Attualità
Coronavirus e fase 2, l'accusa di Anp-Cia Puglia: «Bonus per tutti, tranne che per gli agricoltori»
Tanti gli anziani che ancora lavorano nei campi e per i quali l'associazione chiede un bonus di almeno 500 euro per incrementare il reddito
Bari - martedì 19 maggio 2020
Comunicato Stampa
«Bonus per tutti, tranne che per gli agricoltori». È l'ANP-CIA (Associazione Nazionale Pensionati di CIA Agricoltori Italiani della Puglia) a protestare e a chiedere che il Governo ponga subito rimedio a una dolorosa e inaccettabile dimenticanza.
«Ci sono tanti anziani che ancora lavorano nei campi - ha spiegato Francesco Tinelli, presidente regionale di ANP-Cia per la Puglia - Durante tutta la fase dell'emergenza sanitaria causata dal COVID-19, il comparto agricolo non doveva e non poteva fermarsi per il suo ruolo essenziale di produttore di beni primari. In questa fase, ancor più che nei periodi di ordinaria attività, il comparto ha avuto bisogno anche degli anziani che stanno svolgendo un ruolo fondamentale per garantire ai cittadini cibo a sufficienza e di qualità. Questa categoria, purtroppo, nei vari provvedimenti governativi di concessione di bonus è stata esclusa. Si tratta di persone, di donne e di uomini che sono stati protagonisti dell'ammodernamento del settore primario, hanno garantito la solidarietà e la tenuta sociale ed economica del Paese: protagonisti della difesa del suolo, della salvaguardia del paesaggio agrario, dello sviluppo dei territori rurali, del made in Italy riconosciuto in tutto il mondo come sinonimo del mangiare sano e di qualità».
Hanno lavorato duramente anche gli ex agricoltori pensionati, per salvare le diverse colture nelle fasi di preparazione o di raccolta delle produzioni. «Noi riteniamo - ha dichiarato Raffaele Carrabba, presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia - che a queste persone, come accaduto per gli altri cittadini, sia da riconoscere il bonus alla pari degli altri lavoratori. Parliamo nella stragrande maggioranza dei casi di pensionati ancora con una partita Iva attiva e che, dopo oltre 40 anni di contributi, percepiscono una pensione integrata al minimo; ed è anche per questo che sono costretti a continuare a lavorare nei campi come titolari di aziende o quanto meno a collaborare gratuitamente nella conduzione delle aziende di famiglia per sopperire alla carenza di manodopera. Per tali ragioni auspichiamo che nella fase di conversione del decreto-legge 16 maggio 2020 n.33 sia previsto un bonus forfettario di 500 euro, o comunque di un importo pari alla differenza tra la pensione percepita e il raggiungimento della somma di mille euro di pensione mensile, da tempo rivendicazione sindacale della CIA e della ANP-CIA quale importo minimo mensile di pensione».
Una proposta, quella della CIA, supportata dai dati dell'Osservatorio Inps aggiornati a gennaio 2020, dai quali risulta che a livello nazionale le pensioni degli ex agricoltori risultano essere 1.356.402 pari al 7,5% del totale delle pensioni (17.893.036). L'importo medio nazionale delle pensioni degli ex-agricoltori è di 648,63 euro, quindi inferiore ai 780 euro indicati dall'ISTAT quale soglia di povertà assoluta sulla base della quale è stato calcolato l'importo della pensione di cittadinanza. In Puglia, le pensioni degli ex agricoltori risultano essere 51.271, pari al 4,43% del totale delle pensioni erogate sul territorio regionale (1.156.703). L'importo medio regionale delle pensioni degli ex agricoltori è di 573,64 euro, una quota notevolmente inferiore alla media nazionale.
«Ci sono tanti anziani che ancora lavorano nei campi - ha spiegato Francesco Tinelli, presidente regionale di ANP-Cia per la Puglia - Durante tutta la fase dell'emergenza sanitaria causata dal COVID-19, il comparto agricolo non doveva e non poteva fermarsi per il suo ruolo essenziale di produttore di beni primari. In questa fase, ancor più che nei periodi di ordinaria attività, il comparto ha avuto bisogno anche degli anziani che stanno svolgendo un ruolo fondamentale per garantire ai cittadini cibo a sufficienza e di qualità. Questa categoria, purtroppo, nei vari provvedimenti governativi di concessione di bonus è stata esclusa. Si tratta di persone, di donne e di uomini che sono stati protagonisti dell'ammodernamento del settore primario, hanno garantito la solidarietà e la tenuta sociale ed economica del Paese: protagonisti della difesa del suolo, della salvaguardia del paesaggio agrario, dello sviluppo dei territori rurali, del made in Italy riconosciuto in tutto il mondo come sinonimo del mangiare sano e di qualità».
Hanno lavorato duramente anche gli ex agricoltori pensionati, per salvare le diverse colture nelle fasi di preparazione o di raccolta delle produzioni. «Noi riteniamo - ha dichiarato Raffaele Carrabba, presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia - che a queste persone, come accaduto per gli altri cittadini, sia da riconoscere il bonus alla pari degli altri lavoratori. Parliamo nella stragrande maggioranza dei casi di pensionati ancora con una partita Iva attiva e che, dopo oltre 40 anni di contributi, percepiscono una pensione integrata al minimo; ed è anche per questo che sono costretti a continuare a lavorare nei campi come titolari di aziende o quanto meno a collaborare gratuitamente nella conduzione delle aziende di famiglia per sopperire alla carenza di manodopera. Per tali ragioni auspichiamo che nella fase di conversione del decreto-legge 16 maggio 2020 n.33 sia previsto un bonus forfettario di 500 euro, o comunque di un importo pari alla differenza tra la pensione percepita e il raggiungimento della somma di mille euro di pensione mensile, da tempo rivendicazione sindacale della CIA e della ANP-CIA quale importo minimo mensile di pensione».
Una proposta, quella della CIA, supportata dai dati dell'Osservatorio Inps aggiornati a gennaio 2020, dai quali risulta che a livello nazionale le pensioni degli ex agricoltori risultano essere 1.356.402 pari al 7,5% del totale delle pensioni (17.893.036). L'importo medio nazionale delle pensioni degli ex-agricoltori è di 648,63 euro, quindi inferiore ai 780 euro indicati dall'ISTAT quale soglia di povertà assoluta sulla base della quale è stato calcolato l'importo della pensione di cittadinanza. In Puglia, le pensioni degli ex agricoltori risultano essere 51.271, pari al 4,43% del totale delle pensioni erogate sul territorio regionale (1.156.703). L'importo medio regionale delle pensioni degli ex agricoltori è di 573,64 euro, una quota notevolmente inferiore alla media nazionale.