Cronaca
Estorsioni per assegnare le case popolari e racket agli imprenditori. Dieci arresti nel clan Strisciuglio
I malviventi operavano per il sodalizio criminale nei rioni Enziteto e San Pio. Imponevano la loro "legge" alle imprese del nord-ovest barese
Bari - lunedì 30 settembre 2019
10.16
Scacco dei carabinieri al clan Strisciuglio: questa mattina i militari della compagnia di Bari San Paolo hanno dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica – DDA, a carico di dieci soggetti affiliati al clan Strisciuglio, attivo nei quartieri Enziteto San Pio. I reati contestati, a vario titolo, sono di concorso in attività estorsive aggravate dal metodo mafioso, lesioni aggravate, spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione abusiva di armi. Dei dieci destinatari della misura quattro erano già detenuti per altra causa. I provvedimenti sono arrivati al termine di un'indagine con cui i carabinieri hanno raccolto indizi di colpevolezza a carico degli indagati, presunti autori di estorsioni per assegnare le case popolari di San Pio e di racket nei confronti di alcuni imprenditori. Il tutto con la "regia" del boss dal carcere. A Enziteto, a casa e nel garage di un incensurato non destinatario del provvedimento restrittivo, i militari hanno rinvenuto 3 fucili ak 47 kalashnikov, una pistola mitragliatrice di produzione est europea, due pistole semiautomatiche, un giubbotto antiproiettile, munizioni e altro materiale. Gli inquirenti ritengono possano appartenere al clan egemone nel quartiere. Verranno eseguite perizie ed accertamenti tecnico-balistici.
In aggiunta, dalle indagini è anche emerso che le abitazioni popolari del quartiere San Pio erano "assegnate" dal gruppo criminale che consentiva l'occupazione degli immobili solo a sodali ovvero previo pagamento di un corrispettivo o in cambio di favori. In particolare, a riscontro sono state deferite all'autorità giudiziaria 8 persone delle quali 4 affiliate al sodalizio per occupazione abusiva di immobili. Sempre dal carcere, grazie alle "ambasciate", venivano gestite le affiliazioni e le alleanze nonché le eventuali controversie sorte con gli esponenti di altri gruppi. Nel corso delle indagini sono stati arrestati nr. 3 soggetti e sequestrate diverse armi e quantitativi di droga, quale riscontro all'intero impianto investigativo.
L'indagine, avviata nel 2017 e conclusa a luglio del 2019, trae origine da un'attività investigativa della stazione di Bari Santo Spirito, coordinata dalla DDA, eseguita attraverso indagini tecniche e tradizionali. All'attenzione degli inquirenti è emersa una pervicace attività estorsiva posta in essere ai danni di imprenditori locali dei quartieri Santo Spirito, Palese e San Pio-Enziteto ad opera di affiliati al clan Strisciuglio i quali, grazie al forte potere intimidatorio del gruppo di appartenenza e alla disponibilità di armi, riusciva a controllare in modo incontrastato le aree a nord-ovest della città di Bari. In particolare, dopo l'arresto di uno degli indagati che aveva imposto un servizio di "guardiania", a scanso di più gravi conseguenze, a un'impresa edile in procinto di realizzare alcune abitazioni in Palese, le investigazioni hanno permesso di accertare che dal carcere, dove era detenuto il capo del gruppo di criminali operanti nei citati quartieri, partivano e giungevano ordini veicolati agli altri affiliati tramite la moglie che si recava in visita al marito detenuto. Il gruppo criminale oltre a gestire le piazze di spaccio dei quartieri, taglieggiava gli imprenditori locali che per timore di gravi ritorsioni aderivano alle richieste estorsive.In aggiunta, dalle indagini è anche emerso che le abitazioni popolari del quartiere San Pio erano "assegnate" dal gruppo criminale che consentiva l'occupazione degli immobili solo a sodali ovvero previo pagamento di un corrispettivo o in cambio di favori. In particolare, a riscontro sono state deferite all'autorità giudiziaria 8 persone delle quali 4 affiliate al sodalizio per occupazione abusiva di immobili. Sempre dal carcere, grazie alle "ambasciate", venivano gestite le affiliazioni e le alleanze nonché le eventuali controversie sorte con gli esponenti di altri gruppi. Nel corso delle indagini sono stati arrestati nr. 3 soggetti e sequestrate diverse armi e quantitativi di droga, quale riscontro all'intero impianto investigativo.