Territorio
Emergenza cinghiali al quartier San Paolo di Bari, Decaro chiede un vertice in Prefettura
Il sindaco: «Bisogna stabilire interventi tempestivi a protezione dell'abitato»
Bari - giovedì 7 dicembre 2017
17.07
Da curioso fenomeno a situazione ingestibile il passo è breve. La colonia di cinghiali che dall'Alta Murgia ormai da mesi è scesa al livello del mare insediandosi permanentemente sul territorio del quartiere San Paolo di Bari sta diventando molto più che un grattacapo per abitanti e amministrazione. Si tratta di un vero e proprio problema di sicurezza, visto che gli animali in questione non sono, per natura, né docili né addomesticabili.
Una situazione che sta sfuggendo di mano e che ha spinto stamattina il sindaco di Bari Antonio Decaro a prender parte, stamani, a una riunione convocata presso gli uffici della sezione Caccia e pesca del dipartimento Agricoltura della Regione Puglia, richiesta con insistenza più volte dall'amministrazione comunale per affrontare la questione dell'emergenza cinghiali.
Al termine della riunione lo stesso Decaro ha ritenuto opportuno richiedere l'istituzione di un tavolo ad hoc in Prefettura per sviluppare e coordinare un piano integrato di interventi al fine di contrastare il fenomeno sempre più invasivo e pericoloso della presenza dei cinghiali sul territorio urbano senza però derogare al rispetto e alla salvaguardia degli esemplari e della specie.
Una richiesta che trae origine da alcuni vuoti normativi che rendono, di fatto, impossibile stabilire con certezza delle procedure a contrasto di un fenomeno così insolito. La disciplina vigente, infatti, non permette al Comune interessato alcun tipo di intervento che riguardi la fauna selvatica, passando la palla nelle mani della Regione a cui spetta emettere una serie di passaggi autorizzativi per conto dello Stato e mediante il lavoro dell'ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale sulla idoneità dei piani di controllo e prelievo della fauna selvatica.
In questa situazione, il rischio maggiore e più immediato è che non siano sufficienti le azioni ad oggi messe in campo dal Comune di Bari e che hanno riguardato interventi su viabilità, recinzioni, dissuasori ottici, olfattivi e segnaletica stradale, intrappolando altri possibili e urgenti interventi in una rete burocratica fittissima.
«Il nostro unico interesse deve essere quello di proteggere l'abitato dall'incursione dei cinghiali - dichiara il sindaco Decaro. Non possiamo più attendere che si chiariscano le idee e il quadro normativo, dobbiamo individuare una serie di interventi tempestivi che ci permettano ristabilire una situazione di controllo del territorio. Ho chiesto la convocazione di un tavolo in Prefettura affinché anche lo Stato sia interessato e sia chiamato a rilasciare i pareri e le autorizzazioni di competenza per intervenire subito».
Una situazione che sta sfuggendo di mano e che ha spinto stamattina il sindaco di Bari Antonio Decaro a prender parte, stamani, a una riunione convocata presso gli uffici della sezione Caccia e pesca del dipartimento Agricoltura della Regione Puglia, richiesta con insistenza più volte dall'amministrazione comunale per affrontare la questione dell'emergenza cinghiali.
Al termine della riunione lo stesso Decaro ha ritenuto opportuno richiedere l'istituzione di un tavolo ad hoc in Prefettura per sviluppare e coordinare un piano integrato di interventi al fine di contrastare il fenomeno sempre più invasivo e pericoloso della presenza dei cinghiali sul territorio urbano senza però derogare al rispetto e alla salvaguardia degli esemplari e della specie.
Una richiesta che trae origine da alcuni vuoti normativi che rendono, di fatto, impossibile stabilire con certezza delle procedure a contrasto di un fenomeno così insolito. La disciplina vigente, infatti, non permette al Comune interessato alcun tipo di intervento che riguardi la fauna selvatica, passando la palla nelle mani della Regione a cui spetta emettere una serie di passaggi autorizzativi per conto dello Stato e mediante il lavoro dell'ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale sulla idoneità dei piani di controllo e prelievo della fauna selvatica.
In questa situazione, il rischio maggiore e più immediato è che non siano sufficienti le azioni ad oggi messe in campo dal Comune di Bari e che hanno riguardato interventi su viabilità, recinzioni, dissuasori ottici, olfattivi e segnaletica stradale, intrappolando altri possibili e urgenti interventi in una rete burocratica fittissima.
«Il nostro unico interesse deve essere quello di proteggere l'abitato dall'incursione dei cinghiali - dichiara il sindaco Decaro. Non possiamo più attendere che si chiariscano le idee e il quadro normativo, dobbiamo individuare una serie di interventi tempestivi che ci permettano ristabilire una situazione di controllo del territorio. Ho chiesto la convocazione di un tavolo in Prefettura affinché anche lo Stato sia interessato e sia chiamato a rilasciare i pareri e le autorizzazioni di competenza per intervenire subito».