Territorio
Classifica "Ecosistema urbano", Bari al 90mo posto su 105 capoluoghi
Gli indicatori che bloccano la città sulle parti basse della classifica sono rifiuti, mobilità e ambiente
Bari - lunedì 23 ottobre 2023
17.48
Bari è al 90mo posto su 105 capoluoghi di provincia, secondo la classifica stilata da Legambiente per la trentesima edizione dell'indagine "Ecosistema urbano". Non un buon dato per la nostra città, che ancora stenta a "decollare" per quanto riguarda la qualità dell'ambiente urbano.
«In 30 anni - spiega Roberto Antonacci, presidente del circolo Legambiente Eudaimonia Bari - la città è cresciuta in termini di popolazione e dimensioni, ma nonostante i miglioramenti restano le croniche emergenze urbane: smog, troppe auto circolanti, trasporti urbani da migliorare, perdite della rete idrica, raccolta differenziata sotto il 65%, piste ciclabili e isole pedonali ancora non sufficienti».
Antonacci continua: «Nella classifica generale Bari si ferma al 90° posto su 105 città capoluogo di provincia. Il circolo Legambiente Eudaimonia Bari Aps chiede all'amministrazione comunale e ai cittadini più coraggio per raggiungere performance elevate. Si, è proprio il coraggio che dobbiamo avere per affrontare la rivoluzione gentile nella nostra città».
Scendendo nel dettagli, gli indicatori che contribuiscono maggiormente a bloccare Bari nelle parti basse della classifica sono rifiuti, mobilità e ambiente urbano, come spiegato da Antonacci.
In tema rifiuti, «Siamo ancora fermi al 40 % di raccolta differenziata». Quanto alla mobilità, «Bisogna spingere su Tpl e riduzione della circolazione di auto private», mentre in materia di ambiente urbano si deve «Migliorare la qualità dell'aria attraverso l'ampliamento di viabilità ciclistiche e isole pedonali che andrebbero raddoppiate nella città per limitare la circolazione di auto private».
Antonacci conclude: «Invitiamo i cittadini a seguire questi tre indicatori che saranno determinanti per migliorare la qualità della vita di tutti e con un occhio particolare all'accoglienza dei turisti ormai sempre più presenti».
«In 30 anni - spiega Roberto Antonacci, presidente del circolo Legambiente Eudaimonia Bari - la città è cresciuta in termini di popolazione e dimensioni, ma nonostante i miglioramenti restano le croniche emergenze urbane: smog, troppe auto circolanti, trasporti urbani da migliorare, perdite della rete idrica, raccolta differenziata sotto il 65%, piste ciclabili e isole pedonali ancora non sufficienti».
Antonacci continua: «Nella classifica generale Bari si ferma al 90° posto su 105 città capoluogo di provincia. Il circolo Legambiente Eudaimonia Bari Aps chiede all'amministrazione comunale e ai cittadini più coraggio per raggiungere performance elevate. Si, è proprio il coraggio che dobbiamo avere per affrontare la rivoluzione gentile nella nostra città».
Scendendo nel dettagli, gli indicatori che contribuiscono maggiormente a bloccare Bari nelle parti basse della classifica sono rifiuti, mobilità e ambiente urbano, come spiegato da Antonacci.
In tema rifiuti, «Siamo ancora fermi al 40 % di raccolta differenziata». Quanto alla mobilità, «Bisogna spingere su Tpl e riduzione della circolazione di auto private», mentre in materia di ambiente urbano si deve «Migliorare la qualità dell'aria attraverso l'ampliamento di viabilità ciclistiche e isole pedonali che andrebbero raddoppiate nella città per limitare la circolazione di auto private».
Antonacci conclude: «Invitiamo i cittadini a seguire questi tre indicatori che saranno determinanti per migliorare la qualità della vita di tutti e con un occhio particolare all'accoglienza dei turisti ormai sempre più presenti».