
Politica
Centrodestra su nodo Bari-Nord: «Sinistra costruisce la messinscena, ma il fallimento è tutto suo»
Una nota dei gruppi di centrodestra attacca l'inerzia ultradecennale delle amministrazioni guidate da Emiliano e Decaro
Bari - mercoledì 23 aprile 2025
11.58
Il nodo ferroviario Bari-Nord è oggettivamente un rebus da almeno tre lustri, con annunci, progetti mai partiti, finanziamenti prima arrivati e poi spostati altrove. Nelle ultime ore è giunta la nota dei gruppi consiliari di centrodestra, che punta il dito contro l'inerzia delle amministrazioni guidate da Michele Emiliano prima ed Antonio Decaro poi.
«Il centrosinistra esulta per l'approvazione – fuori tempo massimo – del progetto definitivo del nodo ferroviario a nord di Bari. Ma la realtà è chiara: l'opera è stata definanziata per responsabilità dirette di chi oggi prova, maldestramente, a spostare l'attenzione dalle proprie colpe - si legge in una nota -. Questo intervento è atteso da oltre vent'anni, e in tutto questo tempo Comune di Bari, Regione Puglia e – per lunghi periodi – anche il Governo nazionale sono stati guidati dal centrosinistra.
Eppure, in due decenni, non sono stati capaci di andare oltre gli annunci».
L'iter in realtà è stato molto più complesso: «Nel 2022 - spiegano ancora dal centrodestra -, sotto il governo tecnico di Mario Draghi, viene assegnato un finanziamento da 881,6 milioni di euro attraverso i Fondi di Sviluppo e Coesione. A guidare il Ministero delle Infrastrutture c'era Enrico Giovannini, figura di riferimento dell'area progressista.
Il CIPESS stabilisce vincoli precisi: avvio della gara entro il 31 marzo 2023, aggiudicazione dei lavori entro il 31 dicembre 2023. Entrambi i termini vengono ignorati».
Quindi il passaggio essenziale che in troppi non hanno compreso nel V Municipio e che serve a restituire un minimo di verità storica ai fatti: «Il 29 novembre 2024, come previsto dalle stesse delibere, il progetto viene automaticamente definanziato.
Non per scelta politica del Governo Meloni, ma per l'incapacità amministrativa di chi ha gestito il progetto a livello locale e territoriale. E oggi, invece di assumersi le proprie responsabilità, il centrosinistra cerca di spostare il bersaglio, costruendo una narrazione artefatta per coprire il proprio fallimento.
Intanto: il progetto esecutivo non esiste, nessuna gara è stata avviata, non c'è un solo euro per partire con i lavori», tuonano dal centrodestra.
«Altro che "traguardo vicino" - dichiara Laura De Marzo, consigliere comunale di Fratelli d'Italia - questa è l'ennesima messa in scena costruita per cercare consensi, non per dire la verità. La sinistra - prosegue De Marzo - non sta dimenticando i fatti. Li sta nascondendo.
Sta trasformando un fallimento in propaganda. Sta mentendo sapendo di mentire. Noi siamo pronti - conclude la consigliera - a fare la nostra parte per far partire davvero l'opera. Ma non accetteremo che chi ha fallito per vent'anni scarichi le proprie responsabilità su chi oggi è chiamato a rimediare».
«Il centrosinistra esulta per l'approvazione – fuori tempo massimo – del progetto definitivo del nodo ferroviario a nord di Bari. Ma la realtà è chiara: l'opera è stata definanziata per responsabilità dirette di chi oggi prova, maldestramente, a spostare l'attenzione dalle proprie colpe - si legge in una nota -. Questo intervento è atteso da oltre vent'anni, e in tutto questo tempo Comune di Bari, Regione Puglia e – per lunghi periodi – anche il Governo nazionale sono stati guidati dal centrosinistra.
Eppure, in due decenni, non sono stati capaci di andare oltre gli annunci».
L'iter in realtà è stato molto più complesso: «Nel 2022 - spiegano ancora dal centrodestra -, sotto il governo tecnico di Mario Draghi, viene assegnato un finanziamento da 881,6 milioni di euro attraverso i Fondi di Sviluppo e Coesione. A guidare il Ministero delle Infrastrutture c'era Enrico Giovannini, figura di riferimento dell'area progressista.
Il CIPESS stabilisce vincoli precisi: avvio della gara entro il 31 marzo 2023, aggiudicazione dei lavori entro il 31 dicembre 2023. Entrambi i termini vengono ignorati».
Quindi il passaggio essenziale che in troppi non hanno compreso nel V Municipio e che serve a restituire un minimo di verità storica ai fatti: «Il 29 novembre 2024, come previsto dalle stesse delibere, il progetto viene automaticamente definanziato.
Non per scelta politica del Governo Meloni, ma per l'incapacità amministrativa di chi ha gestito il progetto a livello locale e territoriale. E oggi, invece di assumersi le proprie responsabilità, il centrosinistra cerca di spostare il bersaglio, costruendo una narrazione artefatta per coprire il proprio fallimento.
Intanto: il progetto esecutivo non esiste, nessuna gara è stata avviata, non c'è un solo euro per partire con i lavori», tuonano dal centrodestra.
«Altro che "traguardo vicino" - dichiara Laura De Marzo, consigliere comunale di Fratelli d'Italia - questa è l'ennesima messa in scena costruita per cercare consensi, non per dire la verità. La sinistra - prosegue De Marzo - non sta dimenticando i fatti. Li sta nascondendo.
Sta trasformando un fallimento in propaganda. Sta mentendo sapendo di mentire. Noi siamo pronti - conclude la consigliera - a fare la nostra parte per far partire davvero l'opera. Ma non accetteremo che chi ha fallito per vent'anni scarichi le proprie responsabilità su chi oggi è chiamato a rimediare».