Politica
Cassa prestanza, Decaro risponde: «Solo bugie per fini elettorali. Io tutelo tutti i dipendenti»
La replica del sindaco alle accuse: «Pensionati hanno avuto quel che gli spetta, non possono pretendere altro. Parlerò con gli iscritti»
Bari - mercoledì 13 marzo 2019
19.12
Il tema della crisi di Cassa prestanza, il fondo interno ai dipendenti del Comune di Bari, torna prepotentemente al centro del dibattito cittadino. Nel pomeriggio di oggi è stato annunciato l'esposto dei dipendenti pensionati e in servizio alla Procura della Repubblica, di cui si è fatta portavoce la consigliera comunale e candidata sindaco Irma Melini. In mattinata, invece, avevano scagliato l'attacco al sindaco i consiglieri di centrodestra Caradonna, Carrieri e Picaro, che hanno parlato di «Gravissime dichiarazioni del cda di Cassa prestanza nei confronti di Decaro e del presidente della Cassa (il vicesindaco Introna)», annunciando la «Richiesta di una seduta monotematica sul tema, nella quale sono sollecitate - ancora una volta - le immediate dimissioni di Introna e la nomina di un commissario giudiziale che faccia finalmente conoscere i conti dell'ente e faccia luce sulle modalità di gestione delle rilevantissime risorse economiche negli anni amministrate».
Non si è fatta attendere la risposta del destinatario delle pesanti accuse. Decaro in una nota passa al contrattacco: «Ancora una volta assisto, sulla vicenda della Cassa Prestanza, alla fiera delle bugie e delle furbizie - dice il sindaco. Candidati alle prossime elezioni comunali alla ricerca disperata di visibilità. Non si stancano di speculare su un problema drammatico per i dipendenti comunali, convocando ben due conferenze stampa nello stesso giorno. Come al solito non è emersa una sola proposta di soluzione che sia sostenibile sul piano giuridico e finanziario».
Il sindaco ricostruisce la vicenda offrendo la sua versione dei fatti: «Nel 2016 ci è cascato addosso un problema, quello della Cassa prestanza, istituita nel 1924. Problema, per altro posto in modo dirompente dal gruppo del Movimento 5 stelle con un esposto alla procura della Corte dei conti - ricorda il sindaco. Ho cercato di affrontare il problema rispettoso sia delle funzione inquirente della magistratura contabile sia dei tantissimi iscritti alla Cassa, che rischiano addirittura di non veder corrisposto neanche i soldi versati. Tutelare i dipendenti continua ad essere il mio unico obiettivo in questa vicenda. Oggi, invece in conferenza stampa hanno parlato persone che hanno ben altri obiettivi. Da una parte, i politici che cercano qualche voto e non mi scandalizzo. Dall'altra, alcuni pensionati comunali, protestare duramente e rivendicare i loro soldi. Si tratta di ex dipendenti che hanno già ottenuto quanto da loro versato alla Cassa, cioè circa 15.000 € e ne pretendono altri 30.000. Infatti, lo Statuto attuale consente agli ex dipendenti di ottenere anche il 300% di quanto versato. Ma se la Cassa dovesse oggi pagare queste somme (a loro come agli altri pensionati) fallirebbe all'istante, con buona pace dei 1229 dipendenti ancora in servizio che, ovviamente perderebbero tutto. Non credo, per equità e giustizia, che si possa fare una tale pesante discriminazione».
Decaro, poi, ribadisce che «L'obiettivo è restituire le somme versate a tutti, nessuno escluso. A tutti nella stessa proporzione, a condizione di rispettare della legge. Io ho lavorato per raggiungere questo fine, gli altri sono liberi di gridare, sbraitare, minacciare. Per questo – conclude il sindaco -, ancora una volta sceglierò la strada che ho intrapreso dall'inizio, non convocherò una contro conferenza stampa ma chiederò che sia convocata l'assemblea della Cassa di prestanza per parlare con tutti gli iscritti e presentare loro i risultati del lavoro che ho chiesto di predisporre a esperti e professionisti esterni all'amministrazione comunale. Sulle risultanze di questo lavoro chiederò all'assemblea di decidere, ricordando a tutti che le decisioni le prendono gli iscritti alla cassa e non l'amministrazione comunale».
Non si è fatta attendere la risposta del destinatario delle pesanti accuse. Decaro in una nota passa al contrattacco: «Ancora una volta assisto, sulla vicenda della Cassa Prestanza, alla fiera delle bugie e delle furbizie - dice il sindaco. Candidati alle prossime elezioni comunali alla ricerca disperata di visibilità. Non si stancano di speculare su un problema drammatico per i dipendenti comunali, convocando ben due conferenze stampa nello stesso giorno. Come al solito non è emersa una sola proposta di soluzione che sia sostenibile sul piano giuridico e finanziario».
Il sindaco ricostruisce la vicenda offrendo la sua versione dei fatti: «Nel 2016 ci è cascato addosso un problema, quello della Cassa prestanza, istituita nel 1924. Problema, per altro posto in modo dirompente dal gruppo del Movimento 5 stelle con un esposto alla procura della Corte dei conti - ricorda il sindaco. Ho cercato di affrontare il problema rispettoso sia delle funzione inquirente della magistratura contabile sia dei tantissimi iscritti alla Cassa, che rischiano addirittura di non veder corrisposto neanche i soldi versati. Tutelare i dipendenti continua ad essere il mio unico obiettivo in questa vicenda. Oggi, invece in conferenza stampa hanno parlato persone che hanno ben altri obiettivi. Da una parte, i politici che cercano qualche voto e non mi scandalizzo. Dall'altra, alcuni pensionati comunali, protestare duramente e rivendicare i loro soldi. Si tratta di ex dipendenti che hanno già ottenuto quanto da loro versato alla Cassa, cioè circa 15.000 € e ne pretendono altri 30.000. Infatti, lo Statuto attuale consente agli ex dipendenti di ottenere anche il 300% di quanto versato. Ma se la Cassa dovesse oggi pagare queste somme (a loro come agli altri pensionati) fallirebbe all'istante, con buona pace dei 1229 dipendenti ancora in servizio che, ovviamente perderebbero tutto. Non credo, per equità e giustizia, che si possa fare una tale pesante discriminazione».
Decaro, poi, ribadisce che «L'obiettivo è restituire le somme versate a tutti, nessuno escluso. A tutti nella stessa proporzione, a condizione di rispettare della legge. Io ho lavorato per raggiungere questo fine, gli altri sono liberi di gridare, sbraitare, minacciare. Per questo – conclude il sindaco -, ancora una volta sceglierò la strada che ho intrapreso dall'inizio, non convocherò una contro conferenza stampa ma chiederò che sia convocata l'assemblea della Cassa di prestanza per parlare con tutti gli iscritti e presentare loro i risultati del lavoro che ho chiesto di predisporre a esperti e professionisti esterni all'amministrazione comunale. Sulle risultanze di questo lavoro chiederò all'assemblea di decidere, ricordando a tutti che le decisioni le prendono gli iscritti alla cassa e non l'amministrazione comunale».