Enti locali
Crisi Popolare di Bari, Emiliano: «Vigilare affinché la banca rimanga pugliese»
L'associazione degli utenti: «Chiediamo di essere convocati con urgenza dai nuovi vertici dell'istituto»
Bari - sabato 14 dicembre 2019
15.30
La Banca popolare di Bari è in crisi aperta. Di ieri la notizia del commissariamento dell'istituto di credito pugliese da parte di Bankitalia, che ha creato frizioni nel governo, fra il presidente Giuseppe Conte e i ministri renziani di Italia Viva.
Sulla vicenda si è espresso anche Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, che dice: «È una vicenda che mi ha preoccupato molto, noi abbiamo fatto pressioni molto forti sul governo per il decreto di salvataggio della banca. È chiaro che nel momento in cui la banca viene salvata con l'intervento del Governo, e quindi immagino con provvedimenti che avranno anche natura finanziaria, ci sono delle contromosse che il Governo fa. Il commissariamento è una di queste. Sono dure da accettare, ma evidentemente questo fa parte delle possibilità reali. Il Governo ha ritenuto di fare questa operazione con questa modalità: bisognerà vigilare e fare in modo che la Banca Popolare di Bari rimanga una banca pugliese». «Io temo - ha aggiunto Emiliano - quello che è successo in altri contesti. L'Agenzia delle entrate a un certo punto, quando la Lega governava, mandò via tutti i dirigenti pugliesi delle Agenzie delle entrate e li sostituì con i dirigenti del Nord e da un minuto all'altro i nostri imprenditori, forse anche effettivamente in affanno, non conoscevano più nessuno all'interno dell'Agenzia. Mi auguro che non succeda la stessa cosa alla Banca popolare, cioè spero che si rimanga connessi con il territorio, perché l'economia meridionale non può essere interpretata da chi non la capisce, da chi non la conosce. La Puglia è una Regione pulita, trasparente e sta facendo degli sforzi enormi, ha risultati economici molto rilevanti in termini di esportazione, incremento dei posti di lavoro, PIL. Quindi non devono venire qui a commissariarci come se fossimo una colonia, devono darci dignità: io son convinto che il Presidente del Consiglio, che è pugliese e quindi capisce la nostra realtà, farà in modo che i commissari interpretino in modo adeguato il loro ruolo».
Intanto cresce la preoccupazione fra correntisti e azionisti. Adusbef, l'Associazione difesa utenti servizi bancari, finanziari, postali e assicurativi, in una nota a firma del presidente Antonio Tanza precisa: «Adusbef, insieme alle altre associazioni, che dall'inizio difendono gli interessi degli azionisti, domani stesso chiederanno di essere convocate con urgenza dai nuovi vertici della Banca per discutere del futuro degli azionisti che ormai da più di quattro anni vivono momenti di sconforto. Ribadiamo che le priorità per gli azionisti sono la messa in sicurezza della banca con nuovi investitori che possano ricapitalizzarla, senza compromettere i vecchi azionisti, nonché la difesa degli asset attivi che, lo ricordiamo a tutti, sono di proprietà degli azionisti - veri proprietari della banca- e non possono essere svenduti o sottostimati. Adusbef, inoltre, continua a richiedere a gran voce che siano garantiti il recupero del valore delle azioni e la loro liquidabilità, che siano rispettate le decisioni dell'Acf e che sia reso noto il piano industriale per il rilancio sostanziale della banca».
Sulla vicenda si è espresso anche Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, che dice: «È una vicenda che mi ha preoccupato molto, noi abbiamo fatto pressioni molto forti sul governo per il decreto di salvataggio della banca. È chiaro che nel momento in cui la banca viene salvata con l'intervento del Governo, e quindi immagino con provvedimenti che avranno anche natura finanziaria, ci sono delle contromosse che il Governo fa. Il commissariamento è una di queste. Sono dure da accettare, ma evidentemente questo fa parte delle possibilità reali. Il Governo ha ritenuto di fare questa operazione con questa modalità: bisognerà vigilare e fare in modo che la Banca Popolare di Bari rimanga una banca pugliese». «Io temo - ha aggiunto Emiliano - quello che è successo in altri contesti. L'Agenzia delle entrate a un certo punto, quando la Lega governava, mandò via tutti i dirigenti pugliesi delle Agenzie delle entrate e li sostituì con i dirigenti del Nord e da un minuto all'altro i nostri imprenditori, forse anche effettivamente in affanno, non conoscevano più nessuno all'interno dell'Agenzia. Mi auguro che non succeda la stessa cosa alla Banca popolare, cioè spero che si rimanga connessi con il territorio, perché l'economia meridionale non può essere interpretata da chi non la capisce, da chi non la conosce. La Puglia è una Regione pulita, trasparente e sta facendo degli sforzi enormi, ha risultati economici molto rilevanti in termini di esportazione, incremento dei posti di lavoro, PIL. Quindi non devono venire qui a commissariarci come se fossimo una colonia, devono darci dignità: io son convinto che il Presidente del Consiglio, che è pugliese e quindi capisce la nostra realtà, farà in modo che i commissari interpretino in modo adeguato il loro ruolo».
Intanto cresce la preoccupazione fra correntisti e azionisti. Adusbef, l'Associazione difesa utenti servizi bancari, finanziari, postali e assicurativi, in una nota a firma del presidente Antonio Tanza precisa: «Adusbef, insieme alle altre associazioni, che dall'inizio difendono gli interessi degli azionisti, domani stesso chiederanno di essere convocate con urgenza dai nuovi vertici della Banca per discutere del futuro degli azionisti che ormai da più di quattro anni vivono momenti di sconforto. Ribadiamo che le priorità per gli azionisti sono la messa in sicurezza della banca con nuovi investitori che possano ricapitalizzarla, senza compromettere i vecchi azionisti, nonché la difesa degli asset attivi che, lo ricordiamo a tutti, sono di proprietà degli azionisti - veri proprietari della banca- e non possono essere svenduti o sottostimati. Adusbef, inoltre, continua a richiedere a gran voce che siano garantiti il recupero del valore delle azioni e la loro liquidabilità, che siano rispettate le decisioni dell'Acf e che sia reso noto il piano industriale per il rilancio sostanziale della banca».