Attualità
Emergenza sangue in Puglia, mancano scorte nei centri trasfusionali
A Monopoli 130 sacche di sangue e 430 di plasma perdute a causa di un blackout. Un centinaio di unità compensate sul territorio da altre regioni
Puglia - giovedì 13 agosto 2020
11.33
Nei centri trasfusionali della Puglia scatta prepotente l'emergenza sangue. Una situazione critica che attraversa ogni anno l'estate, ma che nel 2020 si è aggravata a causa della pandemia. Sono tre i fattori che hanno fatto suonare l'allarme rosso nei trasfusionali della regione: la paura, condivisa da tanti ma senza alcuna evidenza scientifica, di entrare in ospedale a causa del Covid-19 (che non si trasmette con il sangue), il lockdown che ha fatto precipitare le donazioni fra marzo e aprile, e la chiusura delle scuole che ha bloccato l'attività in esterna delle associazioni, sovente impegnate nelle raccolte fra i neo maggiorenni degli istituti superiori. A questi si aggiungono le contingenze tipiche della bella stagione: grande caldo, ferie e partenza per le vacanze.
Negli scorsi giorni, poi, all'ospedale San Giacomo di Monopoli sono andate perdute 130 sacche di sangue e 430 di plasma a causa di un blackout che ha spento i frigoriferi del centro trasfusionale nella notte fra 9 e 10 agosto, corrompendo la qualità delle emazie.
I dati del Centro regionale sangue (aggiornati a martedì 11 agosto) parlano chiaro: a marzo si sono registrate in Puglia 14.720 donazioni, a fronte delle 16.880 dello stesso mese del 2019, ad aprile sono state appena 10.003 (furono 14.732 ad aprile 2020). Dopo un leggero recupero fra maggio (14.452 donazioni, a fronte delle 15.188 del 2019) e giugno (le 15.055 donazioni superano le 14.139 di un anno prima), il mese di luglio ha fatto registrare un nuovo crollo, con 12.675 donazioni contro le 14.505 di dodici mesi prima. Luglio che, per il Policlinico di Bari, è stato mese di intensissima attività trapiantologica, quindi con un considerevole consumo di scorte ematiche. Una piccola ripresa si è verificata a inizio agosto, con 5.394 donazioni (54 in più rispetto a un anno fa); non abbastanza, però, per garantire autosufficienza totale al sistema sangue della Puglia.
«Un paio di settimane fa, grazie allo scambio con altre regioni, abbiamo avuto una compensazione di circa un centinaio di unità di emazie - dice Angelo Ostuni, direttore della struttura complessa "UO di Medicina Trasfusionale" del Policlinico di Bari e del Centro regionale sangue. Una parte è stata destinata a Taranto, una parte al Riuniti di Foggia e una piccolissima porzione al Policlinico di Bari. La situazione è critica in tutta la Puglia, i dati sono fluttuanti e variano moltissimo in base alle necessità dei pazienti. Negli ospedali si sta lavorando normalmente, sia come assistenza sia come attività chirurgica; il fabbisogno è costante, soprattutto per i pazienti che trasfondono in maniera cronica (come nel caso dei talassemici, che necessitano di continue trasfusioni, Ndr). La carenza di donatori è un dato storico; forse quest'anno, però, ne stiamo risentendo un po' di più».
Sul fatto di Monopoli, Ostuni aggiunge: «La situazione sembra che sia stata già compensata. A Monopoli hanno ripristinato le scorte, all'inizio col supporto di altri centri, ora anche in maniera "autonoma". Purtroppo sono circostanze che possono succedere; il problema è la gestione delle scorte, garantire ciò che serve a chi ne ha bisogno. Dovrebbe esserci un giusto equilibrio fra le donazioni e ciò che viene distribuito ai pazienti per le loro necessità. Adesso sopraggiungono le problematiche di agosto e dei weekend festivi; sono giorni in cui da sempre non si effettuano donazioni. Restano oggi e domani per garantirci un numero congruo di donazioni, per poi riprendere in maniera adeguata nella prossima settimana. Non posso, però, fare previsioni. Luglio è stato un mese terribile nel rapporto fra donazioni ed esigenze dei pazienti; fino a ieri la situazione ha mostrato una parziale ripresa, ma è troppo presto per poter dire come andrà».
