Cronaca
Emiliano riceve i pescatori in protesta: "Stiamo studiando un ricorso alla Corte di Giustizia Europea"
Sul tavolo delle richieste la possibilità di cambiare la legge 154 del 2016 che prevede sanzioni dai 4mila ai 75mila euro, per chi non rispetta la misura dei pesci e le dimensioni delle reti a strascico
Bari - giovedì 31 gennaio 2019
19.05
Dopo la protesta di due giorni fa in piazza Prefettura oggi arrivano le rassicurazioni da parte della Regione Puglia nei confronti dei pescatori. Il Presidente Michele Emiliano ha infatti incontrato nel pomeriggio i rappresentanti delle tre marinerie di Mola, Molfetta e Monopoli con i rispettivi sindaci, Giuseppe Colonna, Tommaso Minervini e Angelo Annese.
I pescatori pugliesi sono in grande difficoltà e chiedono di cambiare le norme perché la legge attualmente in vigore, la 154 del 2016, prevede sanzioni spropositate, dai 4mila ai 75mila euro, per chi, tra le altre cose, non rispetta la misura dei pesci e le dimensioni delle reti a strascico. Reti che secondo il regolamento europeo del Mediterraneo dovrebbero essere di 50 cm di larghezza, una misura oltremodo grande per i pesci dei nostri mari che hanno dimensioni decisamente più piccole.
Le norme sulle dimensioni delle reti a strascico quindi, previste dal regolamento europeo, penalizzerebbero, con sanzioni altissime previste dalla legge 154, soprattutto i pescatori mediterranei, dal momento che nei mari del Nord è più facile trovare, ad esempio, merluzzi, salmoni, tonni più grandi.
I pescatori chiedono quindi sia la modifica del regolamento europeo sia la modifica della legge italiana.
"Stiamo valutando insieme con l'assessore di Gioia e con l'Avvocatura regionale - ha detto Emiliano al termine dell'incontro con i rappresentanti delle tre marinerie - se ci sono i termini per poter presentare un ricorso alla Corte di Giustizia europea. Nel frattempo chiediamo a tutti i parlamentari già in carica di impegnarsi per la modifica della legge 154 del 2016, con riferimento alla parte delle sanzioni pecuniarie previste per l'uso non consentito dell'attrezzo (la rete a strascico di 40 cm anziché 50 cm). Contemporaneamente vorremmo fare un appello a tutti i candidati al Parlamento europeo affinchè si impegnino a rivedere il regolamento mediterraneo per renderlo più compatibile con le caratteristiche del pescato dei nostri mari, laddove i pesci hanno dimensione decisamente più piccole. La certezza - ha concluso Emiliano - che l'utilizzo della rete inidonea (di 40 cm) avrà sicuramente una sanzione sta impedendo l'uscita in mare di oltre 500 pescherecci, danneggiando fortemente il bilancio di molte famiglie che ora sono in grave difficoltà".
I pescatori pugliesi sono in grande difficoltà e chiedono di cambiare le norme perché la legge attualmente in vigore, la 154 del 2016, prevede sanzioni spropositate, dai 4mila ai 75mila euro, per chi, tra le altre cose, non rispetta la misura dei pesci e le dimensioni delle reti a strascico. Reti che secondo il regolamento europeo del Mediterraneo dovrebbero essere di 50 cm di larghezza, una misura oltremodo grande per i pesci dei nostri mari che hanno dimensioni decisamente più piccole.
Le norme sulle dimensioni delle reti a strascico quindi, previste dal regolamento europeo, penalizzerebbero, con sanzioni altissime previste dalla legge 154, soprattutto i pescatori mediterranei, dal momento che nei mari del Nord è più facile trovare, ad esempio, merluzzi, salmoni, tonni più grandi.
I pescatori chiedono quindi sia la modifica del regolamento europeo sia la modifica della legge italiana.
"Stiamo valutando insieme con l'assessore di Gioia e con l'Avvocatura regionale - ha detto Emiliano al termine dell'incontro con i rappresentanti delle tre marinerie - se ci sono i termini per poter presentare un ricorso alla Corte di Giustizia europea. Nel frattempo chiediamo a tutti i parlamentari già in carica di impegnarsi per la modifica della legge 154 del 2016, con riferimento alla parte delle sanzioni pecuniarie previste per l'uso non consentito dell'attrezzo (la rete a strascico di 40 cm anziché 50 cm). Contemporaneamente vorremmo fare un appello a tutti i candidati al Parlamento europeo affinchè si impegnino a rivedere il regolamento mediterraneo per renderlo più compatibile con le caratteristiche del pescato dei nostri mari, laddove i pesci hanno dimensione decisamente più piccole. La certezza - ha concluso Emiliano - che l'utilizzo della rete inidonea (di 40 cm) avrà sicuramente una sanzione sta impedendo l'uscita in mare di oltre 500 pescherecci, danneggiando fortemente il bilancio di molte famiglie che ora sono in grave difficoltà".