Politica
Comune di Bari, Picaro lascia la Lega e passa al Gruppo misto
L'addio dopo la rimozione da capogruppo del Carroccio in consiglio: «Si è preferito procedere a colpi di blitz»
Bari - venerdì 29 maggio 2020
17.11
Continua l'emorragia nella Lega pugliese, scossa dall'affaire Altieri. La candidatura del numero uno di Invimit a presidente della Regione Puglia ha portato una spaccatura nel Carroccio, fra "ortodossi" e "dissidenti". Ieri la rimozione di Michele Picaro, fra i firmatari della lettera rivolta a Salvini in cui si disconosceva Nuccio Altieri come candidato unitario, dal ruolo di capogruppo della Lega al Comune di Bari. Oggi arriva l'addio alla compagine salviniana di Picaro, che passa al Gruppo misto.
«Nelle scorse ore ho protocollato alla presidenza del Consiglio comunale il mio passaggio al Gruppo misto - annuncia Picaro in una nota. La ritengo una scelta naturale e consequenziale all'indomani della decisione unilaterale presa dai miei ex colleghi della Lega, senza alcun tipo di confronto preventivo. E fa specie che accada in un partito che della collegialità ha sempre fatto la sua bussola. Ma evidentemente questa volta taluni esponenti hanno preferito procedere a colpi di blitz da vecchia repubblica piuttosto che avviare una riflessione interna e pacata su ciò che sta accadendo in proiezione delle prossime Regionali. Resto in ogni caso convintamente nello schieramento del centrodestra e sin da ora offro tutta la mia disponibilità all'intera coalizione, coesa e unita, per lavorare sul territorio e battere una sinistra che in quindici anni di governo regionale è stata solo capace di produrre disastri, proliferazione di poltrone e affossare settori essenziali come sanità, agricoltura e lavoro».
«Nelle scorse ore ho protocollato alla presidenza del Consiglio comunale il mio passaggio al Gruppo misto - annuncia Picaro in una nota. La ritengo una scelta naturale e consequenziale all'indomani della decisione unilaterale presa dai miei ex colleghi della Lega, senza alcun tipo di confronto preventivo. E fa specie che accada in un partito che della collegialità ha sempre fatto la sua bussola. Ma evidentemente questa volta taluni esponenti hanno preferito procedere a colpi di blitz da vecchia repubblica piuttosto che avviare una riflessione interna e pacata su ciò che sta accadendo in proiezione delle prossime Regionali. Resto in ogni caso convintamente nello schieramento del centrodestra e sin da ora offro tutta la mia disponibilità all'intera coalizione, coesa e unita, per lavorare sul territorio e battere una sinistra che in quindici anni di governo regionale è stata solo capace di produrre disastri, proliferazione di poltrone e affossare settori essenziali come sanità, agricoltura e lavoro».