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Etichette trasparenti, dalla Puglia 50mila firme per la petizione di Coldiretti

Raccolte in totale 1,1 milioni di firme per chiedere all'Unione Europea di rendere obbligatoria l’indicazione del paese di origine

Oltre 50mila firma raccolte solo in Puglia per garantire etichette trasparenti. Nel complesso è stato raggiunto lo storico obiettivo della raccolta di 1,1 milioni di firme di cittadini europei per chiedere alla Commissione Ue di estendere l'obbligo di indicare l'origine in etichetta a tutti gli alimenti con la petizione europea "Eat original! Unmask your food" (Mangia originale, smaschera il tuo cibo) promossa dalla Coldiretti assieme ad altre organizzazioni europee.

«L'Italia, che è leader europeo nella trasparenza e nella qualità, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie. Il nostro agroalimentare è il più apprezzato, ma anche il più copiato al mondo e non possiamo assolutamente consentire lo scippo di identità e di valore del nostro Made in Italy. La Puglia ha fatto la sua parte con oltre 50mila firme raccolte in tutti i comuni, nei mercati di Campagna Amica all'aperto e coperti, in ogni iniziativa organizzata dalle donne e dai giovani, fino ai pensionati di Coldiretti e agli agriturismi», dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Quella promossa dalla Coldiretti è appena la settima petizione sulle ben 48 presentate a raggiungere l'obiettivo di un milione di firme da quando l'Ice (iniziativa dei cittadini europei) è stata istituita, 12 anni fa. Un traguardo tutt'altro che facile poiché, oltre a raccogliere il numero di sottoscrizioni prefissato, per essere valida la petizione deve anche superare una soglia minima di adesioni in almeno sette Paesi dell'Unione. Un successo strepitoso ottenuto soprattutto grazie all'l'Italia, dove è stato raccolto l'85% delle firme, e al quale - spiega Coldiretti - hanno contributo cittadini e rappresentanti delle istituzioni della politica, dello sport, della ricerca, della cultura per obbligare la Commissione ad assicurare la trasparenza dell'informazione sui cibi in tutta l'Unione Europea dove rischiano di entrare in vigore nell'aprile 2020 norme fortemente ingannevoli per i consumatori.

Nello specifico l'iniziativa dei cittadini si prefigge di rendere obbligatoria l'indicazione del paese di origine per tutti gli alimenti trasformati e non trasformati in circolazione nell'Ue, senza deroghe per i marchi registrati e le indicazioni geografiche e per quanto attiene agli alimenti trasformati, l'etichettatura di origine deve essere resa obbligatoria per gli ingredienti principali se hanno un'origine diversa dal prodotto finale. La petizione chiede infine di migliorare la coerenza delle etichette, inserendo informazioni comuni nell'intera Unione circa la produzione e i metodi di trasformazione, al fine di garantire la trasparenza in tutta la catena alimentare.

«Un obiettivo condiviso dalla maggioranza dei consumatori europei e dall'82% di quelli italiani che ritiene necessario superare le attuali politiche comunitarie sull'origine del cibo per contrastare un fenomeno, quello dei falsi e dei tarocchi, che solo all'Italia costa oltre 100 miliardi di euro all'anno nel mondo - ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini - l'obbligo di indicare l'origine è una battaglia storica della Coldiretti che, con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare, ha portato all'approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004».


L'ETICHETTA DI ORIGINE SULLA SPESA DEGLI ITALIANI
Cibi con l'indicazione origine Cibi senza
Carne di pollo e derivati Salumi
Carne bovina Carne di coniglio
Frutta e verdura fresche Carne trasformata
Uova Marmellate, succhi di frutta, ecc
Miele Fagioli, lenticchie, piselli in scatola, ecc.
Extravergine di oliva Pane
Pesce Derivati del pomodoro e sughi pronti Insalate in busta (IV° gamma), sottoli
Latte/Formaggi Frutta e verdura essiccata
Pasta
Riso
Tartufi e Funghi spontanei
(*) grazie a norme nazionali
Fonte: Elaborazioni Coldiretti
  • coldiretti puglia
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