Attualità
Covid-19, una mamma ricoverata al Policlinico di Bari: «Una prova difficile, state attenti»
Il post su Facebook della 36enne: «Ho la polmonite e sono attaccata all'ossigeno. Una malattia cattivissima»
Bari - lunedì 7 settembre 2020
11.38
«Sono positiva al Covid-19 ricoverata al Policlinico di Bari con una polmonite e sono attaccata all'ossigeno». Inizia così il post su Facebook, pubblicato da una stanza dell'ospedale barese, di Daniela Mele, 36enne del capoluogo, mamma positiva al Sars-Cov-2 coronavirus, con le figlie asintomatiche e in attesa di tampone.
Un messaggio che Daniela ha scritto per far alzare ai lettori il livello di guardia e per sensibilizzare sulla prevenzione di un virus che è tornato a fare paura: «Si pensa sempre non capiti a noi, che non è possibile, che a finire così sono solo i vecchi ma io ho 36 anni - prosegue. Questa malattia può essere cattivissima, ti stacca dai tuoi affetti, ti lascia in balia delle tue difese immunitarie. La febbre è altissima perché il corpo non sa qual è il nemico che ha davanti».
Daniela continua: «È una prova difficile, ce ne saranno sicuramente altre nella mia vita ma come questa non credo. Per questo vi dico state attenti. Si può finire attaccati all'ossigeno, con un braccio gonfio per i liquidi iniettati, la testa che scoppia per la febbre. E poi i prelievi dolorosi, lividi ovunque, pensi di continuo al peggio. Ne uscirò ne sono certa, ma nel frattempo voi cautelatevi».
Un messaggio che Daniela ha scritto per far alzare ai lettori il livello di guardia e per sensibilizzare sulla prevenzione di un virus che è tornato a fare paura: «Si pensa sempre non capiti a noi, che non è possibile, che a finire così sono solo i vecchi ma io ho 36 anni - prosegue. Questa malattia può essere cattivissima, ti stacca dai tuoi affetti, ti lascia in balia delle tue difese immunitarie. La febbre è altissima perché il corpo non sa qual è il nemico che ha davanti».
Daniela continua: «È una prova difficile, ce ne saranno sicuramente altre nella mia vita ma come questa non credo. Per questo vi dico state attenti. Si può finire attaccati all'ossigeno, con un braccio gonfio per i liquidi iniettati, la testa che scoppia per la febbre. E poi i prelievi dolorosi, lividi ovunque, pensi di continuo al peggio. Ne uscirò ne sono certa, ma nel frattempo voi cautelatevi».