Politica
Centrodestra a Bari contro Emiliano e Decaro: «Vogliamo chiarezza, noi non abbiamo paura della verità»
Conferenza stampa questa mattina in aula Dalfino alla presenza di tutti gli esponenti locali della coalizione
Bari - lunedì 25 marzo 2024
15.31
Il centrodestra barese all'attacco. Dopo le note vicende delle ultime settimane e la manifestazione in piazza di sabato, i parlamentari baresi e pugliesi del centrodestra non ci stanno e attaccano Emiliano e Decaro, puntando il dito anche sull'episodio di cui Emiliano ha parlato in piazza criticando il sindaco per una smentita che, sostengono, non è credibile.
«Non vogliamo e non vorremmo mai che Bari sia sciolta perché è un'onta - sottolinea Marcello Gemmato di Fratelli d'Italia -. In questa bolla in cui ci troviamo è assurdo che finiamo per essere noi i responsabili se ci sono stati 130 arresti e se l'Amtab è stata infiltrata dalla malavita. Ci ha fatto male sentirci accusare. Voglio dire a Decaro che mi ha fatto male che il mio nome fosse assommato ai clan, io non devo far paura. Vedo molto nervosismo che non dovrebbe albergare in chi ha la coscienza a posto e non dovrebbe temere nulla».
«Fossi stato il sindaco - aggiunge - avrei voluto non 3 ma 30-300 commissari per dimostrare la mia buona fede e che non c'entro nulla. Non abbiamo chiesto lo scioglimento del Comune al ministro, lo ribadisco ma una maggiore presenza dello Stato, delle forze dell'ordine. E trovo grave non sia stato firmato un atto per discutere della vicenda in Consiglio Comunale. Vorremmo risposte da parte del sindaco e non comizi. Non serve il folklore, sono necessari ragionamenti».
Gemmato ha voluto anche essere chiaro sul motivo della conferenza stampa, ovvero la volontà di rivolgere dieci domande al sindaco Decaro, sperando in una risposta, dato che in questi giorni non ne sono giunte in merito alla richiesta di convocare un consiglio monotematico. Nessuno spazio anche alla campagna elettorale, e al nome del candidato del centrodestra, su cui i partiti stanno lavorando.
«Lo scioglimento non è nella nostra prospettiva - ha ribadito Francesco Paolo Sisto -, ma la ricerca della verità sì. Operazione verità è la presenza della commissione di accesso che potrà dire davvero cosa è accaduto in questa città. Definire atto di guerra quello del ministro Piantedosi, vista la situazione, a me sembra che vada a ledere il diritto dei baresi ad essere informati. Siamo garantisti, ma non dobbiamo girare la testa e non dobbiamo essere indifferenti. Caro Decaro ed Emiliano, Bari non è vostra, Bari non è mafiosa. Giù le mani da Bari ve lo diciamo noi».
«Io sono triste, dopo i 30 anni in consiglio comunale nel pensare a come si è ridotta Bari - ha rimarcato Filippo Melchiorre -. In consiglio comunale diverse volte abbiamo chiesto chiarimenti al sindaco su Amtab, ma lui non ha fatto altro che scappare. In passato ci sono state due autoconvocazioni in consiglio su Amtab e sicurezza a cui la maggioranza non si è presentata. La realtà sta venendo travisata, bastava che il sindaco dicesse io sono contento di poter dimostrare la mia estraneità e invece ha portato migliaia di persone in piazza e le ha prese in giro. Bisogna difendere i baresi, che non sono mafiosi. Dico no allo scioglimento anche io in quanto sarebbe un timbro bruttissimo, e noi non lo vogliamo. Fino all'ultimo giorno difenderemo la città, come ha detto il sindaco, ma a differenza sua lo faremo con trasparenza».
«Non vogliamo e non vorremmo mai che Bari sia sciolta perché è un'onta - sottolinea Marcello Gemmato di Fratelli d'Italia -. In questa bolla in cui ci troviamo è assurdo che finiamo per essere noi i responsabili se ci sono stati 130 arresti e se l'Amtab è stata infiltrata dalla malavita. Ci ha fatto male sentirci accusare. Voglio dire a Decaro che mi ha fatto male che il mio nome fosse assommato ai clan, io non devo far paura. Vedo molto nervosismo che non dovrebbe albergare in chi ha la coscienza a posto e non dovrebbe temere nulla».
«Fossi stato il sindaco - aggiunge - avrei voluto non 3 ma 30-300 commissari per dimostrare la mia buona fede e che non c'entro nulla. Non abbiamo chiesto lo scioglimento del Comune al ministro, lo ribadisco ma una maggiore presenza dello Stato, delle forze dell'ordine. E trovo grave non sia stato firmato un atto per discutere della vicenda in Consiglio Comunale. Vorremmo risposte da parte del sindaco e non comizi. Non serve il folklore, sono necessari ragionamenti».
Gemmato ha voluto anche essere chiaro sul motivo della conferenza stampa, ovvero la volontà di rivolgere dieci domande al sindaco Decaro, sperando in una risposta, dato che in questi giorni non ne sono giunte in merito alla richiesta di convocare un consiglio monotematico. Nessuno spazio anche alla campagna elettorale, e al nome del candidato del centrodestra, su cui i partiti stanno lavorando.
«Lo scioglimento non è nella nostra prospettiva - ha ribadito Francesco Paolo Sisto -, ma la ricerca della verità sì. Operazione verità è la presenza della commissione di accesso che potrà dire davvero cosa è accaduto in questa città. Definire atto di guerra quello del ministro Piantedosi, vista la situazione, a me sembra che vada a ledere il diritto dei baresi ad essere informati. Siamo garantisti, ma non dobbiamo girare la testa e non dobbiamo essere indifferenti. Caro Decaro ed Emiliano, Bari non è vostra, Bari non è mafiosa. Giù le mani da Bari ve lo diciamo noi».
«Io sono triste, dopo i 30 anni in consiglio comunale nel pensare a come si è ridotta Bari - ha rimarcato Filippo Melchiorre -. In consiglio comunale diverse volte abbiamo chiesto chiarimenti al sindaco su Amtab, ma lui non ha fatto altro che scappare. In passato ci sono state due autoconvocazioni in consiglio su Amtab e sicurezza a cui la maggioranza non si è presentata. La realtà sta venendo travisata, bastava che il sindaco dicesse io sono contento di poter dimostrare la mia estraneità e invece ha portato migliaia di persone in piazza e le ha prese in giro. Bisogna difendere i baresi, che non sono mafiosi. Dico no allo scioglimento anche io in quanto sarebbe un timbro bruttissimo, e noi non lo vogliamo. Fino all'ultimo giorno difenderemo la città, come ha detto il sindaco, ma a differenza sua lo faremo con trasparenza».