Scuola e Lavoro
Ex Om, Emiliano scrive al curatore fallimentare
Il presidente nella missiva invita a: «Contribuire alla ripresa produttiva del sito ed al lenimento di una ferita sociale troppo forte da sopportare»
Bari - sabato 29 dicembre 2018
18.47 Comunicato Stampa
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha inviato oggi una lettera all'avv. Alessandra Giovetti, Curatrice Fallimentare della Tua Industries - ex OM per: «chiedere di sottoporre al Giudice del Tribunale Fallimentare di Torino la richiesta di autorizzazione a presentare la domanda di concessione della Cassa Integrazione in Deroga, per dodici mesi, a decorrere dal 23 dicembre 2017». È da un anno, infatti, che i lavoratori licenziati non percepiscono reddito alcuno.
A tal fine, scrive Emiliano: «La Regione Puglia ha accantonato 3 milioni di euro dal fondo per la gestione degli ammortizzatori sociali in deroga per la copertura dei costi della prestazione a favore dei lavoratori ex OM. Grazie all'impegno assolto da Selectika, come da intese al tavolo di crisi, anche la procedura dispone ormai delle risorse economiche per l'accantonamento del TFR maturabile dai lavoratori nel periodo di percezione della Cassa in Deroga».
Emiliano apre la missiva ripercorrendo le tappe di questa complessa vicenda, ricordando prima le speranze suscitate dal gruppo tedesco leader del mercato dei carrelli elevatori, quando rilevò l'azienda. Poi la delusione nel prendere atto che l'obiettivo aziendale non consisteva nell'espansione delle attività produttive, bensì nella dismissione della fabbrica. «Quei 214 licenziamenti furono lo schiaffo più violento mai sferrato alla dignità dei lavoratori ed al sistema economico locale dalla più cinica delle strategie di mercato - scrive il presidente della Regione - l'acquisizione di un'azienda affermata al solo fine di liberarsene, in quanto concorrente fastidioso».
Eppure, dal licenziamento del 2014, le illusioni provocate da progetti di nuova industrializzazione mai concretizzatisi, la rabbia generata dalle scelte di dirottare altrove un grande progetto inizialmente volto a reindustrializzare i capannoni di Modugno, la delusione prodotta dal fallimento della Tua Industries: «non hanno compromesso la resistenza e la capacità di lotta di quei lavoratori. Né hanno interrotto la ricerca di nuovi investitori e l'acquisizione di ulteriori manifestazioni d'interesse alla reindustrializzazione».
La vertenza OM Carrelli-Tua Industries per Emiliano rappresenta una priorità per la Regione Puglia: «L'adozione del piano Selectika per reindustrializzare il sito dismesso OM ha comportato tempi lunghi di valutazione e selezione dei numerosi progetti pervenuti al tavolo di crisi. Con le istituzioni locali, i lavoratori, le organizzazioni datoriali e sindacali, facendo tesoro delle cattive esperienze del passato, abbiamo voluto soppesare ogni aspetto dei progetti per accertarne l'autentica sostenibilità industriale e finanziaria. Da ottobre scorso abbiamo il protocollo per la reindustrializzazione e le famiglie dei lavoratori sono tornate ad avere una prospettiva. Paradossalmente però, queste persone stanno vivendo la fase di sofferenza più acuta della crisi: non percepiscono reddito alcuno da dicembre 2017».
Da qui l'invito del presidente Emiliano a voler richiedere al Tribunale Fallimentare l'autorizzazione a presentare la domanda di Cassa Integrazione in Deroga per: «contribuire in maniera significativa alla ripresa produttiva di quel sito ed al lenimento di una ferita sociale troppo forte da sopportare».
A tal fine, scrive Emiliano: «La Regione Puglia ha accantonato 3 milioni di euro dal fondo per la gestione degli ammortizzatori sociali in deroga per la copertura dei costi della prestazione a favore dei lavoratori ex OM. Grazie all'impegno assolto da Selectika, come da intese al tavolo di crisi, anche la procedura dispone ormai delle risorse economiche per l'accantonamento del TFR maturabile dai lavoratori nel periodo di percezione della Cassa in Deroga».
Emiliano apre la missiva ripercorrendo le tappe di questa complessa vicenda, ricordando prima le speranze suscitate dal gruppo tedesco leader del mercato dei carrelli elevatori, quando rilevò l'azienda. Poi la delusione nel prendere atto che l'obiettivo aziendale non consisteva nell'espansione delle attività produttive, bensì nella dismissione della fabbrica. «Quei 214 licenziamenti furono lo schiaffo più violento mai sferrato alla dignità dei lavoratori ed al sistema economico locale dalla più cinica delle strategie di mercato - scrive il presidente della Regione - l'acquisizione di un'azienda affermata al solo fine di liberarsene, in quanto concorrente fastidioso».
Eppure, dal licenziamento del 2014, le illusioni provocate da progetti di nuova industrializzazione mai concretizzatisi, la rabbia generata dalle scelte di dirottare altrove un grande progetto inizialmente volto a reindustrializzare i capannoni di Modugno, la delusione prodotta dal fallimento della Tua Industries: «non hanno compromesso la resistenza e la capacità di lotta di quei lavoratori. Né hanno interrotto la ricerca di nuovi investitori e l'acquisizione di ulteriori manifestazioni d'interesse alla reindustrializzazione».
La vertenza OM Carrelli-Tua Industries per Emiliano rappresenta una priorità per la Regione Puglia: «L'adozione del piano Selectika per reindustrializzare il sito dismesso OM ha comportato tempi lunghi di valutazione e selezione dei numerosi progetti pervenuti al tavolo di crisi. Con le istituzioni locali, i lavoratori, le organizzazioni datoriali e sindacali, facendo tesoro delle cattive esperienze del passato, abbiamo voluto soppesare ogni aspetto dei progetti per accertarne l'autentica sostenibilità industriale e finanziaria. Da ottobre scorso abbiamo il protocollo per la reindustrializzazione e le famiglie dei lavoratori sono tornate ad avere una prospettiva. Paradossalmente però, queste persone stanno vivendo la fase di sofferenza più acuta della crisi: non percepiscono reddito alcuno da dicembre 2017».
Da qui l'invito del presidente Emiliano a voler richiedere al Tribunale Fallimentare l'autorizzazione a presentare la domanda di Cassa Integrazione in Deroga per: «contribuire in maniera significativa alla ripresa produttiva di quel sito ed al lenimento di una ferita sociale troppo forte da sopportare».