Vita di città
"Cosa indosso? La libertà" in via Argiro il flash mob della CGIL
Ieri sera anche Bari si è unita alle manifestazioni contro la violenza sulle donne e il modo di raccontarla
Bari - domenica 1 ottobre 2017
Ieri sera anche Bari ha partecipato al flash mob organizzato dalla CGIL, per protestare contro le diverse forme di violenza a cui le donne sono costrette a sottostare sua in famiglia che negli altri ambiti. E al grido dello slogan: "Cosa indosso? La libertà" ci si è ritrovati in via Argiro per ribadire la necessità di una società in cui ogni donna possa sentirsi libera di agire come ritiene "giusto" e in cui sia normale il rispetto del corpo e della mente di ogni donna.
«La Cgil ha invitato tutti a scendere nelle piazze italiane – scrivono in una nota – contro la violenza sulle donne, la depenalizzazione dello stalking, la narrativa con cui stupri e omicidi diventano troppo spesso un processo alle vittime. Chiediamo un cambio di rotta nei comportamenti, nel linguaggio, nella cultura e nell'assunzione di responsabilità di questo dramma. Perché la violenza maschile sulle donne non è un problema delle donne, che non vogliono far vincere la paura e rinchiudersi dentro casa».
«Reagiamo con la forza della nostra libertà - proseguono - all'insopportabile oppressione del giudizio su come ci vestiamo o ci divertiamo. Ci vogliamo riprendere il giorno e la notte, perché non c'è un 'mostro' o 'un malato' in agguato, ma solo chi vuole il possesso del nostro corpo, della nostra mente, della nostra libertà. Non ci sono mostri o malati, ma solo il rifiuto di interrogarsi, il chiamarsi fuori che alla fine motiva e perpetua la violenza».
«La Cgil ha invitato tutti a scendere nelle piazze italiane – scrivono in una nota – contro la violenza sulle donne, la depenalizzazione dello stalking, la narrativa con cui stupri e omicidi diventano troppo spesso un processo alle vittime. Chiediamo un cambio di rotta nei comportamenti, nel linguaggio, nella cultura e nell'assunzione di responsabilità di questo dramma. Perché la violenza maschile sulle donne non è un problema delle donne, che non vogliono far vincere la paura e rinchiudersi dentro casa».
«Reagiamo con la forza della nostra libertà - proseguono - all'insopportabile oppressione del giudizio su come ci vestiamo o ci divertiamo. Ci vogliamo riprendere il giorno e la notte, perché non c'è un 'mostro' o 'un malato' in agguato, ma solo chi vuole il possesso del nostro corpo, della nostra mente, della nostra libertà. Non ci sono mostri o malati, ma solo il rifiuto di interrogarsi, il chiamarsi fuori che alla fine motiva e perpetua la violenza».