Dalle associazioni, intanto, ricordano che le donazioni possono essere effettuate anche in fascia pomeridiana, al Di Venere su prenotazione e al San Paolo dalle 14:30 alle 17:30. «Poteva aprire di pomeriggio anche il Policlinico di Bari, ma pare che siano sotto organico - dice Roberto Nacci, presidente del gruppo Fratres del Salvatore di Bari-Loseto. Noi associazioni stiamo facendo raccolte straordinarie, e riusciamo sempre a garantire il minimo obiettivo di 25 donazioni, come da intesa con il dipartimento di Medicina trasfusionale e la Regione Puglia».
Associazioni che si sono espresse anche sul caso Monopoli. In una lettera inviata al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, al direttore del dipartimento Salute Vito Montanaro, al dirigente di Aress Puglia Giovanni Campobasso e alla dirigente del dipartimento salute Antonella Caroli, il coordinatore Civis (organismo che riunisce Avis, Fidas e Fratres) Antonio Spano parla di «Sconcerto per il gravissimo fatto verificatosi, che vanifica tutti gli sforzi che le associazioni di donatori di sangue stanno facendo in questo particolare periodo di carenza e soprattutto palesa una gravissima mancanza di rispetto per tutti quei donatori che in questi giorni si stanno recando presso i servizi trasfusionali della nostra regione per garantire l'autosufficienza sangue regionale. Ci chiediamo: come può essere accaduto tutto ciò? Il Centro Trasfusionale di Monopoli, come tutte le strutture trasfusionali della Regione, non è stato sottoposto alla verifica di accreditamento prescritta dall'accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 operativo in Puglia dal 1 luglio 2015, che fissava i "Requisiti minimi organizzativi strutturali e tecnologici delle attività dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta e sul modello delle visite di verifica"?».
Nella dura lettera Spano chiede ai destinatari quali «Provvedimenti intendano intraprendere nei confronti del/dei responsabili dell'accaduto, soprattutto in considerazione del fatto che il d. lgs n. 261 del 20 dic. 2007, che recepisce la direttiva europea n 2002/98/CE, all' art. 24 fissa le sanzioni penali nei confronti di chi non ottemperi, in materia di qualità e sicurezza per la raccolta, alle prescrizioni di controllo, lavorazione, conservazione e distribuzione del sangue umano e suoi componenti».
Negli scorsi giorni, poi, all'ospedale San Giacomo di Monopoli sono andate perdute 130 sacche di sangue e 430 di plasma a causa di un blackout che ha spento i frigoriferi del centro trasfusionale nella notte fra 9 e 10 agosto, corrompendo la qualità delle emazie.
I dati del Centro regionale sangue (aggiornati a martedì 11 agosto) parlano chiaro: a marzo si sono registrate in Puglia 14.720 donazioni, a fronte delle 16.880 dello stesso mese del 2019, ad aprile sono state appena 10.003 (furono 14.732 ad aprile 2020). Dopo un leggero recupero fra maggio (14.452 donazioni, a fronte delle 15.188 del 2019) e giugno (le 15.055 donazioni superano le 14.139 di un anno prima), il mese di luglio ha fatto registrare un nuovo crollo, con 12.675 donazioni contro le 14.505 di dodici mesi prima. Luglio che, per il Policlinico di Bari, è stato mese di intensissima attività trapiantologica, quindi con un considerevole consumo di scorte ematiche. Una piccola ripresa si è verificata a inizio agosto, con 5.394 donazioni (54 in più rispetto a un anno fa); non abbastanza, però, per garantire autosufficienza totale al sistema sangue della Puglia.
