Attualità
Botta e risposta Gasparri-Decaro. Il sindaco: «Ho la coscienza a posto»
Questa mattina conferenza stampa del centrodestra alla Camera, e venerdì si riunisce la commissione antimafia
Bari - mercoledì 28 febbraio 2024
19.07
Non si placano le polemiche in seguito all'inchiesta "Codice Interno" della Procura di Bari che ha disvelato una serie di infiltrazioni mafiose all'interno della municipalizzata Amtab, e portato agli arresti della consigliere comunale Maria Carmen Lorusso, di suo marito, l'ex consigliere regionale Giacomo Olivieri e di suo padre, l'oncologo Vito Lorusso.
Dopo le dichiarazioni del senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri che invocava il possibile commissariamento del Comune di Bari, e la conferenza stampa degli esponenti del centrodestra baresi e pugliesi del Governo, che nella serata di ieri avevano chiesto l'intervento del ministro Piantedosi "per fare chiarezza sulla vicenda e prendere gli eventuali provvedimenti del caso", continua il botta e risposta tra lo stesso Gasparri e Decaro.
Il primo cittadino, in una diretta Facebook nel pomeriggio di ieri aveva sottolineato: «Un senatore della Repubblica, il senatore Gasparri, ha detto "probabilmente c'è un Comune da sciogliere". Su questo dico che non c'è nulla da sciogliere perché il nostro è un consiglio comunale di persone perbene, e questa amministrazione è un'amministrazione comunale per bene di una città di persone per bene. Questo sciacallaggio politico è un attacco alla città. Se volete attaccare me, va bene ma non vi permetto di attaccare la mia città. Sembra che il centrodestra, che non ha ancora individuato il proprio candidato a Bari, voglia squalificare il campo di gioco e vincere a tavolino».
A queste parole del primo cittadino ha risposto nella giornata di oggi proprio Gasparri, sottolineando: «La gestione del Comune di Bari deve essere sottoposta ad un'attenta verifica. Apprezzo l'iniziativa dei parlamentari del centrodestra che si sono recati dal ministro dell'Interno Piantedosi, poiché la situazione barese è tutt'altro che trasparente. L'acquisizione di consensi impropri e di passaggi da uno schieramento all'altro andrà approfondita». Inoltre, rivolgendosi al sindaco di Bari ha sottolineato: «Decaro può dare le lezioncine a casa sua, ma non a me. Che amo Bari, la Puglia e sarò molto attento a quello che sta accadendo in una città che merita di essere governata meglio».
Decaro non si è lasciato sfuggire l'occasione per dire di nuovo la sua, e in una nota ha risposto per le rime al senatore: «Sono felice di leggere dell'amore di Gasparri per questa città. Ma mi permetto di dubitare della genuinità del suo sentimento. Chi ama Bari non fa campagna elettorale sulla pelle della città. Chi ama Bari non approfitta di un'inchiesta, lodevole, della procura, per fare di tutta l'erba un fascio. Chi ama Bari non si tappa le orecchie, mentre il procuratore parla dell'amministrazione come di un ente che ha agito "nella direzione della lotta alla criminalità". Chi ama Bari non fa finta di non sapere che la consigliera coinvolta era candidata proprio nella coalizione dell'onorevole Gasparri». Per Decaro queste uscite degli esponenti del centrodestra sarebbero «l'ultima, disperata arma di chi non ha idee per la città, non ha un candidato sindaco, e vuole vincere le elezioni "commissariando" gli avversari». E conclude dicendo: «Io non ho paura di lui e non ho paura della verità. Si facciano tutti gli accertamenti del caso. Ho la coscienza a posto».
Dopo le dichiarazioni del senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri che invocava il possibile commissariamento del Comune di Bari, e la conferenza stampa degli esponenti del centrodestra baresi e pugliesi del Governo, che nella serata di ieri avevano chiesto l'intervento del ministro Piantedosi "per fare chiarezza sulla vicenda e prendere gli eventuali provvedimenti del caso", continua il botta e risposta tra lo stesso Gasparri e Decaro.
Il primo cittadino, in una diretta Facebook nel pomeriggio di ieri aveva sottolineato: «Un senatore della Repubblica, il senatore Gasparri, ha detto "probabilmente c'è un Comune da sciogliere". Su questo dico che non c'è nulla da sciogliere perché il nostro è un consiglio comunale di persone perbene, e questa amministrazione è un'amministrazione comunale per bene di una città di persone per bene. Questo sciacallaggio politico è un attacco alla città. Se volete attaccare me, va bene ma non vi permetto di attaccare la mia città. Sembra che il centrodestra, che non ha ancora individuato il proprio candidato a Bari, voglia squalificare il campo di gioco e vincere a tavolino».
A queste parole del primo cittadino ha risposto nella giornata di oggi proprio Gasparri, sottolineando: «La gestione del Comune di Bari deve essere sottoposta ad un'attenta verifica. Apprezzo l'iniziativa dei parlamentari del centrodestra che si sono recati dal ministro dell'Interno Piantedosi, poiché la situazione barese è tutt'altro che trasparente. L'acquisizione di consensi impropri e di passaggi da uno schieramento all'altro andrà approfondita». Inoltre, rivolgendosi al sindaco di Bari ha sottolineato: «Decaro può dare le lezioncine a casa sua, ma non a me. Che amo Bari, la Puglia e sarò molto attento a quello che sta accadendo in una città che merita di essere governata meglio».
Decaro non si è lasciato sfuggire l'occasione per dire di nuovo la sua, e in una nota ha risposto per le rime al senatore: «Sono felice di leggere dell'amore di Gasparri per questa città. Ma mi permetto di dubitare della genuinità del suo sentimento. Chi ama Bari non fa campagna elettorale sulla pelle della città. Chi ama Bari non approfitta di un'inchiesta, lodevole, della procura, per fare di tutta l'erba un fascio. Chi ama Bari non si tappa le orecchie, mentre il procuratore parla dell'amministrazione come di un ente che ha agito "nella direzione della lotta alla criminalità". Chi ama Bari non fa finta di non sapere che la consigliera coinvolta era candidata proprio nella coalizione dell'onorevole Gasparri». Per Decaro queste uscite degli esponenti del centrodestra sarebbero «l'ultima, disperata arma di chi non ha idee per la città, non ha un candidato sindaco, e vuole vincere le elezioni "commissariando" gli avversari». E conclude dicendo: «Io non ho paura di lui e non ho paura della verità. Si facciano tutti gli accertamenti del caso. Ho la coscienza a posto».