Territorio
Ciclovie, in arrivo 26 milioni per la provincia di Bari. Gli agricoltori: «Intervenire su strade rurali»
Cia Puglia protesta: «Occorrono fondi per il rifacimento delle strade e degli assi comunali strategici per le aziende agricole»
Bari - mercoledì 10 agosto 2022
12.08
Il consiglio metropolitano di Bari ha dato il via libera agli studi di fattibilità per la realizzazione di tre maxi ciclovie su tutto il territorio provinciale. Si tratta di 430 chilometri di piste ciclabili, per un importo di circa 26 milioni di euro.
Una notizia che, però, non tiene contenti tutti. A protestare, per esempio, è il mondo dell'agricoltura. Gennaro Sicolo, presidente regionale di Cia Puglia e vicepresidente nazionale di Cia agricoltori italiani, tuona contro il sindaco metropolitano: «Decaro annuncia trionfalmente di aver ottenuto 26 milioni di euro per tre ciclovie e 430 chilometri di piste ciclabili. E per le strade rurali? Niente, neanche un centesimo. E sono strade essenziali per il lavoro dei nostri agricoltori, vie di trasporto per i prodotti agricoli, reti di connessione con gli agriturismi, le aziende agricole, le fattorie didattiche, le imprese zootecniche. De Caro è a conoscenza dello stato pietoso in cui si trovano? Dove e quali sono i progetti e i finanziamenti ottenuti per ripavimentarle, fare manutenzione ordinaria e straordinaria, implementare segnaletica orizzontale e verticale?».
Sicolo prosegue: «Le ciclovie sono belle e utili, nessuno dice il contrario, ma le priorità sono davvero altre. In un'area metropolitana come la nostra, dove reddito e lavoro sono prodotti in gran parte da agricoltura e agroalimentare, ci si aspetta che le prime strade a essere oggetto di interventi, progetti e lavori di adeguamento siano quelle percorse giornalmente da centinaia di imprenditori agricoltori, autotrasportatori, gestori e visitatori degli agriturismi, lavoratori delle campagne. E invece no. Vogliono lavorare e hanno fame? Gettategli delle brioche. Hanno bisogno di strade rurali percorribili? Eccovi le ciclovie».
«Occorrono progetti e fondi destinati al rifacimento delle strade rurali e degli assi stradali comunali più strategici per le aziende agricole - spiega Sicolo, analizzando il punto di vista degli agricoltori. Molte strade esterne ai perimetri urbani hanno bisogno di un piano di profonda sistemazione o rifacimento. Un territorio con strade dissestate e senza adeguate infrastrutture tecnologiche, a partire dalla diffusione di Internet e banda larga nelle aree rurali, non è né vivibile né competitivo. La manutenzione infrastrutturale del territorio rappresenta per la nostra categoria un'esigenza generale, ormai non più prorogabile. Il Progetto politico sindacale della nostra Confederazione "Il Paese che Vogliamo", tra gli altri punti, pone al centro delle sue iniziative l'esigenza di un programma di sistemazione generale della rete viaria e della realizzazione delle infrastrutture tecnologiche delle zone rurali del nostro territorio. L'attuazione di tale progettualità è di vitale importanza per la nostra economia. C'è la necessità di un forte intervento di manutenzione straordinaria delle strade rurali. Il loro stato di dissesto rappresenta un pericolo continuo per gli agricoltori e per i cittadini che transitano sia con gli autoveicoli che con i mezzi agricoli e limita la fruibilità e l'accesso agli agriturismi presenti sul nostro territorio. Le strade rurali necessitano di un radicale rifacimento, con la realizzazione di una efficiente rete di sgrondo-cunette laterali, oltre che l'implementazione delle segnaletiche stradali».
Una notizia che, però, non tiene contenti tutti. A protestare, per esempio, è il mondo dell'agricoltura. Gennaro Sicolo, presidente regionale di Cia Puglia e vicepresidente nazionale di Cia agricoltori italiani, tuona contro il sindaco metropolitano: «Decaro annuncia trionfalmente di aver ottenuto 26 milioni di euro per tre ciclovie e 430 chilometri di piste ciclabili. E per le strade rurali? Niente, neanche un centesimo. E sono strade essenziali per il lavoro dei nostri agricoltori, vie di trasporto per i prodotti agricoli, reti di connessione con gli agriturismi, le aziende agricole, le fattorie didattiche, le imprese zootecniche. De Caro è a conoscenza dello stato pietoso in cui si trovano? Dove e quali sono i progetti e i finanziamenti ottenuti per ripavimentarle, fare manutenzione ordinaria e straordinaria, implementare segnaletica orizzontale e verticale?».
Sicolo prosegue: «Le ciclovie sono belle e utili, nessuno dice il contrario, ma le priorità sono davvero altre. In un'area metropolitana come la nostra, dove reddito e lavoro sono prodotti in gran parte da agricoltura e agroalimentare, ci si aspetta che le prime strade a essere oggetto di interventi, progetti e lavori di adeguamento siano quelle percorse giornalmente da centinaia di imprenditori agricoltori, autotrasportatori, gestori e visitatori degli agriturismi, lavoratori delle campagne. E invece no. Vogliono lavorare e hanno fame? Gettategli delle brioche. Hanno bisogno di strade rurali percorribili? Eccovi le ciclovie».
«Occorrono progetti e fondi destinati al rifacimento delle strade rurali e degli assi stradali comunali più strategici per le aziende agricole - spiega Sicolo, analizzando il punto di vista degli agricoltori. Molte strade esterne ai perimetri urbani hanno bisogno di un piano di profonda sistemazione o rifacimento. Un territorio con strade dissestate e senza adeguate infrastrutture tecnologiche, a partire dalla diffusione di Internet e banda larga nelle aree rurali, non è né vivibile né competitivo. La manutenzione infrastrutturale del territorio rappresenta per la nostra categoria un'esigenza generale, ormai non più prorogabile. Il Progetto politico sindacale della nostra Confederazione "Il Paese che Vogliamo", tra gli altri punti, pone al centro delle sue iniziative l'esigenza di un programma di sistemazione generale della rete viaria e della realizzazione delle infrastrutture tecnologiche delle zone rurali del nostro territorio. L'attuazione di tale progettualità è di vitale importanza per la nostra economia. C'è la necessità di un forte intervento di manutenzione straordinaria delle strade rurali. Il loro stato di dissesto rappresenta un pericolo continuo per gli agricoltori e per i cittadini che transitano sia con gli autoveicoli che con i mezzi agricoli e limita la fruibilità e l'accesso agli agriturismi presenti sul nostro territorio. Le strade rurali necessitano di un radicale rifacimento, con la realizzazione di una efficiente rete di sgrondo-cunette laterali, oltre che l'implementazione delle segnaletiche stradali».