Attualità
Contro violenza e omofobia, oggi pomeriggio presidio al parco Rossani
Nelle scorse ore l'ennesima aggressione, la comunità Lgbtqia+ scende di nuovo in piazza dopo il Bari pride
Bari - lunedì 4 luglio 2022
12.44
Dopo il Bari pride, la comunità Lgbtqia+ è pronta a scendere di nuovo in piazza per rivendicare diritti, sicurezza e - soprattutto - tutela e rispetto. Dopo la brutale aggressione ai danni di alcune persone non binary nella serata di ieri, oggi pomeriggio alle 18:30 si terrà un presidio di protesta e rivendicazione all'interno del parco Rossani, teatro dell'ennesimo fatto di violenza.
«Fra la sera stessa del Bari Pride e il giorno dopo, abbiamo ricevuto notizia di ben 5 episodi di violenza omolesbobitransfobica e fascista - si legge in un comunicato del Bari pride. L'ultimo, proprio ieri sera, nel Parco Rossani, ha visto protagonistə due ragazzə accerchiati e aggrediti sia verbalmente che fisicamente, con una violenza tale che sono finitə in ospedale dove sono attualmente ricoveratə. Per questo stasera ci vediamo al Parco Rossani tuttə insieme per riscrivere il concetto di sicurezza nelle strade, che non significhi solo dispiegare forze di polizia ma immaginare una risposta che agisca sul piano culturale a partire dalle istituzioni e dai luoghi della formazione. A chi ci chiede a cosa serva ancora il pride, noi rispondiamo di venire ad ascoltare quello che è successo».
«Numerose aggressioni omobitransfobiche in poche ore a Bari, dopo un Pride partecipassimo come quello di sabato, sono la cifra che in città esiste un problema sociale e culturale da affrontare. La risposta non può essere il securitarismo che rischia, invece, di spostare il problema in altre zone urbane. Serve una risposta forte e preventiva delle Istituzioni: percorsi di consapevolezza ed educazione nelle scuole e nelle Università, iniziative culturali ed aggregative nelle piazze cittadine, formazione del personale dipendente del Comune e delle municipalizzate. Anche per questo serve subito una legge regionale contro l'omolesbobitransfobia: non possiamo più tollerare che in città ci sia chi si possa sente libero di aggredire con sassi, calci e pugni commettendo veri e propri crimini d'odio. Questa sera alle 18:30 scendiamo in piazza con un presidio al parco Rossani per ribadire la nostra vicinanza alle vittime e pretendere un impegno forte e chiaro dalle Istituzioni, dichiara Carolina Velati, coordinatrice del centro sociale Zona Franka».
Solidarietà giunge anche dall'amministrazione comunale. Francesca Bottalico, assessore cittadino al Welfare, scrive: «Condanniamo ogni tipo di violenza e discriminazione. Ieri, oggi, sempre. Purtroppo ho appreso delle violenze avvenute nel parco Rossani a poche ore da un bel momento di condivisione come il Pride. La mia vicinanza allə ragazzə, alle famiglie, alle associazioni di attivistə, alle realtà sociali e culturali che, quotidianamente lavorano contro ogni forma di violenza, discriminazione e razzismo. Non possiamo rimanere in silenzio, anzi dobbiamo potenziare le azioni di sensibilizzazione, educazione e sostegno alle vittime e all'intera comunità Lgbtq+, a cominciare dall'istituzione di una legge regionale che tuteli le vittime. Noi faremo la nostra parte. In questi ultimi giorni altri fondi del civico bilancio sono stati destinati a tali obiettivi. Inoltre sono in partenza nuovi percorsi di sensibilizzazione e formazione nelle scuole, nelle università, nei centri e nei presidi socio-educativi, come i gruppi di condivisione e gli sportelli territoriali di ascolto, sostegno e tutela sui temi legati alle discriminazioni di genere. Solo insieme, unite e uniti, saremo più forti».
L'onorevole Marco Lacarra, segretario del Pd Puglia, dichiara: «È assurdo doversi svegliare la mattina e leggere di una aggressione omofoba a Bari, a pochi giorni dal Pride e dopo aver sentito troppi dire che non servono più certe manifestazioni, e che non è necessario lottare per i diritti di tutti. Voglio dire ai ragazzi aggrediti che sono al loro fianco e che non devono sentirsi soli. Oggi più che mai è fondamentale che i diritti di tutti vengano riconosciuti e che certi crimini vengano puniti per quello che sono, ovvero crimini d'odio. Questi episodi sono la dimostrazione che il Ddl Zan non è solo importante, ma necessario. Non basta lavorare sull'educazione, perché per quello ci vuole moltissimo tempo, che questi episodi dimostrano che non abbiamo. Necessario e urgente intervenire affinché certi episodi non si verifichino mai più».
