Territorio
Cantiere Fibronit, abbattuti il torrino e il primo edificio
Decaro: «Sconfitto il mostro che tanto male ha fatto alla città»
Bari - mercoledì 30 agosto 2017
16.38 Comunicato Stampa
Fa sempre meno paura la ex Fibronit, oggetto di un intenso lavoro di bonifica per trasformare quello che era un mostro in un polmone verde a due passi dal centro della città di Bari.
Ieri mattina, infatti, è stato mosso un altro passo decisivo verso la completa trasformazione dell'ex Fibronit in quello che sarà il parco urbano dedicato a Maria Maugeri, vittima dell'amianto. In questi giorni, infatti, sono in corso le operazioni di spostamento della tensostruttura che ricopre gli edifici che dovranno essere abbattuti. Nello specifico, oggi sono stati demoliti il primo edificio (identificato con la lettera D) e il torrino, da anni pericolante.
Sul posto si è recato anche il sindaco Antonio Decaro per supervisionare personalmente lo svolgimento delle operazioni, alla fine delle quali ha postato un video sulla sua pagina Facebook a commento: "Dopo due mesi, siamo tornati sul cantiere per seguire l'avanzamento dei lavori di bonifica - spiega il sindaco. Il 20 giugno scorso siamo stati qui per assistere all'avvio della demolizione del primo muro della ex fabbrica della Fibronit e veder crollare un pezzo tra i più tristi della storia della nostra città. Oggi siamo di nuovo nell'area della ex Fibronit, senza tute e senza maschere facciali con filtri, perché il sito è stato completamente bonificato e l'aria è pulita e sicura. Oggi il capannone D e quel maledetto torrino, che tanta paura faceva alla città per il rischio di crollo in casi di forte vento, non esistono più: ora è in corso lo smontaggio della tensostruttura di protezione che sarà rimontata sul capannone C per consentire analoghi interventi di demolizione. Con l'abbattimento di questi edifici e con il prosieguo della bonifica, già completata a sud, sconfiggeremo il mostro che tanto male ha fatto alla città di Bari, dando nuova vita a questo luogo con un grande parco urbano".
Sale, quindi, la curiosità del sindaco e dei cittadini di Japigia e Madonnella per quello che sarà il "Parco Maria Maugeri", una sorta di risarcimento da parte della amministrazione locale nei confronti delle centinaia di cittadini vittime dell'amianto. "Nei prossimi giorni - annuncia il sindaco - tornerò in questo cantiere con il presidente della Regione Michele Emiliano per effettuare un sopralluogo sulle aree a sud già bonificate, e cominciare a programmare gli interventi per la realizzazione del parco della vita che sorgerà al posto della fabbrica della morte, costata la salute a centinaia di cittadini baresi. Gli edifici e i lavori di bonifica dovrebbero concludersi nel giro di un anno ma la nostra intenzione, se otterremo le necessarie autorizzazioni dalla Asl e dal Ministero, è quella di cominciare con le attività per la realizzazione del parco in parallelo al proseguo degli interventi di bonifica in corso".
Nel frattempo, i lavori del cantiere proseguono anche nella restante parte del sito: nella zona nord, infatti, gli addetti ai lavori sono all'opera per il consolidamento del muro di confine con via Caldarola con elementi prefabbricati che serviranno a contenere le spinte provenienti dal terrapieno e dal pacchetto di confinamento che è in corso di realizzazione.
Ieri mattina, infatti, è stato mosso un altro passo decisivo verso la completa trasformazione dell'ex Fibronit in quello che sarà il parco urbano dedicato a Maria Maugeri, vittima dell'amianto. In questi giorni, infatti, sono in corso le operazioni di spostamento della tensostruttura che ricopre gli edifici che dovranno essere abbattuti. Nello specifico, oggi sono stati demoliti il primo edificio (identificato con la lettera D) e il torrino, da anni pericolante.
Sul posto si è recato anche il sindaco Antonio Decaro per supervisionare personalmente lo svolgimento delle operazioni, alla fine delle quali ha postato un video sulla sua pagina Facebook a commento: "Dopo due mesi, siamo tornati sul cantiere per seguire l'avanzamento dei lavori di bonifica - spiega il sindaco. Il 20 giugno scorso siamo stati qui per assistere all'avvio della demolizione del primo muro della ex fabbrica della Fibronit e veder crollare un pezzo tra i più tristi della storia della nostra città. Oggi siamo di nuovo nell'area della ex Fibronit, senza tute e senza maschere facciali con filtri, perché il sito è stato completamente bonificato e l'aria è pulita e sicura. Oggi il capannone D e quel maledetto torrino, che tanta paura faceva alla città per il rischio di crollo in casi di forte vento, non esistono più: ora è in corso lo smontaggio della tensostruttura di protezione che sarà rimontata sul capannone C per consentire analoghi interventi di demolizione. Con l'abbattimento di questi edifici e con il prosieguo della bonifica, già completata a sud, sconfiggeremo il mostro che tanto male ha fatto alla città di Bari, dando nuova vita a questo luogo con un grande parco urbano".
Sale, quindi, la curiosità del sindaco e dei cittadini di Japigia e Madonnella per quello che sarà il "Parco Maria Maugeri", una sorta di risarcimento da parte della amministrazione locale nei confronti delle centinaia di cittadini vittime dell'amianto. "Nei prossimi giorni - annuncia il sindaco - tornerò in questo cantiere con il presidente della Regione Michele Emiliano per effettuare un sopralluogo sulle aree a sud già bonificate, e cominciare a programmare gli interventi per la realizzazione del parco della vita che sorgerà al posto della fabbrica della morte, costata la salute a centinaia di cittadini baresi. Gli edifici e i lavori di bonifica dovrebbero concludersi nel giro di un anno ma la nostra intenzione, se otterremo le necessarie autorizzazioni dalla Asl e dal Ministero, è quella di cominciare con le attività per la realizzazione del parco in parallelo al proseguo degli interventi di bonifica in corso".
Nel frattempo, i lavori del cantiere proseguono anche nella restante parte del sito: nella zona nord, infatti, gli addetti ai lavori sono all'opera per il consolidamento del muro di confine con via Caldarola con elementi prefabbricati che serviranno a contenere le spinte provenienti dal terrapieno e dal pacchetto di confinamento che è in corso di realizzazione.