Enti locali
Economia circolare e progettazione sostenibile, se ne parla in Fiera
Ieri il workshop sul tema dell'eco-design. Laforgia (Regione Puglia): «Chiave è ridurre consumo delle materie prime attraverso il riuso»
Bari - mercoledì 19 giugno 2019
1.24
Economia circolare, design eco-compatibile e progettazione sostenibile. Se ne è parlato ieri, 18 giugno, nella sala 3 del padiglione della Regione Puglia, alla Fiera del Levante di Bari, nell'ambito dei lavori per il workshop "Progettare sostenibile. Eco-design e innovazione per un'economia circolare" dedicato al ruolo dell'eco-design nella cosiddetta "economia circolare", che punta alla riduzione dello sfruttamento di materie prime attraverso il riuso. L'iniziativa, organizzata dall'agenzia regionale ARTI, dal Politecnico di Bari e dalla Delegazione di Puglia e Basilicata di ADI-Associazione Disegno Industriale, ha messo insieme progettisti, designer, ricercatori e imprese.
"To design" significa progettare, ideare, concepire. Dunque la sua accezione più corretta include anche quelle attività creative volte a modificare la funzione di prodotti e servizi. Le attività di design sono trasversali ai settori economici e possono contribuire in maniera significativa a determinare il valore aggiunto e la competitività di prodotti e servizi, soprattutto se intervengono in tutte le fasi (concezione iniziale, progettazione, industrializzazione, commercializzazione e post-vendita). Per questo motivo è opportuno che la cultura e le pratiche del design applicato all'innovazione siano estese alle PMI di altri settori come ad esempio l'agroalimentare, l'ICT, il turismo.
Grande rilevanza sta assumendo il design orientato alla sostenibilità ambientale, in grado di influire positivamente sulla durata dei prodotti, la facilità con cui possono essere smontati, riparati, rimessi a nuovo, rigenerati e sul conseguente consumo di risorse preziose e non rinnovabili.
«Dobbiamo riciclare per combattere l'inquinamento - spiega Domenico Laforgia, direttore del dipartimento Sviluppo economico, innovazione, istruzione, formazione e lavoro della Regione Puglia – oggi abbiamo dotazioni tecniche e conoscenze che ci permettono di farlo. Nell'ottica dell'economia circolare non dobbiamo guardare solo alla Puglia, ma dobbiamo anche collaborare con altre regioni per costruire insieme un'aggregazione di soggetti che si concentri sul riuso. La chiave di tutto è ridurre i consumi di materie prime sfruttando quello che già possediamo: penso al know-how, alle strutture e alle scuole di formazione; solo così potremmo davvero arrivare al un prodotto finale veramente eco-sostenibile».
«Competitività e sostenibilità - afferma Giuseppe Creanza, responsabile dell'Area Politiche per l'innovazione di ARTI - sono spesso percepiti come difficili da conciliare; tuttavia, in un quadro in cui le esternalità ambientali hanno raggiunto livelli tali da compromettere non solo la salute dell'uomo e dell'ambiente, ma anche la tenuta stessa dei nostri sistemi economici e sociali, le aziende di successo del futuro saranno quelle che avranno saputo mettere al cuore del proprio business i principi della sostenibilità e della circolarità».
Paola Sposato di ENEA, ha illustrato le caratteristiche di ICESP (Italian Circular Economy Stakeholder Platform) di cui Regione Puglia e ARTI sono parti attive. La Piattaforma Italiana per l'Economia Circolare facilita lo scambio di informazioni e buone pratiche, offrendo una rappresentazione unitaria, promuovendo l'economia circolare in Italia, integrandosi con la Piattaforma Europea ECESP. ICESP opera attraverso gruppi di lavoro (ad oggi sono 6) che producono rapporti tecnici e studi e mappano le buone pratiche di economia circolare. La Regione Puglia ha aderito alla piattaforma, sottoscrivendo, a maggio 2018, la Carta italiana per l'economia circolare. Regione Puglia ARTI sono tra i soggetti coordinatori dei gruppi su "Ricerca ed eco-innovazione, diffusione di conoscenza e formazione" e "Buone Pratiche e Approcci Integrati" e partecipano al gruppo su "Strumenti di policy e governance".
