Cronaca
Caso Bellomo, l'ex giudice prosciolto da tutte le accuse
Era ritenuto responsabile di aver imposto un "dress code" alle sue studentesse
Bari - martedì 27 settembre 2022
20.11
Il gup di Bergamo Vito Di Vita ha disposto il non luogo a procedere perché "il fatto non sussiste" nei confronti dell'ex giudice del Consiglio di Stato Francesco Bellomo. L'uomo era accusato di stalking e violenza privata nei confronti di tre delle quattro ex allieve della scuola per aspiranti magistrati 'Diritto e scienza' con sede a Bari; l'ex giudice era stato, in un primo momento, ritenuto responsabile di aver imposto alle studentesse un 'dress code'. I fatti si riferiscono agli anni 2015-2018.
Per il quarto episodio, il giudice ha disposto il trasferimento degli atti a Massa Carrara, derubricando l'accusa in tentata violenza privata. Dalle medesime accuse di stalking e violenza privata è stato prosciolto, con la stessa formula, anche l'ex pm Davide Nalin.
Queste vicende sono state oggetto di un parallelo procedimento disciplinare, che ha portato Bellomo a essere destituito dalla magistratura. Le quattro ex allieve non hanno mai sporto denuncia né si sono costituite parte civile. A far partire l'inchiesta, infatti, furono alcuni articoli pubblicati dalla stampa. Il procedimento penale, avviato dai pm di Bari, nel febbraio scorso era passato a Bergamo per competenza territoriale, essendo la città lombarda il luogo di residenza della prima delle presunte vittime di Bellomo. Bellomo è difeso dagli avvocati Gianluca D'Oria e Beniamino Migliucci.
Per il quarto episodio, il giudice ha disposto il trasferimento degli atti a Massa Carrara, derubricando l'accusa in tentata violenza privata. Dalle medesime accuse di stalking e violenza privata è stato prosciolto, con la stessa formula, anche l'ex pm Davide Nalin.
Queste vicende sono state oggetto di un parallelo procedimento disciplinare, che ha portato Bellomo a essere destituito dalla magistratura. Le quattro ex allieve non hanno mai sporto denuncia né si sono costituite parte civile. A far partire l'inchiesta, infatti, furono alcuni articoli pubblicati dalla stampa. Il procedimento penale, avviato dai pm di Bari, nel febbraio scorso era passato a Bergamo per competenza territoriale, essendo la città lombarda il luogo di residenza della prima delle presunte vittime di Bellomo. Bellomo è difeso dagli avvocati Gianluca D'Oria e Beniamino Migliucci.