Attualità
Commercio in crisi a Bari, Altamura: «Invenduto l'80% della merce, saldi da rinviare»
L'assessore Delli Noci: «Ho presentato richiesta ufficiale in Conferenza delle Regioni e delle Province autonome»
Bari - martedì 7 novembre 2023
Il commercio a Bari e in tutta la Puglia sta vivendo un momento di crisi, legato al caldo completamente fuori stagione di questi mesi che sta mettendo in ginocchio le attività, soprattutto i negozi di abbigliamento di prossimità dove la merce è ancora tutta o quasi invenduta nei magazzini. Una situazione difficile, dopo anni di difficoltà legati al Covid prima e all'aumento dei costi di gestione poi.
«Il commercio sta soffrendo questa "variazione climatica" che ha interessato prima il mese di ottobre e ora si sta protraendo nel mese di novembre - dichiara Raffaella Altamura, presidente di Confesercenti Bari-Bat -. Tra l'80 e il 90% della merce in magazzino nei negozi di abbigliamento e calzature risulta invenduto. Tutto questo comporta che è impensabile concepire che la vendita di un mese, nel caso in cui finalmente arrivi il freddo a dicembre, possa essere sufficiente, considerando che poi i saldi partono subito dopo le festività natalizie».
Si tratta di un problema diffuso, e per il quale in molti in queste ultime settimane si sono spesi. Tanti gli appelli da parte dei commercianti.
«Tutta la regione Puglia, non solo il territorio di Bari, è allineata su questa istanza di rinvio dei saldi invernali - aggiunge Altamura -. La richiesta è corale, e viene da tutte le associazioni di categoria, e a questo coro si sono aggiunte anche altre regioni non solo del Sud, ma anche del Nord. Il punto è che la Regione Puglia e l'assessore Delli Noci hanno recepito tali istanze, ma l'ultima voce in capitolo ce l'ha la conferenza Stato-Regioni».
Il problema dei saldi non riguarda comunque solo quest'anno, ormai ogni anno da qualche tempo a questa parte si invoca una completa revisione della normativa. Su questo Altamura ci tiene a sottolineare: «Siamo assolutamente d'accordo, in quanto la normativa va rivista e regolamentata, vanno parificate le regole tra online e offline, e i cambiamenti climatici vanno necessariamente considerati. Luglio non è più la fine della stagione estiva, e gennaio non può allo stesso tempo essere considerato la fine della stagione invernale. Forse bisognerebbe ritornare alle date di un tempo, quando i saldi c'erano a febbraio e ad agosto».
«Bisogna creare un sistema più equo tra quelle che sono le istanze della grande distribuzione e quelle del piccolo commercio di prossimità - conclude la presidente di Confesercenti Bari-Bat -. Necessario capire da un punto di vista politico dove si vuole arrivare, come lo vediamo il nostro futuro e come immaginiamo le nostre città da qui ai prossimi 20 anni. Siamo proiettati verso una desertificazione dei centri a favore di grandi aree di Gdo e logistica per la consegna a domicilio o vogliamo puntare sulla riqualificazione e sulla ripopolazione dei centri da un punto di vista commerciale? Se quest'ultimo è l'obiettivo vanno messi in campo strumenti efficaci per garantire al commercio di prossimità la loro fetta di mercato ed una concorrenza leale nei confronti delle altre categorie».
«Condivido e comprendo le difficoltà che numerosi commercianti mi hanno personalmente manifestato – ha dichiarato l'assessore Delli Noci – e che mi sono state riportate dalle associazioni di categoria. Per questa ragione, e giacché questo non è un problema che riguarda solo la nostra regione, ho chiesto in maniera ufficiale in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il posticipo della data dei saldi. È fondamentale che la decisione sia presa a livello nazionale sia per i franchising che necessitano di una data unica, sia perché alcune zone della Puglia, penso ad Altamura, confinano con regioni che potrebbero mantenere la data del 6 gennaio, portando gli acquirenti a recarsi nelle vicine città in cui i saldi sono già partiti e provocando di certo una perdita per i nostri operatori commerciali. Invito dunque le associazioni di categoria a riportare la questione nelle sedi nazionali affinché la scelta sia corale e non penalizzi nessuno».
