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Attualità
Concessione Stadio San Nicola, è già bagarre politica
Fibrillazioni in maggioranza, mentre la destra punta a stabilire regole certe per i De Laurentiis
Bari - giovedì 20 febbraio 2025
12.21
Sarà l'unico argomento all'ordine del giorno: la concessione dello Stadio San Nicola. Così il Consiglio comunale di Bari, che si riunirà in Aula "Dalfino" venerdì 21 febbraio alle ore 16.00, sarà come sempre un terreno di battaglia politica.
Da una parte c'è un centrosinistra che appare in fibrillazione e che cercherà nelle prossime ore di fare quadrato. Il punto più rilevante riguarda un canone annuo per la gestione ed ulteriori percentuali sugli eventi non sportivi che si tengono nell'impianto di strada Torrebella.
«Si ritiene fondamentale - asseriscono da Sinistra Italiana - che la gestione dello Stadio San Nicola sia improntata alla massima trasparenza, affinché la struttura – patrimonio di tutti i cittadini – sia utilizzata in modo equilibrato e nell'interesse collettivo. Gli accordi stipulati nel 2021 con l'attuale proprietà De Laurentiis sono ormai anacronistici e fortemente sbilanciati a favore della società, grazie all'uso esclusivo dell'impianto e ai relativi proventi da attività extracalcistiche. All'epoca, si era prospettata la concessione dello stadio come volano per il rilancio della società calcistica e la riqualificazione delle aree circostanti. A sette anni dal "salvataggio" della SS Calcio Bari e dopo quattro di concessione pubblica (e proventi privati) si può dire chiaramente che il progetto tecnico-sportivo promesso dalla proprietà della SSC Bari non è mai partito, se mai è esistito», è la dura conclusione.
E se a sinistra qualcuno preme per stringere la cinghia ai De Laurentiis, dall'altra parte non si fanno di certo sconti, pronti a riportare all'attenzione della massima assise cittadina quella concessione del titolo sportivo da parte di Antonio Decaro, nonché la necessità (e qui ci sarebbe una strana convergenza con l'ala sinistra della maggioranza a Palazzo di Città) di regole più stringenti. Non c'è più nulla da rilanciare ed è tempo che il club di strada Torrebella ne dia conto, è in sintesi il pensiero del centrodestra.
Bagarre, dunque, con l'impossibilità da parte del sindaco Vito Leccese e dei suoi fedelissimi di nicchiare ancora. Sul tema calcio, che non dovrebbe necessariamente centrare, ma che invece diviene centrale, tifoseria e cittadinanza non sono più disposte a fare sconti. Il centrosinistra lo sa e dovrà trovare la quadra, presentandosi in Aula con proposte finalmente concrete e chiare per la gestione di quello che, ad oggi, resta il terzo impianto italiano per capienza e che potrebbe essere uno tra i prescelti per i campionati europei del 2032 che l'Italia organizzerà con la Turchia. I 16 milioni spesi dal Comune per il suo riammodernamento strutturale (coperture, fari, seggiolini, sistema wireless e videosorveglianza) debbono necessariamente fruttare qualcosa alla città intera.
Da una parte c'è un centrosinistra che appare in fibrillazione e che cercherà nelle prossime ore di fare quadrato. Il punto più rilevante riguarda un canone annuo per la gestione ed ulteriori percentuali sugli eventi non sportivi che si tengono nell'impianto di strada Torrebella.
«Si ritiene fondamentale - asseriscono da Sinistra Italiana - che la gestione dello Stadio San Nicola sia improntata alla massima trasparenza, affinché la struttura – patrimonio di tutti i cittadini – sia utilizzata in modo equilibrato e nell'interesse collettivo. Gli accordi stipulati nel 2021 con l'attuale proprietà De Laurentiis sono ormai anacronistici e fortemente sbilanciati a favore della società, grazie all'uso esclusivo dell'impianto e ai relativi proventi da attività extracalcistiche. All'epoca, si era prospettata la concessione dello stadio come volano per il rilancio della società calcistica e la riqualificazione delle aree circostanti. A sette anni dal "salvataggio" della SS Calcio Bari e dopo quattro di concessione pubblica (e proventi privati) si può dire chiaramente che il progetto tecnico-sportivo promesso dalla proprietà della SSC Bari non è mai partito, se mai è esistito», è la dura conclusione.
E se a sinistra qualcuno preme per stringere la cinghia ai De Laurentiis, dall'altra parte non si fanno di certo sconti, pronti a riportare all'attenzione della massima assise cittadina quella concessione del titolo sportivo da parte di Antonio Decaro, nonché la necessità (e qui ci sarebbe una strana convergenza con l'ala sinistra della maggioranza a Palazzo di Città) di regole più stringenti. Non c'è più nulla da rilanciare ed è tempo che il club di strada Torrebella ne dia conto, è in sintesi il pensiero del centrodestra.
Bagarre, dunque, con l'impossibilità da parte del sindaco Vito Leccese e dei suoi fedelissimi di nicchiare ancora. Sul tema calcio, che non dovrebbe necessariamente centrare, ma che invece diviene centrale, tifoseria e cittadinanza non sono più disposte a fare sconti. Il centrosinistra lo sa e dovrà trovare la quadra, presentandosi in Aula con proposte finalmente concrete e chiare per la gestione di quello che, ad oggi, resta il terzo impianto italiano per capienza e che potrebbe essere uno tra i prescelti per i campionati europei del 2032 che l'Italia organizzerà con la Turchia. I 16 milioni spesi dal Comune per il suo riammodernamento strutturale (coperture, fari, seggiolini, sistema wireless e videosorveglianza) debbono necessariamente fruttare qualcosa alla città intera.