Servizi sociali
Centri ludici a rischio chiusura, la protesta dei genitori
Bottalico: «In attesa del bando per far ripartire il servizio»
Bari - giovedì 27 luglio 2017
I centri ludici 3-36 mesi della città, inaugurati in pompa magna l'anno scorso, ora rischiano la chiusura. I due centri, situati uno nel quartiere Libertà, al primo piano della ex scuola Melo, e l'altro al quartiere Poggiofranco, nei locali del giardino Don Tonino Bello, accolgono molti bambini che non sono entrati nella graduatoria degli asili nido comunali, avendo garantito quest'anno un servizio senza che i genitori dovessero pagare la retta.
Da maggio, però, i genitori sono in protesta a causa delle voci relative alla mancanza di fondi che non permetterebbe la riapertura a settembre dei centri. E la scorsa settimana si sono dati appuntamento sotto il palazzo del comune per far sentire la loro voce, stanchi dei continui rinvii. Ricevuti dall'assessore Bottalico non hanno avuto le risposte sperate e ad oggi la riapertura o meno dei centri è in forse. «Noi genitori stiamo cercando di comprendere quale sia la situazione – ci dice al telefono Linda Miccolupo, una delle mamme in protesta – a seguito delle voci relative al fatto che i fondi per sostenere i centri fossero terminati. Abbiamo aspettato sperando che la situazione si risolvesse, dato che l'assessore continuava a prendere tempo rassicurandoci che si stesse lavorando per noi. Nel frattempo però sono passati mesi».
«In seguito alla nostra protesta al comune – prosegue – abbiamo incontrato l'assessore Bottalico e la dirigente al Welfare del Comune. Ci hanno illustrato in dettaglio la situazione, ovvero ci sono una rimanenza di fondi PAC di circa 100 mila euro utilizzabili, ma non sufficienti a garantire il servizio. Devono a questo punto comprendere in che modo la Regione Puglia possa intervenire per sostenere il progetto, con la compartecipazione dei genitori. Il servizio per cui cessa di essere gratuito, e i genitori pagheranno una retta sulla base del proprio reddito ISEE».
«Il problema reale attualmente – sottolinea Linda Miccolupo – è che il bando per le cooperative deve ancora essere fatto, e successivamente a quello verrà predisposto quello per i genitori. Ma per provvedere a tutto questo ci vuole tempo. Siamo a fine luglio, ad agosto gli uffici sono chiusi. Non è proprio possibile che il servizio riesca a partire a settembre. Se siamo fortunati potrebbe partire per ottobre».
«Noi genitori – sottolinea – purtroppo non possiamo aspettare così a lungo, rischiando di rimanere senza asilo per i bambini. Per cui la maggior parte dei frequentanti il centro ha fatto richiesta per l'accesso al nido comunale, ma nel caso in cui fossimo chiamati non possiamo rifiutare».
«La cosa che da fastidio è la sensazione che le cose si siano mosse solo in seguito alle nostre proteste. Noi riteniamo giusto che il servizio prosegua perché è molto valido, e proprio per questo da parte nostra abbiamo dato la disponibilità a pagare la retta. In quella zona (parliamo del quartiere Libertà ndr) non c'è un altro centro del genere, e soprattutto, ribadisco, è molto valido. Temiamo davvero che i tempi ristretti rischino di portare il servizio a partire troppo tardi».
Da parte sua l'assessore al welfare, Francesca Bottalico, interrogata in merito ribadisce che «attualmente è ancora in definizione il bando. Per questo motivo siamo in attesa ancora di conferme della natura dei fondi».
Da maggio, però, i genitori sono in protesta a causa delle voci relative alla mancanza di fondi che non permetterebbe la riapertura a settembre dei centri. E la scorsa settimana si sono dati appuntamento sotto il palazzo del comune per far sentire la loro voce, stanchi dei continui rinvii. Ricevuti dall'assessore Bottalico non hanno avuto le risposte sperate e ad oggi la riapertura o meno dei centri è in forse. «Noi genitori stiamo cercando di comprendere quale sia la situazione – ci dice al telefono Linda Miccolupo, una delle mamme in protesta – a seguito delle voci relative al fatto che i fondi per sostenere i centri fossero terminati. Abbiamo aspettato sperando che la situazione si risolvesse, dato che l'assessore continuava a prendere tempo rassicurandoci che si stesse lavorando per noi. Nel frattempo però sono passati mesi».
«In seguito alla nostra protesta al comune – prosegue – abbiamo incontrato l'assessore Bottalico e la dirigente al Welfare del Comune. Ci hanno illustrato in dettaglio la situazione, ovvero ci sono una rimanenza di fondi PAC di circa 100 mila euro utilizzabili, ma non sufficienti a garantire il servizio. Devono a questo punto comprendere in che modo la Regione Puglia possa intervenire per sostenere il progetto, con la compartecipazione dei genitori. Il servizio per cui cessa di essere gratuito, e i genitori pagheranno una retta sulla base del proprio reddito ISEE».
«Il problema reale attualmente – sottolinea Linda Miccolupo – è che il bando per le cooperative deve ancora essere fatto, e successivamente a quello verrà predisposto quello per i genitori. Ma per provvedere a tutto questo ci vuole tempo. Siamo a fine luglio, ad agosto gli uffici sono chiusi. Non è proprio possibile che il servizio riesca a partire a settembre. Se siamo fortunati potrebbe partire per ottobre».
«Noi genitori – sottolinea – purtroppo non possiamo aspettare così a lungo, rischiando di rimanere senza asilo per i bambini. Per cui la maggior parte dei frequentanti il centro ha fatto richiesta per l'accesso al nido comunale, ma nel caso in cui fossimo chiamati non possiamo rifiutare».
«La cosa che da fastidio è la sensazione che le cose si siano mosse solo in seguito alle nostre proteste. Noi riteniamo giusto che il servizio prosegua perché è molto valido, e proprio per questo da parte nostra abbiamo dato la disponibilità a pagare la retta. In quella zona (parliamo del quartiere Libertà ndr) non c'è un altro centro del genere, e soprattutto, ribadisco, è molto valido. Temiamo davvero che i tempi ristretti rischino di portare il servizio a partire troppo tardi».
Da parte sua l'assessore al welfare, Francesca Bottalico, interrogata in merito ribadisce che «attualmente è ancora in definizione il bando. Per questo motivo siamo in attesa ancora di conferme della natura dei fondi».