Cronaca
Droga, arrestati in 5 al quartiere Madonnella
Le accuse sono spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, tra di loro un collaboratore di giustizia
Bari - sabato 9 settembre 2017
20.25 Comunicato Stampa
Cinque persone sono state arrestate a Bari dai carabinieri con le accuse, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e violazione della sorveglianza speciale. I militari hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Bari, nei confronti di: Giuseppe Addante, di 33 anni; Davide Galletta, di 30 anni; Valerio Lorusso, di 27 anni; Onofrio Pizzimenti, di 31 anni; e di un collaboratore di giustizia.
Le indagini, avviate nell'ottobre del 2015, hanno svelato l'esistenza di un gruppo criminale dedito alla gestione della piazza di spaccio del quartiere Madonnella. Sono numerose le cessioni di cocaina, hashish e marijuana al gruppo di pusher, la cui clientela si e' rivelata estremamente diversificata, anche in relazione alla tipologia di stupefacente acquistato: operai, studenti universitari ed imprenditori, ma anche giovani minorenni, che quasi quotidianamente contattavano il loro venditore di fiducia. Come è emerso dalle attività tecniche, tra spacciatori ed acquirenti esisteva un rapporto di consolidata fiducia tanto che questi non facevano mai esplicito riferimento alla tipologia o al quantitativo di droga da acquistare, ma utilizzavano parole in codice come «sto portando la birra», «ti ho portato il caffè», «mi fai un panino con gli otto salamini».
Le indagini, avviate nell'ottobre del 2015, hanno svelato l'esistenza di un gruppo criminale dedito alla gestione della piazza di spaccio del quartiere Madonnella. Sono numerose le cessioni di cocaina, hashish e marijuana al gruppo di pusher, la cui clientela si e' rivelata estremamente diversificata, anche in relazione alla tipologia di stupefacente acquistato: operai, studenti universitari ed imprenditori, ma anche giovani minorenni, che quasi quotidianamente contattavano il loro venditore di fiducia. Come è emerso dalle attività tecniche, tra spacciatori ed acquirenti esisteva un rapporto di consolidata fiducia tanto che questi non facevano mai esplicito riferimento alla tipologia o al quantitativo di droga da acquistare, ma utilizzavano parole in codice come «sto portando la birra», «ti ho portato il caffè», «mi fai un panino con gli otto salamini».