«Fra la sera stessa del Bari Pride e il giorno dopo, abbiamo ricevuto notizia di ben 5 episodi di violenza omolesbobitransfobica e fascista - si legge in un comunicato del Bari pride. L'ultimo, proprio ieri sera, nel Parco Rossani, ha visto protagonistə due ragazzə accerchiati e aggrediti sia verbalmente che fisicamente, con una violenza tale che sono finitə in ospedale dove sono attualmente ricoveratə. Per questo stasera ci vediamo al Parco Rossani tuttə insieme per riscrivere il concetto di sicurezza nelle strade, che non significhi solo dispiegare forze di polizia ma immaginare una risposta che agisca sul piano culturale a partire dalle istituzioni e dai luoghi della formazione. A chi ci chiede a cosa serva ancora il pride, noi rispondiamo di venire ad ascoltare quello che è successo».
«Numerose aggressioni omobitransfobiche in poche ore a Bari, dopo un Pride partecipassimo come quello di sabato, sono la cifra che in città esiste un problema sociale e culturale da affrontare. La risposta non può essere il securitarismo che rischia, invece, di spostare il problema in altre zone urbane. Serve una risposta forte e preventiva delle Istituzioni: percorsi di consapevolezza ed educazione nelle scuole e nelle Università, iniziative culturali ed aggregative nelle piazze cittadine, formazione del personale dipendente del Comune e delle municipalizzate. Anche per questo serve subito una legge regionale contro l'omolesbobitransfobia: non possiamo più tollerare che in città ci sia chi si possa sente libero di aggredire con sassi, calci e pugni commettendo veri e propri crimini d'odio. Questa sera alle 18:30 scendiamo in piazza con un presidio al parco Rossani per ribadire la nostra vicinanza alle vittime e pretendere un impegno forte e chiaro dalle Istituzioni, dichiara Carolina Velati, coordinatrice del centro sociale Zona Franka».
Solidarietà giunge anche dall'amministrazione comunale. Francesca Bottalico, assessore cittadino al Welfare, scrive: «Condanniamo ogni tipo di violenza e discriminazione. Ieri, oggi, sempre. Purtroppo ho appreso delle violenze avvenute nel parco Rossani a poche ore da un bel momento di condivisione come il Pride. La mia vicinanza allə ragazzə, alle famiglie, alle associazioni di attivistə, alle realtà sociali e culturali che, quotidianamente lavorano contro ogni forma di violenza, discriminazione e razzismo. Non possiamo rimanere in silenzio, anzi dobbiamo potenziare le azioni di sensibilizzazione, educazione e sostegno alle vittime e all'intera comunità Lgbtq+, a cominciare dall'istituzione di una legge regionale che tuteli le vittime. Noi faremo la nostra parte. In questi ultimi giorni altri fondi del civico bilancio sono stati destinati a tali obiettivi. Inoltre sono in partenza nuovi percorsi di sensibilizzazione e formazione nelle scuole, nelle università, nei centri e nei presidi socio-educativi, come i gruppi di condivisione e gli sportelli territoriali di ascolto, sostegno e tutela sui temi legati alle discriminazioni di genere. Solo insieme, unite e uniti, saremo più forti».
L'onorevole Marco Lacarra, segretario del Pd Puglia, dichiara: «È assurdo doversi svegliare la mattina e leggere di una aggressione omofoba a Bari, a pochi giorni dal Pride e dopo aver sentito troppi dire che non servono più certe manifestazioni, e che non è necessario lottare per i diritti di tutti. Voglio dire ai ragazzi aggrediti che sono al loro fianco e che non devono sentirsi soli. Oggi più che mai è fondamentale che i diritti di tutti vengano riconosciuti e che certi crimini vengano puniti per quello che sono, ovvero crimini d'odio. Questi episodi sono la dimostrazione che il Ddl Zan non è solo importante, ma necessario. Non basta lavorare sull'educazione, perché per quello ci vuole moltissimo tempo, che questi episodi dimostrano che non abbiamo. Necessario e urgente intervenire affinché certi episodi non si verifichino mai più».