Loreta e Christian Capriati
Loreta e Christian Capriati
Cronaca

Con la droga e una pistola a Bari vecchia: arrestati i cugini Capriati

Loreta e Christian sono finiti ai domiciliari: lei nasondeva nel reggiseno un'arma «carica e pronta all'uso». Trovata anche marijuana e cocaina

Piena notte, centro storico di Bari, feudo del clan mafioso Capriati. Appena quei due giovani, che erano a piedi, hanno visto una gazzella dell'Arma, subito si sono guardati dritti negli occhi. Addosso, infatti, avevano una pistola «pronta all'uso», alcuni proiettili e pochi grammi di cocaina e marijuana, oltre che circa 150 euro.

Per i cugini Loreta, di 31 anni - che l'arma la nascondeva nel reggiseno -, e Christian Capriati, 20 anni compiuti la sera dell'arresto, oggi la giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Valeria Isabella Valenzi, ha convalidato gli arresti disponendo per entrambi i domiciliari. Per i due, infatti, è stato riconosciuto il «pericolo di reiterazione dei reati» (sono contestati la detenzione abusiva dell'arma, ricettazione, la detenzione di sostanze stupefacenti) e la loro «pericolosità».

I fatti risalgono alla notte fra martedì e mercoledì scorsi, quando i cugini - Loreta è la figlia di Domenico Capriati, ucciso il 21 novembre 2018, mentre Christian è il figlio di Raffaele, ucciso il 1 aprile 2024 - sono stati notati in strada Santa Maria del Buon Consiglio da una pattuglia del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri. La loro presenza a quell'ora (04.15) non ha fatto altro che attirare ancora di più i militari, i quali hanno dato l'accelerata necessaria per essergli subito al loro fianco.

Per poi accorgersi in un attimo di essere davanti a due volti a loro noti: lui, con un precedente che «denota una contiguità al circuito della droga», lei incensurata ma attiva sui social network, che di lì a poco sarebbero finiti nei guai. Il 20enne è stato trovato in possesso di 150 euro, mentre la droga (10 bustine di marijuana per 11,10 grammi e 13 cipolline di cocaina per 4 grammi) e l'arma le aveva sua cugina. «Dagli la pistola» avrebbe ordinato il figlio di «Lello» Capriati alla cugina.

E la 31enne ha aperto «la camicetta levando dal reggiseno una pistola modello Smith & Wesson, calibro 40, senza sicura e senza colpo in canna, con caricatore inserito contenente 8 proiettili». La pistola, come accertato dai militari, era perfettamente funzionante in tutte le sue parti. Non solo: era stata rubata nel 2020 a Casoria, in provincia di Napoli. Ai militari, sin dall'inizio, Christian ha raccontato come l'arma e la droga fossero sue, e che avesse chiesto alla cugina di tenerle.

Una tesi ribadita anche oggi, durante l'udienza di convalida davanti alla gip in cui il principale indagato si è assunto tutte le responsabilità: «La pistola e la droga erano mie, avevo chiesto a mia cugina di mantenerle», avrebbe detto il 20enne difeso dall'avvocato Donato Colucci. Per entrambi sono stati disposti i domiciliari.
  • Christian Capriati
  • Loreta Capriati
Altri contenuti a tema
Agguato a Torre a Mare, i figli di Capriati sui social: «Fai buon viaggio» Agguato a Torre a Mare, i figli di Capriati sui social: «Fai buon viaggio» «Lello», ucciso lunedì di Pasquetta a sud di Bari, viene ritratto in alcune foto alle giostre, con i nipotini
© 2001-2025 BariViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
BariViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.