Territorio
Emergenza cinghiali a Bari-San Paolo, iniziate le operazioni di cattura dei capi
Da inizio maggio portati a destinazione già 22 esemplari. Decaro: «Misura insufficiente se non rispettiamo le regole»
Bari - sabato 19 maggio 2018
13.29
Sembra essere arrivato a una risoluzione definitiva il problema dei cinghiali nell'agglomerato urbano di Bari-San Paolo. Stamattina sono state diffuse le prime immagini delle operazioni di cattura di alcuni capi, che sono iniziate nei primi giorni di maggio. Tutti gli animali sono stati trasferiti in una riserva che rispetta il loro habitat naturale.
Il piano di cattura, autorizzato dall'ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale) e attuato dall'assessorato all'Agricoltura della Regione Puglia, ha già portato alla cattura e al conseguente trasferimento di 22 cinghiali (14 femmine e 8 maschi).
Gli interventi, coordinati dalla preziosa supervisione del Dipartimento di biologia dell'Università degli Studi di Bari, sono effettuati nel pieno rispetto per la vita degli animali che stanno tornando a vivere in un contesto più favorevole, abbandonando la città e i conseguenti problemi di sicurezza per loro stessi e per i cittadini. Il piano di contenimento e gestione del fenomeno della presenza di cinghiali in contesti urbani, in corso a Bari, è uno dei primi interventi in Italia in aree periferiche di grandi città.
Nei prossimi giorni le azioni di cattura e rilascio proseguiranno nel rispetto della tutela degli animali e della riservatezza degli interventi, onde evitare di compromettere la buona riuscita dell'intera operazione.
«Stiamo cercando di affrontare a Bari quella che è a tutti gli effetti una autentica emergenza nazionale - spiega l'assessore regionale al ramo Leonardo Di Gioia. Un buon lavoro di squadra ci sta permettendo di ottenere già dei risultati positivi. La cattura dei cinghiali in aree urbane pone problemi giuridici assai complessi che gli uffici regionali, grazie all'ISPRA ed in collaborazione con il Comune di Bari ed il Dipartimento di biologia dell'Università, abbiamo via via affrontato e risolto. Siamo a circa la metà delle catture previste e speriamo entro l'inizio dell'estate di contenere sensibilmente il fenomeno».
«Il fenomeno della presenza di animali selvatici nelle vicinanze dei centri urbani è in cresce ed è sempre più diffuso in tutto il Paese - spiega il sindaco Antonio Decaro. I numeri dicono che nel 2018 sembra largamente superato un milione di capi in Italia. Una vera e propria invasione. Basti guardare le immagini che circolano in questi giorni sui media nazionali. Purtroppo, in un contesto di assenza di norme specifiche, le operazioni di cattura sono molto complicate. A Bari, grazie all'impegno dell'assessore regionale Leo Di Gioia e ad un lavoro di coordinamento e sinergia con la Regione Puglia e il Dipartimento di biologia dell'Università degli Studi di Bari, lavoro che ha avuto la necessità di tempi e autorizzazioni, stiamo procedendo con le catture e i trasferimenti dei capi. Inutile dire che questo rischia di non essere sufficiente se continueremo a non rispettare le regole minime di convivenza civile, come quelle di non abbandonare rifiuti per strada. I cinghiali si cibano di ciò che lasciamo ai margini delle strade o fuori dai cassonetti. Se non contrasteremo le cattive abitudini, gli animali selvatici continueranno ad avvicinarsi ai centri abitati. Per questo chiedo ancora una volta a tutti i cittadini di aiutarci a mantenere la città pulita».
Il piano di cattura, autorizzato dall'ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale) e attuato dall'assessorato all'Agricoltura della Regione Puglia, ha già portato alla cattura e al conseguente trasferimento di 22 cinghiali (14 femmine e 8 maschi).
Gli interventi, coordinati dalla preziosa supervisione del Dipartimento di biologia dell'Università degli Studi di Bari, sono effettuati nel pieno rispetto per la vita degli animali che stanno tornando a vivere in un contesto più favorevole, abbandonando la città e i conseguenti problemi di sicurezza per loro stessi e per i cittadini. Il piano di contenimento e gestione del fenomeno della presenza di cinghiali in contesti urbani, in corso a Bari, è uno dei primi interventi in Italia in aree periferiche di grandi città.
Nei prossimi giorni le azioni di cattura e rilascio proseguiranno nel rispetto della tutela degli animali e della riservatezza degli interventi, onde evitare di compromettere la buona riuscita dell'intera operazione.
«Stiamo cercando di affrontare a Bari quella che è a tutti gli effetti una autentica emergenza nazionale - spiega l'assessore regionale al ramo Leonardo Di Gioia. Un buon lavoro di squadra ci sta permettendo di ottenere già dei risultati positivi. La cattura dei cinghiali in aree urbane pone problemi giuridici assai complessi che gli uffici regionali, grazie all'ISPRA ed in collaborazione con il Comune di Bari ed il Dipartimento di biologia dell'Università, abbiamo via via affrontato e risolto. Siamo a circa la metà delle catture previste e speriamo entro l'inizio dell'estate di contenere sensibilmente il fenomeno».
«Il fenomeno della presenza di animali selvatici nelle vicinanze dei centri urbani è in cresce ed è sempre più diffuso in tutto il Paese - spiega il sindaco Antonio Decaro. I numeri dicono che nel 2018 sembra largamente superato un milione di capi in Italia. Una vera e propria invasione. Basti guardare le immagini che circolano in questi giorni sui media nazionali. Purtroppo, in un contesto di assenza di norme specifiche, le operazioni di cattura sono molto complicate. A Bari, grazie all'impegno dell'assessore regionale Leo Di Gioia e ad un lavoro di coordinamento e sinergia con la Regione Puglia e il Dipartimento di biologia dell'Università degli Studi di Bari, lavoro che ha avuto la necessità di tempi e autorizzazioni, stiamo procedendo con le catture e i trasferimenti dei capi. Inutile dire che questo rischia di non essere sufficiente se continueremo a non rispettare le regole minime di convivenza civile, come quelle di non abbandonare rifiuti per strada. I cinghiali si cibano di ciò che lasciamo ai margini delle strade o fuori dai cassonetti. Se non contrasteremo le cattive abitudini, gli animali selvatici continueranno ad avvicinarsi ai centri abitati. Per questo chiedo ancora una volta a tutti i cittadini di aiutarci a mantenere la città pulita».