiamo insufflato aria nei polmoni del piccolo intervallando le compressioni toraciche; nel frattempo lo abbiamo girato perché continuava a fuoriuscire acqua dalla bocca».
Una serie di manovre che, di fatto, hanno salvato la vita di Dylan, prima che venisse preso in carico dai sanitari. Ora, per fortuna, il peggio sembra passato: «Sono passata a visitarlo – continua Narsete. Piange, parla, chiede della madre. Ci vorranno tempi un po' più lunghi per il recupero dal momento che è piccolo e ha ingerito tanta acqua. Noi abbiamo fatto solo quello che dovevamo; lui vi ha messo tanto del suo per superare questo brutto momento», conclude chi ha salvato il bimbo.