Ma come si inseriscono nel settore economico pugliese le buone pratiche legate all'eco-design? Secondo l'architetto Roberto Marcatti, presidente della delegazione di Puglia e Basilicata dell'ADI, i principi di sostenibilità e circolarità possono informare le pratiche della progettazione, rispondendo alle sfide attuali e ai bisogni correnti. Salvio Capasso di SRM-Intesa San Paolo ha evidenziato quello che accade nel Mezzogiorno, focalizzando l'attenzione sugli ambiti di eccellenza nel nostro territorio.
Durante il workshop Crescenzo Marino dirigente della Sezione Ricerca della Regione Puglia ha presentato il bando aiuti alle PMI INNOAID, una nuova misura della Regione Puglia per le micro, piccole e medie imprese che prevede la concessione di un contributo a fondo perduto nella misura massima del 45% del totale delle spese ammissibili per l'acquisto di servizi per l'innovazione tecnologia, strategica, organizzativa e commerciale delle imprese pugliesi, tra cui quelli di consulenza per l'innovazione guidata dal design.
Il professor Giuseppe Lotti dell'Università di Firenze ha presentato alcune esperienze di PMI toscane che coniugano design e competitività. Anche la Puglia però non resta a guardare. Ad illustrare imprese pugliesi che si occupano di eco-design è stata Ilaria Giannoccaro del Politecnico di Bari.
Prespaglia, è una startup innovativa con sede a Modugno, specializzata nella realizzazione di biomattoni in paglia combinati con argilla, calce idraulica o cemento bianco.
Mosaico Digitale, con sede a Gravina in Puglia, è leader nella produzione di mosaici e piastrelle in bioresina, biodegradabili al 100% nella loro componente vegetale: un prodotto ecosostenibile, concepito per cambiare l'approccio decorativo delle superfici di interni ed esterni.
Irigom, con sede a Massafra (Ta), si occupa di recupero di pneumatici fuori uso per destinarli al recupero alla produzione di materia prima secondaria.
Mainetti Omaf di Massafra (Ta), è leader mondiale nella progettazione, produzione e distribuzione di portabiti e altri accessori per l'abbigliamento, producendo packaging innovativo, di qualità, distintivo, funzionale ed eco sostenibile.
"To design" significa progettare, ideare, concepire. Dunque la sua accezione più corretta include anche quelle attività creative volte a modificare la funzione di prodotti e servizi. Le attività di design sono trasversali ai settori economici e possono contribuire in maniera significativa a determinare il valore aggiunto e la competitività di prodotti e servizi, soprattutto se intervengono in tutte le fasi (concezione iniziale, progettazione, industrializzazione, commercializzazione e post-vendita). Per questo motivo è opportuno che la cultura e le pratiche del design applicato all'innovazione siano estese alle PMI di altri settori come ad esempio l'agroalimentare, l'ICT, il turismo.
Grande rilevanza sta assumendo il design orientato alla sostenibilità ambientale, in grado di influire positivamente sulla durata dei prodotti, la facilità con cui possono essere smontati, riparati, rimessi a nuovo, rigenerati e sul conseguente consumo di risorse preziose e non rinnovabili.
«Dobbiamo riciclare per combattere l'inquinamento - spiega Domenico Laforgia, direttore del dipartimento Sviluppo economico, innovazione, istruzione, formazione e lavoro della Regione Puglia – oggi abbiamo dotazioni tecniche e conoscenze che ci permettono di farlo. Nell'ottica dell'economia circolare non dobbiamo guardare solo alla Puglia, ma dobbiamo anche collaborare con altre regioni per costruire insieme un'aggregazione di soggetti che si concentri sul riuso. La chiave di tutto è ridurre i consumi di materie prime sfruttando quello che già possediamo: penso al know-how, alle strutture e alle scuole di formazione; solo così potremmo davvero arrivare al un prodotto finale veramente eco-sostenibile».
