Vita di città
Coronavirus, Decaro: «Quando finirà l'emergenza organizzeremo festa in piazza a Bari»
Il sindaco: «Rispettiamo le regole per contenere il contagio. I due casi in città sono in via di miglioramento»
Bari - sabato 7 marzo 2020
15.29
«Faccio una promessa: quando questa emergenza sarà finita organizzeremo una grande festa in piazza per tornare ad abbracciarci e tenerci per mano». Lo ha detto il sindaco di Bari Antonio Decaro in un video postato sulla sua pagina Facebook, in cui ricapitola le regole fondamentali per contrastare la diffusione del Coronavirus, emergenza sanitaria nel nostro Paese.
«Ci sono delle regole da seguire, per qualche tempo, per superare la difficile situazione in cui ci troviamo e rallentare la diffusione del virus - dice Decaro. Non andare a scuola non significa fare festa e passare il proprio tempo libero "assembrati" nei locali. Non dobbiamo smettere di vivere le nostre vite o le nostre relazioni umane, dobbiamo solo stare più attenti, per aiutare le persone più deboli, gli anziani e gli ammalati a non contagiarsi. Se tutti facciamo qualche sacrificio, osservando le indicazioni delle autorità sanitarie, ne usciremo prima e ci ritroveremo insieme per riabbracciarci».
Il sindaco, poi, fa il punto sui due contagi in città: «Le condizioni del ragazzo tornato dalla Lombardia migliorano, è ricoverato al Policlinico ed è in via di guarigione - dice il sindaco. Anche la moglie ha contratto il Covid19 ed è a casa in quarantena fiduciaria, senza alcun sintomo. Questo non significa che non avremo problemi, ma dobbiamo cercare di contenere il più possibile il Coronavirus. Le restrizioni alla nostra libertà servono a evitare che il numero di persone che hanno bisogno di essere ricoverate in terapia intensiva superi il numero dei posti disponibili nei nostri ospedali. Questo paese nella sua storia ha superato periodi anche più difficile; la nostra è una comunità forte, tutti insieme ne verremo fuori».
«Ci sono delle regole da seguire, per qualche tempo, per superare la difficile situazione in cui ci troviamo e rallentare la diffusione del virus - dice Decaro. Non andare a scuola non significa fare festa e passare il proprio tempo libero "assembrati" nei locali. Non dobbiamo smettere di vivere le nostre vite o le nostre relazioni umane, dobbiamo solo stare più attenti, per aiutare le persone più deboli, gli anziani e gli ammalati a non contagiarsi. Se tutti facciamo qualche sacrificio, osservando le indicazioni delle autorità sanitarie, ne usciremo prima e ci ritroveremo insieme per riabbracciarci».
Il sindaco, poi, fa il punto sui due contagi in città: «Le condizioni del ragazzo tornato dalla Lombardia migliorano, è ricoverato al Policlinico ed è in via di guarigione - dice il sindaco. Anche la moglie ha contratto il Covid19 ed è a casa in quarantena fiduciaria, senza alcun sintomo. Questo non significa che non avremo problemi, ma dobbiamo cercare di contenere il più possibile il Coronavirus. Le restrizioni alla nostra libertà servono a evitare che il numero di persone che hanno bisogno di essere ricoverate in terapia intensiva superi il numero dei posti disponibili nei nostri ospedali. Questo paese nella sua storia ha superato periodi anche più difficile; la nostra è una comunità forte, tutti insieme ne verremo fuori».