
Scuola e Lavoro
DXC di Bitritto, in sessanta rischiano il posto. Sciopero di 8 ore
Falcetta (Uilm): «Non vorremmo trovarci di fronte al solito artificio finanziario volto a razionalizzare l’attività aziendale facendo pagare il conto ai lavoratori»
Provincia - lunedì 22 luglio 2019
19.03 Comunicato Stampa
Situazione tesa nella sede Corporate DXC di Bitritto dove, come in tutte le sedi di ES Italia a livello nazionale, è stato proclamato uno sciopero di otto ore, a fronte della lettera inviata il 13 luglio scorso dall'azienda, con la quale è stata comunicata al coordinamento nazionale di Fim Fiom Uilm, in maniera unilaterale, il testo di apertura della procedura di riduzione del personale per 36 addetti, a cui si aggiungono ulteriori 23 addetti nel settore dove l'azienda intende proporre una cessione individuale di contratto verso un'altra società di servizi.
Nella sede di Bari dell'azienda, specializzata nei servizi di Information Tecnology, attualmente lavorano 130 addetti, sono 1800 a livello nazionale. Preoccupazioni sulla sede barese, d'altronde, erano già state espresse in un incontro al Mise nel gennaio 2018 addirittura, e in quell'occasione, come riporta la nota del Ministero, l'azienda aveva dichiarato che non c'era: «Nessun pregiudizio al suo mantenimento ma che la situazione andrà costantemente monitorata e aggiornata all'interno dello sviluppo e del piano di rilancio del Gruppo DXC».
«Lo sciopero – spiega Riccardo Falcetta, segretario della Uilm di Bari - si è reso necessario dopo che lo scorso 12 luglio Fiom Fim Uilm e il coordinamento nazionale delle RSU ES Italia erano state convocate dall'azienda per discutere di 'trasformazioni organizzative legate al piano strategico aziendale'. In quell'occasione, i sindacati avevano evidenziato l'impossibilità di procedere a un confronto in sede aziendale, individuando nel Mise la sua naturale sede«.
«L'azienda – continua Falcetta - ha boicottato qualsiasi relazione con il Mise non volendo palesare davanti al Governo le sue intenzioni reali, ovvero di procedere senza indugio ai licenziamenti. E a poco vale in questi momenti la disponibilità, espressa dall'azienda, di tornare al Mise il prossimo autunno. Va ricordato che la stessa DXC di Bitritto, nel marzo 2018, è stata interessata da una procedura di trasferimento di 100 dipendenti circa a Solutions 30, azienda con sede a Bitritto, con oltre 100 addetti, che si occupa anch'essa di servizi informatici. Non vorremmo trovarci di fronte al solito, strano artificio finanziario volto a razionalizzare l'attività aziendale facendo pagare il conto esclusivamente ai lavoratori».
Nella sede di Bari dell'azienda, specializzata nei servizi di Information Tecnology, attualmente lavorano 130 addetti, sono 1800 a livello nazionale. Preoccupazioni sulla sede barese, d'altronde, erano già state espresse in un incontro al Mise nel gennaio 2018 addirittura, e in quell'occasione, come riporta la nota del Ministero, l'azienda aveva dichiarato che non c'era: «Nessun pregiudizio al suo mantenimento ma che la situazione andrà costantemente monitorata e aggiornata all'interno dello sviluppo e del piano di rilancio del Gruppo DXC».
«Lo sciopero – spiega Riccardo Falcetta, segretario della Uilm di Bari - si è reso necessario dopo che lo scorso 12 luglio Fiom Fim Uilm e il coordinamento nazionale delle RSU ES Italia erano state convocate dall'azienda per discutere di 'trasformazioni organizzative legate al piano strategico aziendale'. In quell'occasione, i sindacati avevano evidenziato l'impossibilità di procedere a un confronto in sede aziendale, individuando nel Mise la sua naturale sede«.
«L'azienda – continua Falcetta - ha boicottato qualsiasi relazione con il Mise non volendo palesare davanti al Governo le sue intenzioni reali, ovvero di procedere senza indugio ai licenziamenti. E a poco vale in questi momenti la disponibilità, espressa dall'azienda, di tornare al Mise il prossimo autunno. Va ricordato che la stessa DXC di Bitritto, nel marzo 2018, è stata interessata da una procedura di trasferimento di 100 dipendenti circa a Solutions 30, azienda con sede a Bitritto, con oltre 100 addetti, che si occupa anch'essa di servizi informatici. Non vorremmo trovarci di fronte al solito, strano artificio finanziario volto a razionalizzare l'attività aziendale facendo pagare il conto esclusivamente ai lavoratori».