«Competitività e sostenibilità - afferma Giuseppe Creanza, responsabile dell'Area Politiche per l'innovazione di ARTI - sono spesso percepiti come difficili da conciliare; tuttavia, in un quadro in cui le esternalità ambientali hanno raggiunto livelli tali da compromettere non solo la salute dell'uomo e dell'ambiente, ma anche la tenuta stessa dei nostri sistemi economici e sociali, le aziende di successo del futuro saranno quelle che avranno saputo mettere al cuore del proprio business i principi della sostenibilità e della circolarità».
Paola Sposato di ENEA, ha illustrato le caratteristiche di ICESP (Italian Circular Economy Stakeholder Platform) di cui Regione Puglia e ARTI sono parti attive. La Piattaforma Italiana per l'Economia Circolare facilita lo scambio di informazioni e buone pratiche, offrendo una rappresentazione unitaria, promuovendo l'economia circolare in Italia, integrandosi con la Piattaforma Europea ECESP. ICESP opera attraverso gruppi di lavoro (ad oggi sono 6) che producono rapporti tecnici e studi e mappano le buone pratiche di economia circolare. La Regione Puglia ha aderito alla piattaforma, sottoscrivendo, a maggio 2018, la Carta italiana per l'economia circolare. Regione Puglia ARTI sono tra i soggetti coordinatori dei gruppi su "Ricerca ed eco-innovazione, diffusione di conoscenza e formazione" e "Buone Pratiche e Approcci Integrati" e partecipano al gruppo su "Strumenti di policy e governance".
Ma come si inseriscono nel settore economico pugliese le buone pratiche legate all'eco-design? Secondo l'architetto Roberto Marcatti, presidente della delegazione di Puglia e Basilicata dell'ADI, i principi di sostenibilità e circolarità possono informare le pratiche della progettazione, rispondendo alle sfide attuali e ai bisogni correnti. Salvio Capasso di SRM-Intesa San Paolo ha evidenziato quello che accade nel Mezzogiorno, focalizzando l'attenzione sugli ambiti di eccellenza nel nostro territorio.
Durante il workshop Crescenzo Marino dirigente della Sezione Ricerca della Regione Puglia ha presentato il bando aiuti alle PMI INNOAID, una nuova misura della Regione Puglia per le micro, piccole e medie imprese che prevede la concessione di un contributo a fondo perduto nella misura massima del 45% del totale delle spese ammissibili per l'acquisto di servizi per l'innovazione tecnologia, strategica, organizzativa e commerciale delle imprese pugliesi, tra cui quelli di consulenza per l'innovazione guidata dal design.
Il professor Giuseppe Lotti dell'Università di Firenze ha presentato alcune esperienze di PMI toscane che coniugano design e competitività. Anche la Puglia però non resta a guardare. Ad illustrare imprese pugliesi che si occupano di eco-design è stata Ilaria Giannoccaro del Politecnico di Bari.
Prespaglia, è una startup innovativa con sede a Modugno, specializzata nella realizzazione di biomattoni in paglia combinati con argilla, calce idraulica o cemento bianco.
Mosaico Digitale, con sede a Gravina in Puglia, è leader nella produzione di mosaici e piastrelle in bioresina, biodegradabili al 100% nella loro componente vegetale: un prodotto ecosostenibile, concepito per cambiare l'approccio decorativo delle superfici di interni ed esterni.
Irigom, con sede a Massafra (Ta), si occupa di recupero di pneumatici fuori uso per destinarli al recupero alla produzione di materia prima secondaria.
Mainetti Omaf di Massafra (Ta), è leader mondiale nella progettazione, produzione e distribuzione di portabiti e altri accessori per l'abbigliamento, producendo packaging innovativo, di qualità, distintivo, funzionale ed eco sostenibile.