«Un paio di settimane fa, grazie allo scambio con altre regioni, abbiamo avuto una compensazione di circa un centinaio di unità di emazie - dice Angelo Ostuni, direttore della struttura complessa "UO di Medicina Trasfusionale" del Policlinico di Bari e del Centro regionale sangue. Una parte è stata destinata a Taranto, una parte al Riuniti di Foggia e una piccolissima porzione al Policlinico di Bari. La situazione è critica in tutta la Puglia, i dati sono fluttuanti e variano moltissimo in base alle necessità dei pazienti. Negli ospedali si sta lavorando normalmente, sia come assistenza sia come attività chirurgica; il fabbisogno è costante, soprattutto per i pazienti che trasfondono in maniera cronica (come nel caso dei talassemici, che necessitano di continue trasfusioni, Ndr). La carenza di donatori è un dato storico; forse quest'anno, però, ne stiamo risentendo un po' di più».
Sul fatto di Monopoli, Ostuni aggiunge: «La situazione sembra che sia stata già compensata. A Monopoli hanno ripristinato le scorte, all'inizio col supporto di altri centri, ora anche in maniera "autonoma". Purtroppo sono circostanze che possono succedere; il problema è la gestione delle scorte, garantire ciò che serve a chi ne ha bisogno. Dovrebbe esserci un giusto equilibrio fra le donazioni e ciò che viene distribuito ai pazienti per le loro necessità. Adesso sopraggiungono le problematiche di agosto e dei weekend festivi; sono giorni in cui da sempre non si effettuano donazioni. Restano oggi e domani per garantirci un numero congruo di donazioni, per poi riprendere in maniera adeguata nella prossima settimana. Non posso, però, fare previsioni. Luglio è stato un mese terribile nel rapporto fra donazioni ed esigenze dei pazienti; fino a ieri la situazione ha mostrato una parziale ripresa, ma è troppo presto per poter dire come andrà».
Dalle associazioni, intanto, ricordano che le donazioni possono essere effettuate anche in fascia pomeridiana, al Di Venere su prenotazione e al San Paolo dalle 14:30 alle 17:30. «Poteva aprire di pomeriggio anche il Policlinico di Bari, ma pare che siano sotto organico - dice Roberto Nacci, presidente del gruppo Fratres del Salvatore di Bari-Loseto. Noi associazioni stiamo facendo raccolte straordinarie, e riusciamo sempre a garantire il minimo obiettivo di 25 donazioni, come da intesa con il dipartimento di Medicina trasfusionale e la Regione Puglia».
Associazioni che si sono espresse anche sul caso Monopoli. In una lettera inviata al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, al direttore del dipartimento Salute Vito Montanaro, al dirigente di Aress Puglia Giovanni Campobasso e alla dirigente del dipartimento salute Antonella Caroli, il coordinatore Civis (organismo che riunisce Avis, Fidas e Fratres) Antonio Spano parla di «Sconcerto per il gravissimo fatto verificatosi, che vanifica tutti gli sforzi che le associazioni di donatori di sangue stanno facendo in questo particolare periodo di carenza e soprattutto palesa una gravissima mancanza di rispetto per tutti quei donatori che in questi giorni si stanno recando presso i servizi trasfusionali della nostra regione per garantire l'autosufficienza sangue regionale. Ci chiediamo: come può essere accaduto tutto ciò? Il Centro Trasfusionale di Monopoli, come tutte le strutture trasfusionali della Regione, non è stato sottoposto alla verifica di accreditamento prescritta dall'accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 operativo in Puglia dal 1 luglio 2015, che fissava i "Requisiti minimi organizzativi strutturali e tecnologici delle attività dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta e sul modello delle visite di verifica"?».
Nella dura lettera Spano chiede ai destinatari quali «Provvedimenti intendano intraprendere nei confronti del/dei responsabili dell'accaduto, soprattutto in considerazione del fatto che il d. lgs n. 261 del 20 dic. 2007, che recepisce la direttiva europea n 2002/98/CE, all' art. 24 fissa le sanzioni penali nei confronti di chi non ottemperi, in materia di qualità e sicurezza per la raccolta, alle prescrizioni di controllo, lavorazione, conservazione e distribuzione del sangue umano e suoi componenti».