Attualità
Cartabia: «Inaccettabile risolvere il problema giustizia a Bari in 10 anni»
Il ministro in visita agli uffici giudiziari ha spiegato il suo punto di vista sulla questione Giustizia in città
Bari - martedì 28 settembre 2021
19.38
«Quello che accade a Bari con l'edilizia giudiziaria ha un valore emblematico di come vorrei che andasse questa stagione di riforme: questa risposta dello Stato sarebbe bene che diventasse l'emblema della linea di azione del Governo di fronte ai tanti problemi della giustizia». La ministra Cartabia in visita a Bari, oggi, ha le idee chiare sulla situazione giustizia in città. La guardasigilli ha ricordato, inoltre, l'iter che ha portato il governo a nominare un commissario per la realizzazione del Parco della giustizia alle Ex Casermette. «Ho subito detto che era impossibile non consegnare neanche un lotto prima del 2028 - ha sottolineato - era inaccettabile l'idea che lo Stato rispondesse dopo 10 anni a un problema esploso nel 2018».
Presente insieme al ministro il sottosegretario Sisto, che ha aggiunto: «Il contratto per l'utilizzo della seconda torre di Poggiofranco per gli uffici giudiziari di Bari potrebbe essere firmato entro l'anno, per cui nel 2022 sarà possibile attivare altri 15 piani di giustizia».
«La seconda torre - conclude Sisto - sarà una specie di analgesico. Si cerca di migliorare il precariato, perché definitivo sia atteso con sollievo».
«Gli uffici giudiziari – ha detto Giovanni Stefanì, presidente dellìOrdine degli Avvocati di Bari durante l'incontro tenutosi stamattina nell''aula magna del Palazzo di Giustizia alla presenza della ministra - sono patrimonio della comunità e la funzione giurisdizionale è una funzione primaria dello Stato, un bene comune dei cittadini, non soltanto dei magistrati o degli avvocati. È per questo che ringraziamo la ministra per aver ascoltato la voce del territorio, perché soltanto la vicinanza al territorio può dare la consapevolezza di quali siano le singole problematiche. Un segnale importante che aspettavamo da tempo e che finalmente è arrivato. La nomina del commissario, l'inserimento di una norma specifica per il Parco della Giustizia, che auspichiamo venga realizzato in tempi brevi, sono una boccata di ossigeno, assolutamente necessaria per una comunità che stava soffrendo molto, come il ministro ha avuto modo di vedere venendo in visita qui. Bari ha necessità di contare sugli spazi utili per allocare le nuove risorse umane in arrivo, da organizzare in maniera interdisciplinare e secondo una logica manageriale. Siamo sulla buona strada e confermiamo la nostra volontà di mettere a disposizione tutte le nostre risorse per il bene di tutta la comunità».
Presente insieme al ministro il sottosegretario Sisto, che ha aggiunto: «Il contratto per l'utilizzo della seconda torre di Poggiofranco per gli uffici giudiziari di Bari potrebbe essere firmato entro l'anno, per cui nel 2022 sarà possibile attivare altri 15 piani di giustizia».
«La seconda torre - conclude Sisto - sarà una specie di analgesico. Si cerca di migliorare il precariato, perché definitivo sia atteso con sollievo».
«Gli uffici giudiziari – ha detto Giovanni Stefanì, presidente dellìOrdine degli Avvocati di Bari durante l'incontro tenutosi stamattina nell''aula magna del Palazzo di Giustizia alla presenza della ministra - sono patrimonio della comunità e la funzione giurisdizionale è una funzione primaria dello Stato, un bene comune dei cittadini, non soltanto dei magistrati o degli avvocati. È per questo che ringraziamo la ministra per aver ascoltato la voce del territorio, perché soltanto la vicinanza al territorio può dare la consapevolezza di quali siano le singole problematiche. Un segnale importante che aspettavamo da tempo e che finalmente è arrivato. La nomina del commissario, l'inserimento di una norma specifica per il Parco della Giustizia, che auspichiamo venga realizzato in tempi brevi, sono una boccata di ossigeno, assolutamente necessaria per una comunità che stava soffrendo molto, come il ministro ha avuto modo di vedere venendo in visita qui. Bari ha necessità di contare sugli spazi utili per allocare le nuove risorse umane in arrivo, da organizzare in maniera interdisciplinare e secondo una logica manageriale. Siamo sulla buona strada e confermiamo la nostra volontà di mettere a disposizione tutte le nostre risorse per il bene di tutta la comunità».