Politica
Eugenio Di Sciascio si insedia come vicesindaco di Bari: «Lavoro la parola d'ordine»
La nomina ufficiale dopo gli ultimi adempimenti da rettore del Poliba. Decaro: «Vogliamo seguire l'esempio di Barcellona sulla partecipazione. Qui potrebbe arrivare Amazon»
Bari - mercoledì 7 agosto 2019
17.12
Bari ha un vicesindaco: questo pomeriggio la nomina ufficiale di Eugenio Di Sciascio come numero due di Antonio Decaro a Palazzo di città. All'ormai ex rettore del Politecnico anche le deleghe alla Trasformazione digitale e ai Servizi civici (fra le competenze l'area Asi, le Zone economiche speciali e le politiche attive del lavoro).
«Stavamo aspettando la nomina del nuovo rettore del Politecnico di Bari - spiega Decaro. Abbiamo atteso qualche giorno per concludere alcune procedure al Poliba, e oggi c'è la nomina ufficiale. Le deleghe in mano a Di Sciascio sono quelle su cui si giocherà il futuro Bari. Spero che con le Zes si possano insediare nuove aziende nell'area industriale di Bari, e nei prossimi anni lavoreremo sulla casa del cittadino. Abbiamo già provato con il progetto "Dieci li scegli tu", con dieci luoghi che i cittadini hanno scelto per inserire nel piano triennale; ora puntiamo a farlo in maniera più strutturata». Ci sono alcuni esempi virtuosi da seguire per una città come Bari che punta a coinvolgere i cittadini nell'amministrazione della cosa pubblica, attraverso i processi digitali. «Alcuni giorni fa ho incontrato a Locorotondo l'assessore all'Innovazione di Barcellona, l'italiana Francesca Bria - continua Decaro. Ci siamo scambiati delle esperienze; guardiamo con attenzione quello che succede in Catalogna. Nei prossimi mesi ci incontreremo di nuovo per scambiarci nuove idee. Loro sono molto avanti sul punto di vista dell'innovazione; attraverso una piattaforma coinvolgono i cittadini su ogni decisione dell'amministrazione».
Grossi nomi dell'industria, inoltre, guardano con interesse a Bari: «Nella zona industriale potrebbe arrivare Amazon, so che si stanno informando con Asi - spiega Decaro. Di sicuro arriverà Ernst & Young, che farà qui una base per il sud per tutto ciò che non riguarda le certificazioni; stanno cercando una sede in centro. Fincons passerà da 500 a 1000 dipendenti e hanno preso altri uffici alla nuova San Paolo, dove trasferiranno tutto il personale. Anche il gruppo Cairo-Rcs sta aprendo qui una sede. In Fiera del levante abbiamo inaugurato InfoCamere, che passerà da 50 a 100 dipendenti».
«Ringrazio il sindaco per avermi scelto e per avermi atteso - dice Di Sciascio. Ero stato chiamato dal Politecnico per finire il lavoro e passare le consegne. La mia è una presenza di servizio: so di poter servire Bari perché il sindaco Decaro è una persona che stimo molto e che lavora per il bene comune. Bari è cresciuta tantissimo, anche nella percezione di chi viene d fuori, ma si può ancora migliorare».
Pochi, ma ben precisi, i temi in agenda: «Andiamo incontro a una trasformazione digitale, che farà la differenza per il futuro - continua Di Sciascio. La partita si gioca fra città accoglienti, aperte a turisti e imprese, e città che si accontentano del poco. L'informatica serve se aiuta a semplificare la vita delle persone, se rappresenta un miglioramento della quantità della vita di cittadini, turisti, imprese. Bisogna continuare ad attirare aziende, che non scelgono più sulla base del mero costo del lavoro, ma sulla base di ecosistemi che funzionano. Questo dipende da tanti fattori, e noi dobbiamo contribuire a creare condizioni buone, anche coinvolgendo Università e Politecnico. Altro elemento importante è suscitare impresa giovanile, dobbiamo fare in modo che le storie di successo siano maggioritarie. Ci sono già progetti da seguire, da portare a compimento. La sfida è rendere la città veramente smart. Altro passaggio fondamentale è creare una task force che sappia fare scouting».
Un'occasione anche per smorzare le polemiche in seno al Pd locale, che secondo indiscrezioni avrebbe voluto più posti in giunta e non "accontentarsi" della presidenza del Consiglio comunale, che ancora non è stata nominata. «Faccio la giunta per il bene comune non per le carriere dei singoli consiglieri comunali - precisa Decaro. Io per primo ho lasciato la carriera di parlamentare per tornare sul territorio. Non è il sindaco che decide il presidente del consiglio comunale; in ballo ci sono le ambizioni legittime da parte di tutti: saranno i consiglieri a decidere. Con il Pd non c'è nessun problema; se io ho ricevuto il 66 percento e la giunta uscente è stata eletta ai primi posti vuol dire che si è lavorato bene. Urbanistica? Ho iniziato il processo per l'approvazione del piano urbanistico generale, entro la fine del 2019 nominerò l'assessore».
