Cronaca
Corteo funebre sotto il carcere di Bari, inchiesta chiusa: 11 indagati. I NOMI
Il corteo di centauri accompagnò il feretro di Christian Di Gioia, morto in un incidente di moto il 24 giugno 2023
Bari - lunedì 22 gennaio 2024
20.46
Undici persone, già sottoposte a misure cautelari nel dicembre scorso, hanno ricevuto un avviso di fine indagine per aver partecipato al corteo funebre composto da un centinaio di veicoli che, il 24 giugno 2023, accompagnò il feretro del 27enne Christian Di Gioia al cimitero di Bari, passando contromano sotto il carcere.
Il corteo di scooter e moto, dal quartiere Japigia al cimitero di Bari, bloccò il transito dei veicoli in alcune strade cittadine e costrinse gli automobilisti a fermarsi o ad invertire la marcia. Christian Di Gioia morì la notte tra il 21 e il 22 giugno scorso a causa di un sinistro catalogato come autonomo con la moto, verificatosi sul ponte Padre Pio di Bari mentre era tallonato da una pattuglia dei Carabinieri. La Polizia Locale, che condusse le indagini, escluse il coinvolgimento di altri mezzi.
Gli undici, accusati del reato di blocco stradale, sono già stati sottoposti all'obbligo di dimora nel Comune di Bari e presentazione alla polizia giudiziaria. Si tratta di Cesare Marino (di 36 anni), Carmela Tagliaferro (24), Domenico Lepenne (30), Michele Mastrorilli (26), Gaetano Maltarino (28), Lorenzo Moretti (21), Cosimo Damiano Angerame (24), Nicola Romano (22), Michele Luciani (23), Francesco Anaclerio (26) e Antonio Natangeli (19), tutti volti noti alle forze di polizia baresi.
L'Antimafia contesta loro anche l'aggravante del metodo mafioso per aver esercitato «quella particolare coartazione e conseguente intimidazione, propria delle compagini mafiose» e «in particolare del clan Parisi-Palermiti», e dell'agevolazione mafiosa per aver dimostrato con il corteo «il potere di controllare il territorio».
Il corteo di scooter e moto, dal quartiere Japigia al cimitero di Bari, bloccò il transito dei veicoli in alcune strade cittadine e costrinse gli automobilisti a fermarsi o ad invertire la marcia. Christian Di Gioia morì la notte tra il 21 e il 22 giugno scorso a causa di un sinistro catalogato come autonomo con la moto, verificatosi sul ponte Padre Pio di Bari mentre era tallonato da una pattuglia dei Carabinieri. La Polizia Locale, che condusse le indagini, escluse il coinvolgimento di altri mezzi.
Gli undici, accusati del reato di blocco stradale, sono già stati sottoposti all'obbligo di dimora nel Comune di Bari e presentazione alla polizia giudiziaria. Si tratta di Cesare Marino (di 36 anni), Carmela Tagliaferro (24), Domenico Lepenne (30), Michele Mastrorilli (26), Gaetano Maltarino (28), Lorenzo Moretti (21), Cosimo Damiano Angerame (24), Nicola Romano (22), Michele Luciani (23), Francesco Anaclerio (26) e Antonio Natangeli (19), tutti volti noti alle forze di polizia baresi.
L'Antimafia contesta loro anche l'aggravante del metodo mafioso per aver esercitato «quella particolare coartazione e conseguente intimidazione, propria delle compagini mafiose» e «in particolare del clan Parisi-Palermiti», e dell'agevolazione mafiosa per aver dimostrato con il corteo «il potere di controllare il territorio».