Cronaca
Caso tangenti, Procura di Bari chiede sei anni per l'ex dirigente della protezione civile
Lerario è coinvolto nell'inchiesta sugli appalti durante l'emergenza Covid. Proposti quattro anni all'imprenditore Leccese
Bari - giovedì 23 febbraio 2023
18.27
La Procura di Bari ha chiesto la condanna a sei anni di reclusione per l'ex dirigente della protezione civile della Regione Puglia, Mario Lerario, che era stato arrestato il 23 dicembre 2021. Su Lerario pende l'accusa di corruzione per aver ricevuto due tangenti da 20mila e da 10mila euro da due imprenditori che avevano in corso con la Regione appalti per la realizzazione di strutture anche per l'emergenza Covid.
Come riporta l'agenzia Ansa, la richiesta di pena è stata avanzata nel corso del processo con rito abbreviato dinanzi al gup di Bari Alfredo Ferraro dal procuratore Roberto Rossi e dall'aggiunto Alessio Coccioli.
Quattro anni sono stati chiesti per l'imprenditore foggiano Luca Ciro Giovanni Leccese, anch'egli a processo con rito alternativo. Leccese è accusato di corruzione in concorso con Lerario per la tangente da 10mila euro, che costò all'allora dirigente l'arresto in flagranza di reato.
L'altro imprenditore, Donato Mottola, di Noci (Bari), è a giudizio con rito ordinario per aver versato a Lerario una mazzetta da 20mila euro il giorno prima dell'arresto.
Come riporta l'agenzia Ansa, la richiesta di pena è stata avanzata nel corso del processo con rito abbreviato dinanzi al gup di Bari Alfredo Ferraro dal procuratore Roberto Rossi e dall'aggiunto Alessio Coccioli.
Quattro anni sono stati chiesti per l'imprenditore foggiano Luca Ciro Giovanni Leccese, anch'egli a processo con rito alternativo. Leccese è accusato di corruzione in concorso con Lerario per la tangente da 10mila euro, che costò all'allora dirigente l'arresto in flagranza di reato.
L'altro imprenditore, Donato Mottola, di Noci (Bari), è a giudizio con rito ordinario per aver versato a Lerario una mazzetta da 20mila euro il giorno prima dell'arresto.