Attualità
Carriera alias, la Massari prima scuola media di Bari ad approvarla per studente trans
La dirigente ha accolto la richiesta dei genitori di Nicola, con i certificati che l’iter di affermazione di genere impone
Bari - venerdì 9 settembre 2022
13.43
«È con immensa gioia che vi comunichiamo che la scuola media Massari è la prima scuola media a Bari e una delle primissime in Italia ad aver approvato la carriera alias per uno studente trans*». Ne dà notizia l'associazione Mixed Lgbti sui propri canali social. La scuola media Massari ha, infatti, dato il via libera alla carriera alias per uno studente trans.
«Quando - spiegano da Mixed - i genitori di Nicola si rivolsero alla nostra associazione, fummo ben lieti di incontrare la famiglia al completo e di fornire tutto quello che potevamo: una rete di supporto, i contatti con altri genitori di persone t* molto giovani, consigli e informazioni sugli step utili da fare perché la comunità scolastica accogliesse Nicola senza riserve e rispettasse la sua identità di genere (al netto delle leggi che imporrebbero il contrario), in uno dei luoghi principali della socialità, quando hai 12 anni e mezzo».
L'associazione continua: «Ma la famiglia di Nicola era già il meglio che potessimo augurarci di incontrare: una famiglia accogliente, senza pregiudizi; una famiglia aperta al dialogo, curiosa, ansiosa di riempire con tutto l'amore che si può ogni faglia di un sistema istituzionalmente transfobico, ruvido, pieno di limiti di genere imposti a chi ha avuto la fortuna di vivere da sempre secondo la propria identità di genere. Dopo i primi accorgimenti, che sono pure le uniche scorciatoie a cui poter ricorrere oggi in Italia (chiamare Nicola per cognome, ad esempio), la dirigente scolastica ha dimostrato grande maturità in ordine ad uno dei principali diritti umani: il diritto al nome e all'identità personale. Ha accolto la richiesta dei genitori di Nicola, completa dei certificati che l'iter di affermazione di genere (ancora fortemente medicalizzato in Italia) impone, e così oggi Bari diventa pioniera da questo punto di vista».
Il commento di Mixed Lgbti: «Grazie al coraggio che ancora purtroppo serve, grazie all'amore della famiglia, grazie alla competenza della dirigente scolastica. Grazie alle reti di persone che vogliono fare del bene, che non si arrendono alla narrazione dei diritti come privilegi, che guardano in faccia la realtà e trovano insieme soluzioni per il rispetto della dignità. Una rete di cui ci piace pensare che Mixed sia nodo fondamentale, ancora terribilmente necessario».
«Quando - spiegano da Mixed - i genitori di Nicola si rivolsero alla nostra associazione, fummo ben lieti di incontrare la famiglia al completo e di fornire tutto quello che potevamo: una rete di supporto, i contatti con altri genitori di persone t* molto giovani, consigli e informazioni sugli step utili da fare perché la comunità scolastica accogliesse Nicola senza riserve e rispettasse la sua identità di genere (al netto delle leggi che imporrebbero il contrario), in uno dei luoghi principali della socialità, quando hai 12 anni e mezzo».
L'associazione continua: «Ma la famiglia di Nicola era già il meglio che potessimo augurarci di incontrare: una famiglia accogliente, senza pregiudizi; una famiglia aperta al dialogo, curiosa, ansiosa di riempire con tutto l'amore che si può ogni faglia di un sistema istituzionalmente transfobico, ruvido, pieno di limiti di genere imposti a chi ha avuto la fortuna di vivere da sempre secondo la propria identità di genere. Dopo i primi accorgimenti, che sono pure le uniche scorciatoie a cui poter ricorrere oggi in Italia (chiamare Nicola per cognome, ad esempio), la dirigente scolastica ha dimostrato grande maturità in ordine ad uno dei principali diritti umani: il diritto al nome e all'identità personale. Ha accolto la richiesta dei genitori di Nicola, completa dei certificati che l'iter di affermazione di genere (ancora fortemente medicalizzato in Italia) impone, e così oggi Bari diventa pioniera da questo punto di vista».
Il commento di Mixed Lgbti: «Grazie al coraggio che ancora purtroppo serve, grazie all'amore della famiglia, grazie alla competenza della dirigente scolastica. Grazie alle reti di persone che vogliono fare del bene, che non si arrendono alla narrazione dei diritti come privilegi, che guardano in faccia la realtà e trovano insieme soluzioni per il rispetto della dignità. Una rete di cui ci piace pensare che Mixed sia nodo fondamentale, ancora terribilmente necessario».