Attualità
Case popolari, a Bari l'abusivismo è un caso. Ben 140 appartamenti danneggiati e 499 occupati
I dati aggiornati parlano di quasi mille case abitate da chi non ne ha diritto in tutta la provincia, l'opinione dell'amministratore De Nicolo
Bari - domenica 14 gennaio 2024
13.05
Ben 140 appartamenti danneggiati dandoli alle fiamme il giorno prima di doverli lasciare, e 499 case occupate abusivamente. La questione abusivismo nella città di Bari sembra una piaga difficile da debellare. E nella provincia non va meglio, essendo 969 gli alloggi occupati da nuclei familiari che non ne hanno diritto. Tra le diverse situazioni spiccano quella di Corato dove ne sono 63, Gravina in puglia dove ne sono 48 e Bitonto dove le occupazioni abusive sono 42.
«Abbiamo tanti appartamenti che potremmo assegnare, ma non lo possiamo fare perché sono case che erano occupate abusivamente e sono state date alle fiamme dagli occupanti sfrattati la notte prima di andare via», spiega l'amministratore unico di Arca Puglia, Piero De Nicolo, che per sistemarli ha fatto «richiesta di finanziamento in Regione Puglia, tramite i fondi sociali di coesione. La Regione ha presentato la richiesta al ministero e siamo in attesa di una risposta».
Il problema dell'abusivismo si scontra con il fatto che è molto difficile "cacciare" gli abusivi, considerato che in molti di questi nuclei familiari ci sono minori, persone con patologie o invalidi. «Il procedimento ordinario con l'ufficiale giudiziario – aggiunge De Nicolo – non si riesce spesso a concretizzare soprattutto quando all'interno delle case ci sono soggetti fragili. Questo porta a rinvii su rinvii, nell'attesa che i comuni riescano ad assicurare, tramite i servizi sociali, la "protezione sociale", ma gli stessi comuni non sempre sono in grado di garantire questa soluzione».
La soluzione potrebbe essere una sorta di "sanatoria" «Ci troviamo di fronte ad occupazioni a volte di 10-15 anni impossibili da risolvere – conclude l'avvocato De Nicolo -. Ci dovrebbe essere un "colpo di spugna" per quelle più vecchie, metterle in regola e far loro pagare l'affitto, così da potersi concentrare solo su quelle che possono essere effettivamente risolte».
«Abbiamo tanti appartamenti che potremmo assegnare, ma non lo possiamo fare perché sono case che erano occupate abusivamente e sono state date alle fiamme dagli occupanti sfrattati la notte prima di andare via», spiega l'amministratore unico di Arca Puglia, Piero De Nicolo, che per sistemarli ha fatto «richiesta di finanziamento in Regione Puglia, tramite i fondi sociali di coesione. La Regione ha presentato la richiesta al ministero e siamo in attesa di una risposta».
Il problema dell'abusivismo si scontra con il fatto che è molto difficile "cacciare" gli abusivi, considerato che in molti di questi nuclei familiari ci sono minori, persone con patologie o invalidi. «Il procedimento ordinario con l'ufficiale giudiziario – aggiunge De Nicolo – non si riesce spesso a concretizzare soprattutto quando all'interno delle case ci sono soggetti fragili. Questo porta a rinvii su rinvii, nell'attesa che i comuni riescano ad assicurare, tramite i servizi sociali, la "protezione sociale", ma gli stessi comuni non sempre sono in grado di garantire questa soluzione».
La soluzione potrebbe essere una sorta di "sanatoria" «Ci troviamo di fronte ad occupazioni a volte di 10-15 anni impossibili da risolvere – conclude l'avvocato De Nicolo -. Ci dovrebbe essere un "colpo di spugna" per quelle più vecchie, metterle in regola e far loro pagare l'affitto, così da potersi concentrare solo su quelle che possono essere effettivamente risolte».