Cronaca
Con un pugno causò la morte di un uomo, pena ridotta a tre anni con l'indulto
Il responsabile ha visto dimezzata la sua condanna per i fatti accaduti in piazza Umberto il 21 luglio 2005
Bari - giovedì 31 ottobre 2019
13.06
Passa da sei a tre anni la pena detentiva per il 56enne georgiano David Lomsadze, processato e condannato come responsabile dell'omicidio preterintenzionale del 41enne Valerian Eremeishvili, connazionale di Lomsadze morto il 21 luglio 2005 per una caduta causata da un pugno in pieno viso durante un litigio in piazza Umberto, nel centro di Bari.
Lomsadze ha beneficiato dell'indulto, che ha dimezzato la sua condanna. In quel giorno di luglio del 2005, il gruppo di georgiani si era dato appuntamento in piazza Umberto per festeggiare un compleanno. A fine serata, l'acceso alterco, che sfociò nel pugno con cui Lomsadze colpì al volto il 41enne, che aveva tentato di difendere alcune donne dagli insulti del reo. L'atto violento di Lomsadze fece cadere a terra il connazionale, che battette la testa. e morì dopo quattro giorni di agonia nel Policlinico di Bari per ematoma cerebrale.
Lomsadze, difeso dall'avvocato Marco Vignola, tornò subito in Georgia, dove tuttora vive e lavora, non è mai stato arrestato per l'omicidio e non ha mai scontato la pena detentiva. In primo grado era stato condannato a 8 anni, poi ridotti a 6 in Appello e ora dimezzati grazie all'indulto dalla Corte di Assise di Bari.
Lomsadze ha beneficiato dell'indulto, che ha dimezzato la sua condanna. In quel giorno di luglio del 2005, il gruppo di georgiani si era dato appuntamento in piazza Umberto per festeggiare un compleanno. A fine serata, l'acceso alterco, che sfociò nel pugno con cui Lomsadze colpì al volto il 41enne, che aveva tentato di difendere alcune donne dagli insulti del reo. L'atto violento di Lomsadze fece cadere a terra il connazionale, che battette la testa. e morì dopo quattro giorni di agonia nel Policlinico di Bari per ematoma cerebrale.
Lomsadze, difeso dall'avvocato Marco Vignola, tornò subito in Georgia, dove tuttora vive e lavora, non è mai stato arrestato per l'omicidio e non ha mai scontato la pena detentiva. In primo grado era stato condannato a 8 anni, poi ridotti a 6 in Appello e ora dimezzati grazie all'indulto dalla Corte di Assise di Bari.