Vita di città
Caldo e voglia di mare vincono la paura del Covid, a Pane e Pomodoro è già un'estate normale
In tanti hanno approfittato della giornata di sole per recarsi sulla spiaggia cittadina, con una minima attenzione al distanziamento
Bari - domenica 24 maggio 2020
13.20
Termometro che ballonzola attorno ai 30 gradi, un sole caldo e splendente, un po' di vento a mitigare l'atmosfera. È 24 maggio (lo stesso giorno cantato nella canzone del Piave, quando l'Italia nel 1915 entrava nella Prima guerra mondiale), ma a Bari sembra già piena estate. Il tanto caldo e la voglia della prima domenica di mare dopo il lungo lockdown ha vinto fra i baresi anche la paura del Covid-19: in tanti si sono riversati sul lungomare per la classica passeggiata del giorno di festa, e altrettanti hanno deciso di svestire gli abiti "borghesi" per indossare costume e pareo da esibire sulla spiaggia cittadina di Pane e Pomodoro.
In spiaggia si discute: «Da domani sarà tutto normale», dice qualcuno, mentre altri affermano che «Si sta esagerando» (ritorna alla mente il «Tu c sta a fash do?» pronunciato dal sindaco Decaro nei duri giorni di punta dell'emergenza pandemica). Resta ancora senza soluzione il rebus proposto da una delle fasi storiche più difficili della contemporaneità: provare a ripartire con la vita normale, sapendo di dover fare i conti con una guerra epidemiologica che ancora non può dirsi conclusa. Dopo oltre due mesi di stop alla vita pubblica di tutto il Paese, la prima battaglia campale sembra che la comunità scientifica e la società civile l'abbiano vinta, ma per "firmare i trattati di pace" e tornare alla vita di prima ci vorranno ancora tantissime accortezze.
A giudicare, però, dall'andamento della vita notturna e balneare, i baresi si sono già proiettati nel futuro. Il rischio è un'altra "vittoria mutilata", esattamente come è passato alla storia il successo italiano nella Grande guerra, iniziata il 24 maggio di 105 anni fa.
Il tutto con quasi 24 ore di anticipo sullo start ufficiale della stagione balneare su spiaggia libera, stabilito dalla Regione Puglia per lunedì 25 maggio, come da ordinanza appositamente emanata per disciplinare il periodo delle vacanze nell'epoca del Coronavirus. Non manca qualcuno (una numerosa minoranza, in verità) un po' più attento a mantenere il distanziamento sociale sulla sabbia, scegliendo non la parte centrale della spiaggia ma le aree esterne e lasciando il grosso dell'assembramento nei pressi del bar, sul vialone e nei giardini retrostanti. Ma, nonostante il divieto di balneazione esposto sulle transenne della polizia locale, c'è chi non ha saputo rinunciare al bagno a mare - per alcuni il primo dell'anno. Mascherine? Alcuni sì, altri no; l'utilizzo dei dispositivi protettivi è ancora molto, troppo, interpretativo. In spiaggia si discute: «Da domani sarà tutto normale», dice qualcuno, mentre altri affermano che «Si sta esagerando» (ritorna alla mente il «Tu c sta a fash do?» pronunciato dal sindaco Decaro nei duri giorni di punta dell'emergenza pandemica). Resta ancora senza soluzione il rebus proposto da una delle fasi storiche più difficili della contemporaneità: provare a ripartire con la vita normale, sapendo di dover fare i conti con una guerra epidemiologica che ancora non può dirsi conclusa. Dopo oltre due mesi di stop alla vita pubblica di tutto il Paese, la prima battaglia campale sembra che la comunità scientifica e la società civile l'abbiano vinta, ma per "firmare i trattati di pace" e tornare alla vita di prima ci vorranno ancora tantissime accortezze.
A giudicare, però, dall'andamento della vita notturna e balneare, i baresi si sono già proiettati nel futuro. Il rischio è un'altra "vittoria mutilata", esattamente come è passato alla storia il successo italiano nella Grande guerra, iniziata il 24 maggio di 105 anni fa.