Attualità
Coronavirus, Decaro: «A Bari 114 contagi e 301 persone in quarantena»
Il sindaco: «Sul lungomare una contravvenzione da 3mila euro. Sull'autocertficazione aveva scritto "faccio le pelose"»
Bari - sabato 28 marzo 2020
23.30
«A Bari ci sono 301 persone in quarantena e 114 contagiati». Lo ha detto il sindaco di Bari Antonio Decaro facendo il punto della situazione sul contagio da Covid-19 con un video in diretta.
Il sindaco ha parlato della gestione complessiva dell'emergenza cittadina, anche in relazione alla necessità di ridurre al minimo le uscite e i contatti sociali: «Anche oggi abbiamo avuto problemi con chi è uscito di casa, soprattutto perché domani gli ipermercati sono chiusi e le code per la spesa sono state molto lunghe. L'appello è restare a casa per interrompere la catena del contagio. Stamattina la polizia locale ha elevato una contravvenzione sul lungomare da 3mila euro a una persona che sull'autocertificazione aveva scritto di voler "fare le pelose" (esemplari molto grandi di granchi, ndr)».
Il primo cittadino ha, inoltre, approfondito quanto già annunciato oggi in conferenza stampa con il premier Conte: «In attesa che venga data attuazione alle misure di minimo sostegno (600 euro o cassa integrazione) abbiamo necessità di aiutare i nuclei familiari in difficoltà economica acquistando la spesa - prosegue Decaro. I 400 milioni stanziati dal Governo ci permetteranno di aiutare le famiglie per le prossime due o tre settimane. Noi a Bari continueremo a farlo con la rete di donatori e associazioni, con l'impiego di 700 volontari. Attualmente sono operativi 50 fra assistenti sociali, educatori e funzionari attivi, il Pronto intervento sociale funziona h24, abbiamo dato piena copertura dei campi rom. Il cuore della città continua a battere. Sono 13 le linee telefoniche attive, sei aggiuntive per consulenza psicologica, una per le donne in gravidanza, e al giorno riceviamo 500/700 telefonate».
Poi un invito alle aziende e alle grandi attività produttive a donare per chi è in una situazione di bisogno: «Abbiamo ricevuto aiuti da 30 grandi donatori di beni di prima necessità, fra generi alimentari e per la prima infanzia. Un donatore ha versato 13mila euro sull'Iban del Comune, e altri 3mila euro sono stati donati stamattina. Una grande azienda ci ha regalato 800 chili di pasta, ma soprattutto due persone disoccupate ci hanno lasciato una busta con la spesa davanti alla sede dei servizi sociali», conclude Decaro.
Il sindaco ha parlato della gestione complessiva dell'emergenza cittadina, anche in relazione alla necessità di ridurre al minimo le uscite e i contatti sociali: «Anche oggi abbiamo avuto problemi con chi è uscito di casa, soprattutto perché domani gli ipermercati sono chiusi e le code per la spesa sono state molto lunghe. L'appello è restare a casa per interrompere la catena del contagio. Stamattina la polizia locale ha elevato una contravvenzione sul lungomare da 3mila euro a una persona che sull'autocertificazione aveva scritto di voler "fare le pelose" (esemplari molto grandi di granchi, ndr)».
Il primo cittadino ha, inoltre, approfondito quanto già annunciato oggi in conferenza stampa con il premier Conte: «In attesa che venga data attuazione alle misure di minimo sostegno (600 euro o cassa integrazione) abbiamo necessità di aiutare i nuclei familiari in difficoltà economica acquistando la spesa - prosegue Decaro. I 400 milioni stanziati dal Governo ci permetteranno di aiutare le famiglie per le prossime due o tre settimane. Noi a Bari continueremo a farlo con la rete di donatori e associazioni, con l'impiego di 700 volontari. Attualmente sono operativi 50 fra assistenti sociali, educatori e funzionari attivi, il Pronto intervento sociale funziona h24, abbiamo dato piena copertura dei campi rom. Il cuore della città continua a battere. Sono 13 le linee telefoniche attive, sei aggiuntive per consulenza psicologica, una per le donne in gravidanza, e al giorno riceviamo 500/700 telefonate».
Poi un invito alle aziende e alle grandi attività produttive a donare per chi è in una situazione di bisogno: «Abbiamo ricevuto aiuti da 30 grandi donatori di beni di prima necessità, fra generi alimentari e per la prima infanzia. Un donatore ha versato 13mila euro sull'Iban del Comune, e altri 3mila euro sono stati donati stamattina. Una grande azienda ci ha regalato 800 chili di pasta, ma soprattutto due persone disoccupate ci hanno lasciato una busta con la spesa davanti alla sede dei servizi sociali», conclude Decaro.