«Il commercio sta soffrendo questa "variazione climatica" che ha interessato prima il mese di ottobre e ora si sta protraendo nel mese di novembre - dichiara Raffaella Altamura, presidente di Confesercenti Bari-Bat -. Tra l'80 e il 90% della merce in magazzino nei negozi di abbigliamento e calzature risulta invenduto. Tutto questo comporta che è impensabile concepire che la vendita di un mese, nel caso in cui finalmente arrivi il freddo a dicembre, possa essere sufficiente, considerando che poi i saldi partono subito dopo le festività natalizie».
Si tratta di un problema diffuso, e per il quale in molti in queste ultime settimane si sono spesi. Tanti gli appelli da parte dei commercianti.
«Tutta la regione Puglia, non solo il territorio di Bari, è allineata su questa istanza di rinvio dei saldi invernali - aggiunge Altamura -. La richiesta è corale, e viene da tutte le associazioni di categoria, e a questo coro si sono aggiunte anche altre regioni non solo del Sud, ma anche del Nord. Il punto è che la Regione Puglia e l'assessore Delli Noci hanno recepito tali istanze, ma l'ultima voce in capitolo ce l'ha la conferenza Stato-Regioni».
Il problema dei saldi non riguarda comunque solo quest'anno, ormai ogni anno da qualche tempo a questa parte si invoca una completa revisione della normativa. Su questo Altamura ci tiene a sottolineare: «Siamo assolutamente d'accordo, in quanto la normativa va rivista e regolamentata, vanno parificate le regole tra online e offline, e i cambiamenti climatici vanno necessariamente considerati. Luglio non è più la fine della stagione estiva, e gennaio non può allo stesso tempo essere considerato la fine della stagione invernale. Forse bisognerebbe ritornare alle date di un tempo, quando i saldi c'erano a febbraio e ad agosto».
«Bisogna creare un sistema più equo tra quelle che sono le istanze della grande distribuzione e quelle del piccolo commercio di prossimità - conclude la presidente di Confesercenti Bari-Bat -. Necessario capire da un punto di vista politico dove si vuole arrivare, come lo vediamo il nostro futuro e come immaginiamo le nostre città da qui ai prossimi 20 anni. Siamo proiettati verso una desertificazione dei centri a favore di grandi aree di Gdo e logistica per la consegna a domicilio o vogliamo puntare sulla riqualificazione e sulla ripopolazione dei centri da un punto di vista commerciale? Se quest'ultimo è l'obiettivo vanno messi in campo strumenti efficaci per garantire al commercio di prossimità la loro fetta di mercato ed una concorrenza leale nei confronti delle altre categorie».
LA RISPOSTA DELL'ASSESSORE DELLI NOCI ALLA RICHIESTA DELLE ASSOCIAZIONI
«Condivido e comprendo le difficoltà che numerosi commercianti mi hanno personalmente manifestato – ha dichiarato l'assessore Delli Noci – e che mi sono state riportate dalle associazioni di categoria. Per questa ragione, e giacché questo non è un problema che riguarda solo la nostra regione, ho chiesto in maniera ufficiale in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il posticipo della data dei saldi. È fondamentale che la decisione sia presa a livello nazionale sia per i franchising che necessitano di una data unica, sia perché alcune zone della Puglia, penso ad Altamura, confinano con regioni che potrebbero mantenere la data del 6 gennaio, portando gli acquirenti a recarsi nelle vicine città in cui i saldi sono già partiti e provocando di certo una perdita per i nostri operatori commerciali. Invito dunque le associazioni di categoria a riportare la questione nelle sedi nazionali affinché la scelta sia corale e non penalizzi nessuno».