Lospedale Covid in Fiera JPG
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Attualità

Coronavirus, per l'ospedale in Fiera non basta il personale?

A porre la questione via social Antonio Amendola presidente dell'Aaroi- Emac, l'associazione che rappresenta gli anestesisti e rianimatori pugliesi

Si continua a parlare dell'ospedale Covid in Fiera del Levante a Bari. Ad oltre un mese da quella che avrebbe dovuto essere la data di attivazione della struttura, e nonostante le rassicurazioni della Regione sembra ci siano ancora diversi punti da risolvere. Uno su tutti quelli riguardante il personale.

«Informo - scrive via social Antonio Amendola presidente dell'Aaroi- Emac, l'associazione che rappresenta gli anestesisti e rianimatori pugliesi - su quelli che sono stati i criteri concordati con la Direzione Strategica dell'Azienda O-U "Policlinico Consorziale" in merito alla attivazione della struttura regionale delle maxiemergenze:
1 - l'attivazione di ogni modulo di terapia intensiva da 14 posti letto o meno deve prevedere una dotazione di 12 anestesisti rianimatori oltre a 3 infermieri per posto letto di intensiva e OSS. Ogni posto letto di intensiva, considerando la capienza massima potenziale di ogni modulo da 14 posti letto, in pratica deve prevedere un coefficiente di 0,85 anestesisti rianimatori per poter essere attivato. Tali parametri di riferimento sono quelli che determinano il rispetto dei livelli essenziali (e quindi MINIMI) di sicurezza per Utenti e Operatori Sanitari. Pertanto il mancato rispetto di tali parametri determina una NON sicurezza degli Utenti e degli Operatori Sanitari la cui responsabilità ricade su coloro i quali nella scala gerarchica hanno potere gestionale e organizzativo anche ai fini della responsabilità medico legale; ovviamente tale parametro, che è un parametro di SICUREZZA per UTENTI e OPERATORI SANITARI, deve sussistere, nel caso di spostamento di quota parte di una Unità di Rianimazione in Fiera, nella quota parte restante nell'ambito del Policlinico Consorziale e/o delle altre Aziende di provenienza;
2 - la acquisizione del personale deve avvenire su base volontaria;
3 - è necessario estendere a tutte le Aziende della Regione, così come in Regione Lombardia, la possibilità di fornire personale sanitario;
4 - è necessario attivare tutte le legittime possibilità di acquisizione del personale sanitario anche da altre Regioni o dall'estero;
5 - l'acquisizione nella struttura di personale sanitario già in forze nelle Aziende Sanitarie regionali, Policlinico compreso, deve contestualmente prevedere la riduzione di pari grado delle attività assistenziali in tali Aziende di provenienza;
6 - gli specializzandi, se strutturati con rapporto di lavoro a tempo determinato, possono operare unicamente nel rispetto delle normative previste per loro e quindi solo in presenza di uno specialista anestesista rianimatore strutturato in un rapporto massimo di uno specialista strutturato ogni due specializzandi a tempo determinato. Gli specializzandi non strutturati possono svolgere SOLO attività di formazione specialistica;
7 - viene creata una Unità di Struttura Semplice a Valenza Dipartimentale per le attività di coordinamento connesse alla struttura maxiemergenziale;
8 - non essendoci al momento alcuno stanziamento regionale ai fini della funzionalità della struttura (e quindi di 152 posti letto AGGIUNTIVI rispetto a quelli fino ad ora operativi nel Sistema Sanitario Regionale) si è concordato di prevedere nel corso della prossima settimana una nuova riunione che preveda la partecipazione dell'Assessore in maniera da poter affrontare con i referenti politici istituzionali regionali ALMENO questo aspetto
9 - per quanto concerne i consulenti di altre specialità viene prevista una reperibilità aggiuntiva appositamente dedicata alle eventuali esigenze in tal senso della struttura maxiemergenziale».

Una situazione che non sembra quindi ancora risolta, e intanto i pronto soccorso di Bari cominciano ad essere in affanno.
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