Attualità
Eataly a Bari: crisi reale o mossa elettorale?
La notizia dei problemi del locale di Farinetti ha stupito tutti, dai sindacati ai lavoratori. Neglia (Filcams Cgil): «Trovata politica?»
Bari - martedì 29 gennaio 2019
16.00
Eataly a Bari è in crisi? Da ieri in molti in città si stanno facendo questa domanda. La causa una nota del consigliere comunale Giuseppe Carrieri con cui lo stesso proponeva soluzioni alla presunta crisi inviando una lettera al presidente dell'Ente Fiera, Pasquale Casillo. Peccato che in molti siano stati colpiti dalle dichiarazioni di Carrieri, in quanto nessuno fino a ieri aveva alcun sentore di crisi di Eataly, a partire dai dipendenti e i sindacati. Se è vero infatti che il progetto Eataly nasce all'interno di un progetto più ampio che finora non si è potuto realizzare, e che avrebbe dovuto avere inizialmente come collocazione quel Mercato del Pesce in piazza Ferrarese proposto da Carrieri come soluzione per tutti i mali, è altrettanto vero che dopo una iniziale "crisi" che portò ad una riduzione del personale da circa 200 unità alle attuali, Eataly sembra aver trovato la quadratura del cerchio a Bari.
Il consigliere di opposizione nella sua nota parlava di: «Prossimo disimpegno della struttura a causa dei ridotti volumi di fatturato e della possibile riduzione di larga parte del personale addetto», ribadendo che a Bari: «Abbiamo un serio problema occupazionale e un'attività imprenditoriale di qualità da sostenere per cui occorre anticipare eventuali irreversibili decisioni».
«Per noi questa notizia è un fulmine a ciel sereno - dichiara Barbara Neglia di Filcams Cgil - perché non abbiamo incontri a livello territoriale con l'azienda da parecchio. Se ci fossero stati i presupposti o avessimo annusato qualcosa che non andava ci saremmo messi allall'erta. Ovviamente queste dichiarazioni ci tengono con il fiato sospeso, questa situazione è come un buco nero, noi siaml sul bordo e nessuno ne sa nulla».
«Ho sentito anche il livello nazionale - sottolinea - che a loro volta ha sentito i livelli nazionali di Eataly e loro hanno specificato di non aver dato nessun tipo di notizia in merito. So che stanno anche predisponendo un messaggio per tranquillizzare i lavoratori. Di sicuro la modalità in cui è uscita questa cosa non mi piace. Ci può pure stare in un'ottica di delegittimazione del sindacato che noi siamo gli ultimi a saperlo, però gli stessi lavoratori avrebbero dovuto avere una sensazione, degli input al riguardo, e invece cercavano loro di avere informazioni da noi».
«Non vorrei che sia l'ennesima trovata politica in questa campagna elettorale, dove qualcuno vuole ergersi a paladino di una situazione» conclude Barbara Neglia.
Il consigliere di opposizione nella sua nota parlava di: «Prossimo disimpegno della struttura a causa dei ridotti volumi di fatturato e della possibile riduzione di larga parte del personale addetto», ribadendo che a Bari: «Abbiamo un serio problema occupazionale e un'attività imprenditoriale di qualità da sostenere per cui occorre anticipare eventuali irreversibili decisioni».
«Per noi questa notizia è un fulmine a ciel sereno - dichiara Barbara Neglia di Filcams Cgil - perché non abbiamo incontri a livello territoriale con l'azienda da parecchio. Se ci fossero stati i presupposti o avessimo annusato qualcosa che non andava ci saremmo messi allall'erta. Ovviamente queste dichiarazioni ci tengono con il fiato sospeso, questa situazione è come un buco nero, noi siaml sul bordo e nessuno ne sa nulla».
«Ho sentito anche il livello nazionale - sottolinea - che a loro volta ha sentito i livelli nazionali di Eataly e loro hanno specificato di non aver dato nessun tipo di notizia in merito. So che stanno anche predisponendo un messaggio per tranquillizzare i lavoratori. Di sicuro la modalità in cui è uscita questa cosa non mi piace. Ci può pure stare in un'ottica di delegittimazione del sindacato che noi siamo gli ultimi a saperlo, però gli stessi lavoratori avrebbero dovuto avere una sensazione, degli input al riguardo, e invece cercavano loro di avere informazioni da noi».
«Non vorrei che sia l'ennesima trovata politica in questa campagna elettorale, dove qualcuno vuole ergersi a paladino di una situazione» conclude Barbara Neglia.