«Stavamo aspettando la nomina del nuovo rettore del Politecnico di Bari - spiega Decaro. Abbiamo atteso qualche giorno per concludere alcune procedure al Poliba, e oggi c'è la nomina ufficiale. Le deleghe in mano a Di Sciascio sono quelle su cui si giocherà il futuro Bari. Spero che con le Zes si possano insediare nuove aziende nell'area industriale di Bari, e nei prossimi anni lavoreremo sulla casa del cittadino. Abbiamo già provato con il progetto "Dieci li scegli tu", con dieci luoghi che i cittadini hanno scelto per inserire nel piano triennale; ora puntiamo a farlo in maniera più strutturata». Ci sono alcuni esempi virtuosi da seguire per una città come Bari che punta a coinvolgere i cittadini nell'amministrazione della cosa pubblica, attraverso i processi digitali. «Alcuni giorni fa ho incontrato a Locorotondo l'assessore all'Innovazione di Barcellona, l'italiana Francesca Bria - continua Decaro. Ci siamo scambiati delle esperienze; guardiamo con attenzione quello che succede in Catalogna. Nei prossimi mesi ci incontreremo di nuovo per scambiarci nuove idee. Loro sono molto avanti sul punto di vista dell'innovazione; attraverso una piattaforma coinvolgono i cittadini su ogni decisione dell'amministrazione».
Grossi nomi dell'industria, inoltre, guardano con interesse a Bari: «Nella zona industriale potrebbe arrivare Amazon, so che si stanno informando con Asi - spiega Decaro. Di sicuro arriverà Ernst & Young, che farà qui una base per il sud per tutto ciò che non riguarda le certificazioni; stanno cercando una sede in centro. Fincons passerà da 500 a 1000 dipendenti e hanno preso altri uffici alla nuova San Paolo, dove trasferiranno tutto il personale. Anche il gruppo Cairo-Rcs sta aprendo qui una sede. In Fiera del levante abbiamo inaugurato InfoCamere, che passerà da 50 a 100 dipendenti».
«Ringrazio il sindaco per avermi scelto e per avermi atteso - dice Di Sciascio. Ero stato chiamato dal Politecnico per finire il lavoro e passare le consegne. La mia è una presenza di servizio: so di poter servire Bari perché il sindaco Decaro è una persona che stimo molto e che lavora per il bene comune. Bari è cresciuta tantissimo, anche nella percezione di chi viene d fuori, ma si può ancora migliorare».
Pochi, ma ben precisi, i temi in agenda: «Andiamo incontro a una trasformazione digitale, che farà la differenza per il futuro - continua Di Sciascio. La partita si gioca fra città accoglienti, aperte a turisti e imprese, e città che si accontentano del poco. L'informatica serve se aiuta a semplificare la vita delle persone, se rappresenta un miglioramento della quantità della vita di cittadini, turisti, imprese. Bisogna continuare ad attirare aziende, che non scelgono più sulla base del mero costo del lavoro, ma sulla base di ecosistemi che funzionano. Questo dipende da tanti fattori, e noi dobbiamo contribuire a creare condizioni buone, anche coinvolgendo Università e Politecnico. Altro elemento importante è suscitare impresa giovanile, dobbiamo fare in modo che le storie di successo siano maggioritarie. Ci sono già progetti da seguire, da portare a compimento. La sfida è rendere la città veramente smart. Altro passaggio fondamentale è creare una task force che sappia fare scouting».
Un'occasione anche per smorzare le polemiche in seno al Pd locale, che secondo indiscrezioni avrebbe voluto più posti in giunta e non "accontentarsi" della presidenza del Consiglio comunale, che ancora non è stata nominata. «Faccio la giunta per il bene comune non per le carriere dei singoli consiglieri comunali - precisa Decaro. Io per primo ho lasciato la carriera di parlamentare per tornare sul territorio. Non è il sindaco che decide il presidente del consiglio comunale; in ballo ci sono le ambizioni legittime da parte di tutti: saranno i consiglieri a decidere. Con il Pd non c'è nessun problema; se io ho ricevuto il 66 percento e la giunta uscente è stata eletta ai primi posti vuol dire che si è lavorato bene. Urbanistica? Ho iniziato il processo per l'approvazione del piano urbanistico generale, entro la fine del 2019 nominerò l'assessore».