Cucina senza barriere al via dal Municipio I un laboratorio enogastronomico rivolto a minori con disabilita
Cucina senza barriere al via dal Municipio I un laboratorio enogastronomico rivolto a minori con disabilita
Servizi sociali

"Cucina senza barriere", al via dal Municipio I il laboratorio per 15 minori con disabilità

Leonetti: «Il nostro "Master chef". Per noi baresi il cibo è relazione, condivisione e inclusione sociale»

Dalla sede del Municipio I, in via Trevisani 206, parte il progetto di inclusione sociale denominato "Cucina senza barriere", promosso dallo stesso Municipio in collaborazione con la cooperativa sociale SoleLuna.

L'iniziativa, che consiste in un laboratorio enogastronomico che consentirà ai partecipanti di conoscere approfonditamente le tradizioni culinarie baresi, è rivolta a quindici minori diversamente abili del territorio municipale. Alla presentazione del progetto hanno preso parte i minori coinvolti con le loro famiglie, il presidente del Municipio Lorenzo Leonetti, il presidente della cooperativa sociale SoleLuna Giovanni Barnaba, il presidente della commissione Welfare del Municipio Fabio Sisto e i Consiglieri municipali Cosimo Boccasile, Vito Cassano, Francesco Manzari e Stefano Milano.

Nell'ambito delle attività progettuali tutti i partecipanti avranno la possibilità di mettere le mani in pasta sotto l'occhio vigile di chef professionisti messi a disposizione dai ristoratori e dalle pasticcerie partner, tra cui "La Biglietteria" (Madonella), Cafè Bistrot "Varietà" (Madonella), "Biancofiore" (San Nicola), "La Vela" (Torre a Mare), Agriturismo "3 Camini" (Torre a Mare), "Urban l'assassineria urbana" (Murat), Pasticceria "Perulli" (Japigia).

«Cucina senza barriere rappresenta una sorta di "Master Chef" del Municipio - commenta Lorenzo Leonetti - che mette insieme ingredienti importanti della nostra cultura come la tradizione culinaria barese, la disponibilità dei ristoratori e pasticcieri del nostro territorio e l'entusiasmo dei nostri ragazzi. Noi baresi amiamo il cibo, ma non soltanto in quanto piacere dei sensi; a noi piace prepararlo e mangiarlo assieme, perché, per noi, il cibo è relazione, condivisione e inclusione sociale».

«Ricorrere all'arte culinaria è un modo alternativo e accattivante per stimolare nuove passioni nei partecipanti all'iniziativa - osserva Giovanni Barnaba -. Mettere le mani in pasta ed entrare in cucina significa sperimentare, entrare in contatto, sentire i profumi, gli odori e i rumori generati dagli utensili impiegati, attraverso i quali si rende possibile la creazione di un piatto. Cimentarsi in coppia nella preparazione di pietanze tipiche della cucina barese sarà la cornice ideale di questo progetto, non solo come occasione per riscoprire la storia culinaria della città di Bari ma soprattutto quale prezioso momento di incontro per valorizzare i talenti senza barriere».

«Questo progetto nasce dalla volontà della commissione Welfare di restituire valore al mondo della disabilità - conclude Fabio Sisto -, dedicando ai ragazzi coinvolti un'esperienza formativa che li renda protagonisti e che li guidi in un percorso alla scoperta di una serie di competenze capaci di rafforzare la loro autonomia e regalare momenti di gioco e sorriso anche nelle loro case».
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