Territorio
Cantiere Ex Fibronit, abbattuto anche il capannone C
Decaro: «Presto vedremo via Caldarola libera»
Bari - venerdì 3 novembre 2017
16.51
Proseguono con straordinaria regolarità e tempismo i lavori all'interno del cantiere ex Fibronit, tra i quartieri Madonnella e Japigia, dove è in corso il progetto di bonifica definitiva dell'area.
Negli scorsi mesi, infatti, è stata completata la struttura di confinamento che ha inglobato per intero quello che era il capannone C (al confine con via Caldarola, da cui era separato con una barriera new jersey), la portineria e gli uffici per procedere con la cosiddetta prova fumi, un'operazione prevista per obbligo di legge al fine di verificare l'assoluta regolarità delle operazioni confinamento, sia statico che dinamico (con estrattori e filtri assoluti in funzione). Subito dopo sono state avviate le operazioni di demolizione degli edifici.
Attualmente all'interno della struttura di confinamento sono presenti le macerie da demolizione che progressivamente vengono trasferite nell'area tecnica, dove sono sottoposte al trattamento di pezzatura per poi essere impastate con cemento e acqua per confezionare un calcestruzzo che viene deposto, sempre in condizioni controllate e per strati, nella parte nord del sito.
«Sono passati due mesi dall'ultima visita sul cantiere della bonifica della Fibronit che ci ha permesso di vedere l'area, un tempo occupata dal primo capannone e dal torrino, completamente libera - commenta il sindaco Antonio Decaro. Quasi un appuntamento fisso fino al traguardo finale: ogni due mesi facciamo un passo in avanti, un capannone alla volta stiamo assistendo allo sgretolarsi di muri e storie che per troppo tempo hanno parlato di morte in questa città. Torneremo sul sito quando le macerie saranno state portate via e bonificate, in modo da liberare l'area dalla tensostruttura e guardare insieme via Caldarola libera».
Negli scorsi mesi, infatti, è stata completata la struttura di confinamento che ha inglobato per intero quello che era il capannone C (al confine con via Caldarola, da cui era separato con una barriera new jersey), la portineria e gli uffici per procedere con la cosiddetta prova fumi, un'operazione prevista per obbligo di legge al fine di verificare l'assoluta regolarità delle operazioni confinamento, sia statico che dinamico (con estrattori e filtri assoluti in funzione). Subito dopo sono state avviate le operazioni di demolizione degli edifici.
Attualmente all'interno della struttura di confinamento sono presenti le macerie da demolizione che progressivamente vengono trasferite nell'area tecnica, dove sono sottoposte al trattamento di pezzatura per poi essere impastate con cemento e acqua per confezionare un calcestruzzo che viene deposto, sempre in condizioni controllate e per strati, nella parte nord del sito.
«Sono passati due mesi dall'ultima visita sul cantiere della bonifica della Fibronit che ci ha permesso di vedere l'area, un tempo occupata dal primo capannone e dal torrino, completamente libera - commenta il sindaco Antonio Decaro. Quasi un appuntamento fisso fino al traguardo finale: ogni due mesi facciamo un passo in avanti, un capannone alla volta stiamo assistendo allo sgretolarsi di muri e storie che per troppo tempo hanno parlato di morte in questa città. Torneremo sul sito quando le macerie saranno state portate via e bonificate, in modo da liberare l'area dalla tensostruttura e guardare insieme via Caldarola libera».