Eventi e cultura
"Empatia tra chi dona e chi riceve", all'Università convegno con ADMO
Studentesse e studenti hanno incontrato la psicologa Milena Iacobellis vicepresidente SIPEM
Bari - giovedì 16 novembre 2017
13.33
Lo scorso mercoledì 8 novembre in aula magna Aldo Cossu all'Università di Bari gli studenti e le studentesse di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione (For.Psi.Com.) hanno partecipato al seminario, Oltre il dono: l'empatia tra chi dà e chi riceve, dedicato agli aspetti psicologici della donazione e agli effetti dell'empatia tra le persone.
L'incontro è stato introdotto dalla studentessa Fabiola Palumbo di Studenti Indipendenti For.Psi.Com. L'evento è stato organizzato in collaborazione con ADMO, Fratres e EMDR, associazioni che operano da sempre nel nostro territorio e che in questa occasione hanno illustrato i criteri per diventare un potenziale donatore, proposto contenuti e testimonianze riguardo gli aspetti psicologici della donazione, aperto un dibattito sulle pratiche del volontariato.
Tra i relatori la dott.ssa Domenica Cassano e il dottor Vincenzo Aresta hanno sensibilizzato e informato sulla donazione del sangue e del midollo osseo. Presente anche la dott.ssa Milena Iacobellis, psicologa e psicoterapeuta, vice presidente della SIPEM, Società Italiana di Psicologi dell'Emergenza. Esperta in psicotraumatologia, pratica l'EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), una metodica specifica per la risoluzione degli eventi traumatici con il movimento degli occhi che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati ad esperienze più comuni ed emotivamente stressanti.
Durante il seminario la Dottoressa ha richiamato alcuni concetti base di psicologia noti agli studenti, portando la propria esperienza maturata in situazioni difficili e rispondendo alle curiosità e le domande degli interessati presenti in aula magna. Al termine della lezione ci racconta: «Abbiamo cercato di trovare dei correlati neuro fisiologici a quello che è il meccanismo dell'empatia. Quando facciamo un atto di donazione, questo provoca il benessere del prossimo ma anche il nostro e quindi è una forte motivazione che deve aiutare a sensibilizzare e a capire quanto benessere circola intorno ad una donazione».
Quindi le donazioni di sangue e di midollo osseo sono importanti e viaggiano sulla stessa linea, come conferma il presidente della Fratres Giacinto Giorgio: «Certo, perché sono dei farmaci salva vita che non si potrebbero produrre diversamente. Molte volte si diventa donatori di midollo partendo dalla donazione del sangue e viceversa. Quello che manca è la conoscenza».
Per continuare a sensibilizzare il dottor Vincenzo Aresta ci ricorda che: «La donazione di midollo osseo è semplicemente una donazione di sangue, ancora immaturo, in grado di trasformarsi in globuli rossi, piastrine e globuli bianchi che può diventare il farmaco salva vita».
Il primo passo per la donazione del midollo osseo è la tipizzazione, un piccolo prelievo di sangue che viene analizzato geneticamente ed entra nel registro dei potenziali donatori di midollo osseo. Ci si può tipizzare dai 18 ai 35 anni e si rimane nel registro fino ai 55 anni di età
L'incontro è stato introdotto dalla studentessa Fabiola Palumbo di Studenti Indipendenti For.Psi.Com. L'evento è stato organizzato in collaborazione con ADMO, Fratres e EMDR, associazioni che operano da sempre nel nostro territorio e che in questa occasione hanno illustrato i criteri per diventare un potenziale donatore, proposto contenuti e testimonianze riguardo gli aspetti psicologici della donazione, aperto un dibattito sulle pratiche del volontariato.
Tra i relatori la dott.ssa Domenica Cassano e il dottor Vincenzo Aresta hanno sensibilizzato e informato sulla donazione del sangue e del midollo osseo. Presente anche la dott.ssa Milena Iacobellis, psicologa e psicoterapeuta, vice presidente della SIPEM, Società Italiana di Psicologi dell'Emergenza. Esperta in psicotraumatologia, pratica l'EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), una metodica specifica per la risoluzione degli eventi traumatici con il movimento degli occhi che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati ad esperienze più comuni ed emotivamente stressanti.
Durante il seminario la Dottoressa ha richiamato alcuni concetti base di psicologia noti agli studenti, portando la propria esperienza maturata in situazioni difficili e rispondendo alle curiosità e le domande degli interessati presenti in aula magna. Al termine della lezione ci racconta: «Abbiamo cercato di trovare dei correlati neuro fisiologici a quello che è il meccanismo dell'empatia. Quando facciamo un atto di donazione, questo provoca il benessere del prossimo ma anche il nostro e quindi è una forte motivazione che deve aiutare a sensibilizzare e a capire quanto benessere circola intorno ad una donazione».
Quindi le donazioni di sangue e di midollo osseo sono importanti e viaggiano sulla stessa linea, come conferma il presidente della Fratres Giacinto Giorgio: «Certo, perché sono dei farmaci salva vita che non si potrebbero produrre diversamente. Molte volte si diventa donatori di midollo partendo dalla donazione del sangue e viceversa. Quello che manca è la conoscenza».
Per continuare a sensibilizzare il dottor Vincenzo Aresta ci ricorda che: «La donazione di midollo osseo è semplicemente una donazione di sangue, ancora immaturo, in grado di trasformarsi in globuli rossi, piastrine e globuli bianchi che può diventare il farmaco salva vita».
Il primo passo per la donazione del midollo osseo è la tipizzazione, un piccolo prelievo di sangue che viene analizzato geneticamente ed entra nel registro dei potenziali donatori di midollo osseo. Ci si può tipizzare dai 18 ai 35 anni e si rimane nel registro fino ai 55 anni di età